HomeHabit & Renewable Energies

Pneumatici usati: dove finiscono e come si riciclano

Cosa succede agli pneumatici quando arrivano a fine vita? Andiamo alla scoperta di tutte le possibilità di riciclo di uno degli oggetti più diffusi al mondo!

Pneumatici usati: dove finiscono e come si riciclano

Quando gli pneumatici di camion, moto e macchine non soddisfano più i criteri di sicurezza e devono essere cambiati, diventano un rifiuto. Da questo m

Energia: l’Italia sblocca la realizzazione di 6 nuovi parchi eolici
CLIMA, LA VERITÀ ALLA LUCE DEL SOLE
In Antartide esistono batteri resistenti agli antibiotici

Quando gli pneumatici di camion, moto e macchine non soddisfano più i criteri di sicurezza e devono essere cambiati, diventano un rifiuto. Da questo momento in poi prendono il nome di PFU, “pneumatici fuori uso”, appunto.
Data l’alta qualità delle materie prime, dal corretto smaltimento degli PFU si ricavano gomma, metalli e fibre tessili perfettamente riciclabili…oppure tanta energia!

Gli pneumatici vengono spesso chiamati “gomme” e questo accade perché in larga parte sono composti proprio da…gomma! In passato si utilizzava quella naturale, estratta dalla specie botanica Hevea brasiliensis, l’albero della gomma, mentre oggi la sua derivazione è principalmente sintetica. Il copolimero più comune di cui si compongono gli pneumatici porta il difficile nome di stirene-butadiene, generalmente abbreviato in SBR, e viene utilizzato anche per i tacchi e le suole delle scarpe, per la fabbricazione di guarnizioni e tanto altro ancora. A questa miscela di gomme viene solitamente aggiunto un mix di additivi chimici che ne aumentano la resistenza e la flessibilità.

Lo scheletro dello pneumatico, invece, è formato in larga parte da fibre tessili (rayon, nylon e poliestere) e acciaio rivestiti e intrecciati come fossero tessuti. A unire tutte queste componenti e a dare la forma finale allo pneumatico è la vulcanizzazione, l’ultimo processo di produzione, che consiste in una sorta di cottura della gomma in uno stampo incandescente fino a rendere inseparabili i materiali di cui questa è costituita.

Rappresentazione schematica di uno pneumatico sezionato

Dove finiscono gli pneumatici usati?

Le gomme non più utilizzabili vengono trattenute dal meccanico o dal gommista e sono proprio loro a contattare i centri di trattamento di PFU più vicini. Una volta raggiunte queste sedi gli pneumatici vanno incontro a due destini possibili: recupero dei materiali o termovalorizzazione. 

Come funziona il recupero dei materiali

Nel primo caso le gomme vengono sottoposte a una lunga serie di lavorazioni che hanno come obiettivo finale quello di disassemblare le parti e restituire le materie prime in forma di piccoli frammenti. Più nel dettaglio dopo lo stoccaggio, il controllo e la pesatura lo pneumatico è pronto per la “ciabattatura”: la prima fase di macinatura, piuttosto grossolana, da cui si ottengono pezzi di gomma di lunghezza compresa tra i 5 e i 40 centimetri. A questo punto le “ciabatte” ottenute (si chiamano proprio così!) possono essere ulteriormente macinate, fino a rendere possibile la separazione tra gomma, metalli e fibre tessili, oppure essere avviate ai processi di conversione energetica. Il risultato della seconda frammentazione degli pneumatici porta all’ottenimento di vari materiali sotto forma di “granulati” o “polverini” di diverso diametro, tutti assolutamente riciclabili.

Termovalorizzazione degli pneumatici

Quando il recupero dei materiali non è possibile gli pneumatici vengono consegnati ad appositi impianti che procedono alla loro termodistruzione con conseguente recupero di energia. Si tratta, questa, di una modalità di smaltimento molto efficiente che permette di utilizzare come combustibile sia gli pneumatici completi di metalli e fibre tessili che le parti in gomma già frammentate e isolate. Non a caso più della metà (59%) degli PFU smaltiti nel 2020 sono stati destinati al recupero dell’energia, come riporta il documento “L’Italia del Riciclo“, pubblicato nel 2021 dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. C’è di più: le ceneri e l’acciaio ottenuti dalla termodistruzione degli PFU vengono riciclati in larga parte dall’industria del cemento e inglobati nella produzione dei materiali da costruzione, andando a rappresentare così un ottimo esempio di economia circolare applicata alle materie prime di cui sono costituiti gli pneumatici.

L’impatto ambientale dello smaltimento degli PFU

Nel 2020 la Fondazione per lo Sviluppo sostenibile ha riportato in uno studio che “il riciclo degli PFU determina un vantaggio ambientale molto maggiore rispetto al recupero energetico. Seppure in misura minore rispetto al riciclo, il recupero combinato di energia e materia degli PFU utilizzati nei cementifici -in sostituzione di pet-coke o carbone- consente di ridurre le emissioni di gas serra di processo”. I dati sui vantaggi e sulle criticità dello smaltimento degli PFU sono stati pubblicati da Ecopneus, la Società per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero degli pneumatici fuori uso.

Quanti pneumatici si smaltiscono (e recuperano) in Italia?

Nel 2020 gli PFU smaltiti in Italia sono stati moltissimi: più di 200mila tonnellate. Di queste il 41% è stato trasformato e le materie prime recuperate e pronte per essere riutilizzate (più di 60mila tonnellate di gomma, 19mila tonnellate di acciaio e quasi 2000 tonnellate di fibre tessili), mentre il restante 59% è stato avviato a termovalorizzazione, nella maggior parte dei casi in cementifici.

 

Come utilizziamo la gomma riciclata dai PFU?

La gomma recuperata dallo smaltimento degli PFU trova applicazione in decine di contesti. Viene utilizzata per fabbricare attrezzature e superfici sportivemanti stradali di nuova generazione che garantiscono più durata rispetto agli asfalti tradizionali, arredo urbano e opere di ingegneria civile come ponti e gallerie. Ci sono buone probabilità che la pista di atletica o l’erba sintetica del campo da calcetto che calpestate durante i vostri allenamenti sportivi sia realizzata con granulato o polverino provenienti dagli PFU riciclati. Non solo: la gomma proveniente dagli PFU è impiegata nella costruzione di elementi di design e arredo urbano, materiali per l’isolamento acustico e pavimentazioni pedonabili o ciclabili.

Il futuro degli pneumatici usati

Sono in corso studi e progetti per implementare i processi di frammentazione e per migliorare costantemente la qualità delle lavorazioni coinvolte nella termodistruzione della gomma. Si tratta di un settore in crescita in grado di rispondere alle esigenze di mercato e di promuovere, così facendo, il corretto smaltimento di uno dei materiali più utilizzati al mondo!

Fonte: Geopop.it

Commenti