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Social network e app hanno trasformato la finanza in un gioco da ragazzi

Piattaforme come TikTok e Instagram hanno contribuito ad avvicinare al mondo degli investimenti le nuove generazioni. Anche i mercati nel frattempo sono diventati più accessibili

Social network e app hanno trasformato la finanza in un gioco da ragazzi

Quella che sta vedendo la luce non è più la finanza dei nostri padri, astratta e spesso inaccessibile a molti. I mercati stanno infatti progressivamen

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Quella che sta vedendo la luce non è più la finanza dei nostri padri, astratta e spesso inaccessibile a molti. I mercati stanno infatti progressivamente accogliendo una nuova generazione di investitori finora rimasta tagliata fuori da certe dinamiche. Complici di questa rivoluzione silenziosa che offre molte opportunità, ma nasconde anche diversi rischi, sono, tanto per cambiare, il web e i social network.

A chiunque abbia usato un minimo Instagram, TikTok o YouTube in questi mesi con buona probabilità saranno apparsi video o reel che trattavano temi finanziari. Si va dalle definizioni di azione, obbligazione ed Etf ai modi per creare con i propri risparmi un fondo di accumulo o un piano pensionistico. Chi spiega o fornisce consigli appartiene quasi sempre alla schiera dei millennial o alla cosiddetta generazione Z.

Ad accelerare questo processo ha sicuramente influito anche la pandemia di Covid-19, quando il tempo passato dai ragazzi su internet è aumentato così come la popolarità di una piattaforma come TikTok, con i suoi contenuti informativi. La crescita si può vedere anche nei dati della piattaforma di trading online eToro che da gennaio a giugno 2021 ha accolto 4,6 milioni di nuovi utenti, arrivando a 25 milioni di registrazioni totali.

Secondo Emanuela Manor, responsabile per l’Italia di eToro, il fattore social sta muovendo intere generazioni che non stavano nemmeno prendendo in considerazione le opportunità che il mondo degli investimenti poteva offrire loro”. Oggi migliaia di persone possono accedere a informazioni su prodotti e servizi che dieci anni fa potevano avere solo i trader delle grandi banche e ora invece sono a disposizione di chiunque abbia una connessione internet e un po’ di curiosità. Susannah Streeter, analista senior di investimenti e mercati di Hargreaves Lansdown, ha detto al Guardian di ritenere che “i social media e le app di trading abbiano davvero democratizzato l’intero processo di investimento”.

I nuovi investitori sono tendenzialmente giovani e inesperti, conferma un sondaggio su 200.000 utenti della piattaforma e app di investimenti tedesca Trade Republic. Quasi la metà degli intervistati sono principianti che investono per la prima volta nei mercati dei capitali e circa il 70% ha meno di 35 anni. Questa nuova generazione di giovani investitori copre tutti i livelli di reddito e quasi il 30% dei chi è alle prime armi appartiene alla metà inferiore della distribuzione del reddito.

Una parte della responsabilità di questo cambiamento è da imputare ai siti di trading stessi. “Le piattaforme come eToro stanno cambiando significativamente le regole del mercato perché stanno abbassando la soglia per accedere ai mercati regolamentati” spiega ancora Manor . Poi c’è il social trading, una forma di investimento che permette agli utenti di osservare le mosse di esperti di trading – chiamati popular investors – e di seguire, se vogliono, le loro strategie di investimento. Il popular investor non mette solo a disposizione lo storico dei propri investimenti, ma dialoga e risponde alle domande di chi lo segue e copia.

Una finanza così accessibile e immediata potrebbe però esporre giovani e meno giovani a rischi maggiori? La risposta per ora è no ancora secondo i dati di Trade Republic. Più del 70% degli intervistati infatti contribuisce a lungo termine al proprio piano pensionistico, non di certo un investimento pericoloso. Gli utenti tendono poi a investire in modo diversificato: l’85% del patrimonio è destinato ad azioni ed Etf, mentre i derivati rappresentano solo il 2%.

Fonte: Wired.it

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