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Accordo Eni e Snam, analisti vedono impatto su utile e transizione energetica

Gli analisti giudicano positivamente l'acquisito da parte di Snam del 49,9% di società che gestiscono i gasdotti fra Algeria e Italia da Eni. Bene il potenziale interesse di Macquarie per una quota in Stogit, come riportato da Bloomberg

Accordo Eni e Snam, analisti vedono impatto su utile e transizione energetica

Equita Sim conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 15 euro su Eni (+2,1% a 11,772 euro) dopo che il gruppo ha firmato un accordo per l

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Equita Sim conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 15 euro su Eni (+2,1% a 11,772 euro) dopo che il gruppo ha firmato un accordo per la cessione a Snam del 49,9% (rating hold e target price a 5,1 euro) delle partecipazioni nei gasdotti internazionali che collegano l’Algeria all’Italia. L’operazione prevede la costituzione di una newco italiana, di cui Eni continuerà a detenere il 50,1%, mentre il restante 49,9% verrà ceduto a Snam per un importo di 385 milioni di euro.

L’ accordo consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell’idrogeno dal Nord Africa”, evidenzia Equita Sim, che sottolinea che l’accordo prevede anche un meccanismo di earn-in ed earn-out sulla base dei ricavi delle società target.

“Nel 2020 le società in oggetto avevano generato un utile di 90 milioni. L’operazione dovrebbe chiudersi entro il terzo trimestre 2022”, commenta, spiegando che per Eni la cessione consente di liberare ulteriori risorse da dedicare al percorso di energy transition. I volumi di gas importati dall’Algeria rappresentavano in media il 10% dei volumi approvvigionati all’estero. Eni possiede anche i gasdotti Greenstream (dalla Libia) e Blue Stream in joint venture (dalla Russia via Turchia) per una capacità complessiva delle due infrastrutture di 24 miliardi. “La nostra valutazione degli asset Ggp è pari a 1 miliardo di euro, mentre la valutazione implicita del deal per i soli gasdotti Eni è di circa 1,1 miliardo”, concludono gli analisti.

Sulle due società anche Intesa Sanpaolo conferma il rating hold su Snam e add su Eni con un prezzo obiettivo, rispettivamente, a 5,4 e a 14,50 euro. “Crediamo che questa transazione possa supportare il finanziamento di Eni per gli investimenti legati alla transizione energetica. Snam potrebbe continuare a gestire asset infrastrutturali consolidati come equity associates, che riteniamo possano avere un impatto sull’utile netto nei prossimi decenni”, commenta la banca.

Banca Akros (su Eni ha una raccomandazione buy e un target price a 14,50 euro) ritiene che l’accordo consentirà alla società del Cane a sei zampe di liberare nuove risorse e di creare sinergie e per questo la giudica una buona notizia. Su quest’ultimo punto concorda Bestinver, che su Eni ha un rating hold. “Quest’operazione supporta la strategia della società per ottimizzare il proprio portafoglio e liberare nuove risorse per accelerare la crescita nei settori legati alla transizione energetica”, spiega il broker, “in termini di multipli di valutazione, tuttavia, non vediamo impatti significativi, in quanto il prezzo di vendita del 49,9% della newco corrisponde a un p/e di 8,6 volte sugli utili del 2020, che è molto vicino al p/e di Eni sulle aspettative per il 2022 (8,9 volta il consenso).

titolo Snam tratta intanto al rialzo dell’1,01% a 5 euro, mentre Equita riporta anche che i rumor ripresi da Bloomberg secondo i quali Macquarie Infrastructure sarebbe interessata a una quota di minoranza negli stoccaggi gas di Snam. Secondo le fonti, i contatti sarebbero in fase iniziale e non è detto che si arrivi a un’offerta. Snam starebbe verificando la possibilità di utilizzare i propri stoccaggi per l’idrogeno, opzione che renderebbe Stogit interessante anche in relazione alla transizione energetica.

Stogit è completamente regolata con un capitale investito regolatorio di 4 miliardi ed è un core-assets per il gruppo” spiega la sim che ritiene che Snam possa valutare l’apertura del capitale di Stogit per accelerare opportunità di investimento nella transizione energetica a idrogeno, con progetti che assicurino un tasso interno di rendimento ponderato superiore a quello regolato.  Intesa stima che il capitale investito di stoccaggio sia di circa 4 miliardi di euro alla fine dell’anno. “Probabilmente riceveremo maggiori chiarimenti sulla logica strategica durante la presentazione del piano strategico di questo pomeriggio”, conclude.

Fonte: Milano Finanza

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