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Draghi: “ripresa forte. Ma ci sono quattro rischi”

Draghi: “ripresa forte. Ma ci sono quattro rischi”

Il presidente della Bce Mario Draghi, durante il Consiglio europeo a Bruxelles, davanti ai capi di Stato e di governo, ha presentato la sua relazione

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Il presidente della Bce Mario Draghi, durante il Consiglio europeo a Bruxelles, davanti ai capi di Stato e di governo, ha presentato la sua relazione che ha fornito un quadro fortemente positivo sull’economia europea.  Draghi ha detto: “La spinta della ripresa continua senza modifiche, basata sui consumi”, mentre “gli investimenti sono superiori del 7% ai livelli pre-crisi e persino quelli nel settore dell’edilizia residenziale stanno finalmente riprendendo; non abbiamo visto questi tassi di crescita e livelli di investimenti da 10-15 anni”. Il presidente della Bce ha aggiunto che nell’Ue ci sono oggi “7,8 milioni di posti di lavoro in più rispetto alla metà del 2013, nonostante un aumento del 2% nella forza lavoro, con la partecipazione di più donne e anziani”. E tutto questo avviene “in una situazione in cui i debiti del settore privato stanno calando e i coefficienti di capitale delle banche in salute sono quasi del 50% più elevati che all’inizio della crisi”, mentre i crediti deteriorati Npl “si sono ridotti di più del 30%”.

Tuttavia, ha avvertito Draghi, ci sono “quattro rischi di medio termine, in gran parte esterni” all’Ue. Il primo è “il protezionismo commerciale”, l’affidamento minore che si potrà fare sul multilateralismo, che è “il rischio oggi più grande, perchè ha conseguenze dirette, comporta il rischio di rappresaglie e alla fine una perdita di fiducia” sui mercati.

Il secondo è la “deregolamentazione finanziaria. Non vogliamo vedere di nuovo la combinazione di politica monetaria poco rigorosa e di ‘deregulation’ che abbiamo osservato prima della crisi”.

Il terzo è il “repricing” degli asset, ovvero la caduta di valore degli attivi. “La turbolenza sui mercati negli Stati Uniti all’inizio dell’anno ha interessato solo le azioni ed è stata mitigata dall’economia forte”, ha ricordato Draghi secondo le fonti, ma il rischio rimane, ha fatto capire, aggiungendo che “la nostra esposizione agli Stati Uniti è piuttosto alta: non siamo un’isola”.

Il quarto rischio è quello delle politiche di bilancio, che “sono pro-cicliche negli Usa, ma anche nell’Ue, dove gli Stati membri stanno pianificando un’espansione della spesa”.

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