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Sostenibilità digitale, una ricerca premia i giovani italiani

Il digitale può incrementare comportamenti e pratiche sostenibili

Sostenibilità digitale, una ricerca premia i giovani italiani

Il digitale può incrementare comportamenti e pratiche sostenibili: pensiamo alle app che aiutano a fare la raccolta differenziata o che permettono di

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Il digitale può incrementare comportamenti e pratiche sostenibili: pensiamo alle app che aiutano a fare la raccolta differenziata o che permettono di contrastare gli sprechi sollecitando comportamenti orientati alla sostenibilità. La consapevolezza dei nessi fra digitalizzazione e sostenibilità fra i giovani europei è in crescita. Lo riporta una indagine condotta dalla Ey Foundation onlus e dalla Fondazione per la sostenibilità digitale attraverso interviste a 800 giovani tra i 16 e i 24 anni in cinque Paesi europei.

E a spiccare in “sensibilità digitale” sono gli italiani, superando i giovani francesi e tedeschi.

Digitalizzazione sostenibile: la ricerca, i giovani italiani meglio di francesi e tedeschiric

La ricerca EY-FSD: “La sostenibilità digitale per i giovani” condotta a livello europeo rivela che sono “Sostenibili digitali”, ovvero hanno atteggiamento e comportamenti orientati alla sostenibilità ed usano gli strumenti digitali il 37% dei giovani intervistati italiani, seguiti da Spagna (34%), Polonia (26%), Germania (18%) e Francia (14%).

Non solo, il 69% degli intervistati italiani ritiene la tecnologia “un’opportunità” per la salvaguardia dell’ambiente (non altrettanto i social, visti come luoghi “non sicuri” ed esposti a cyberbullismo). Solamente il 5% è un “tecnofobo” e considera la tecnologia come una minaccia. Solo due italiani su cinque (39%) considerano la tecnologia digitale un ostacolo per lo sviluppo sostenibile, in linea con Polonia e Spagna (42%), mentre la diffidenza sale in Francia (54%) e Germania (59%).

L’interesse per l’ambiente è invece basso in tutta Europa, seppure in crescita come trend fra i più giovani: nei cinque Paesi sette giovani su dieci hanno dichiarato di voler approfondire ed in Italia l’attenzione alla sostenibilità è in crescita: solo il 27% degli italiani sa poco e nulla dei temi dell’Agenda ONU 2030 (contro il 62% degli intervistati francesi), mentre la maggior dei giovani (69%) concorda sul contributo positivo della tecnologia per migliorare la società, favorire lo sviluppo economico e salvaguardare l’ambiente.

Chi è e cosa fa il “sostenibile digitale”

La ricerca traccia quasi un identikit, seppur limitato, del giovane “sostenibile digitale”: oltre a essere nel 30% dei casi un giovane fra i 19 ed i 24, vive in territori con dotazioni infrastrutturali peggiori e quindi si rende maggiormente conto dell’importanza del digitale per accedere a servizi e strumenti tecnologici che aumentino la sostenibilità, perché: “è proprio l’assenza di tecnologie altrove largamente disponibili e/o di servizi consolidati a rendere più evidente la consapevolezza della loro necessità” si legge nel Report.

Ci sono poi discrepanze fra conoscenza del digitale e orientamento alla sostenibilità: i giovani francesi e tedeschi hanno una forte cultura digitale, conoscono e usano gli strumenti digitali più di italiani e spagnoli. Questi però sono fra i più sensibili alle tematiche ambientali. Ci sono poi i giovani “tecnofobi” ovvero coloro che si fidano poco del mondo digitale o scelgono di non usarli: secondo il Report, la maggior parte di loro sono sensibili alle tematiche green ma non colgono il potenziale del digitale nel sostenere stili di vita più sostenibili.

Strumenti di sostenibilità digitale: quali sono i più diffusi

Quali sono le tecnologie digitali che contribuiscono allo sviluppo sostenibile di maggiore successo fra i giovani? La ricerca segnala diverse soluzioni di sostenibilità e marketing digitale, in particolare siti e app per la compravendita di capi d’abbigliamento usati, per esempio, che conquistano i giovani intervistati italiani (nel 52% dei casi) e le app per la prenotazione online di ristoranti e alberghi (scelte dagli italiani sempre nel 52% dei casi a differenza dei tedeschi, solo nel 29% degli intervistati). Più in generale sull’importanza della sostenibilità ambientale nelle preferenze di acquisto concordano ben 6 intervistati su 10 nei cinque Paesi ma la sostenibilità ambientale, seppur ritenuta “prioritaria” nei propri acquisti, non comporta una propensione a pagare di più.

Questi dati indicano dunque una maggiore propensione all’uso del digitale per scelte green fra i più giovani. Ciò che ancora è scarso è il livello di consapevolezza dei temi ambientali ed educazione ambientale. Se sette giovani su dieci vorrebbero saperne di più, la speranza è che l’interesse per gli strumenti digitali sia sempre più sostenuto da una consapevolezza dell’urgenza della salvaguardia dell’ambiente, che da un mero vantaggio utilitaristico o economico.

 

Fonte: buonenotizie.it

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