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Conte: «L’Europa usi il Fondo salva Stati per aiutare tutti i membri ad affrontare la crisi del coronavirus»

Conte: «L’Europa usi il Fondo salva Stati per aiutare tutti i membri ad affrontare la crisi del coronavirus»

  L’Italia chiede all’Europa di accedere ai fondi dell’Esm, il meccanismo europeo di stabilità noto come «Fondo salva Stati», ma non da sola e

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L’Italia chiede all’Europa di accedere ai fondi dell’Esm, il meccanismo europeo di stabilità noto come «Fondo salva Stati», ma non da sola e non alle condizioni che lo regolano attualmente, che porterebbero il Paese a un default di fatto, inaccettabile mentre conta i suoi morti a migliaia. Giuseppe Conte compie lo storico passo con un’intervista al Financial Times, in cui sollecita l’Unione europea a utilizzare «tutta la sua potenza di fuoco» da 500 miliardi di euro per affrontare la crisi economica del continente: «Uno choc globale senza precedenti», nelle parole del presidente del Consiglio, che non può essere affrontato con i soli strumenti della politica monetaria. Non può cioè bastare la decisione della Banca centrale europea di acquistare titoli di Stato per 750 miliardi, serve una svolta nella politica fiscale dell’eurozona, «e la tempistica è essenziale». Dunque, «la strada da seguire è aprire le linee di credito dell’Esm a tutti gli Stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid-19, a condizione che ogni membro risponda pienamente del modo in cui vengono spese le risorse».

«L’Esm fu stabilito avendo in mente un diverso tipo di crisi — ha ricordato Conte a proposito del meccanismo creato nel 2012 per fronteggiare la tempesta dei debiti sovrani — e per questo deve essere adattato alle nuove circostanze». Perché di fronte a un’emergenza sanitaria ed economica come quella che dall’Italia si è allargata al resto d’Europa, «come leader politici siamo chiamati a scelte necessarie, audaci, anche tragiche».

Conte ha toccato anche l’altro tasto della discussione in corso a livello europeo, sottolineando l’esigenza di creare «uno strumento di debito comune» per fare fronte alle «conseguenze socioeconomiche della pandemia». Nelle sue parole, «questo bond consentirà ai Paesi europei di accedere alle risorse alle stesse condizioni, e metterà l’economia europea sulla strada migliore per una rapida ripresa una volta che l’emergenza sarà finita». Altrimenti, è il monito del premier, «i peggiori istinti nazionalistici» prenderanno piede in modo probabilmente inarrestabile.

Il passo di Conte scuote il quadro europeo e apre ufficialmente il fronte con i Paesi nordici. Che — come spiega Federico Fubini nel suo editoriale — sembrano disposti a consentire un intervento del Fondo salva Stati solo alle condizioni vigenti: «Significa impegnarsi ad alcune riforme, ma soprattutto accettare che siano dirette dall’esterno e magari condizionate a un default pilotato». Quello che né Conte né qualunque premier italiano potrebbe accettare mentre il Paese, nella tragedia, conferma la sua capacità di reazione. E chiama l’Europa alla prova decisiva: mostrare il suo vero senso, nel momento più buio del dopoguerra.

Fonte:https://www.corriere.it/economia/finanza/20_marzo_20/conte-l-europa-usi-fondo-salva-stati-aiutare-tutti-membri-ad-affrontare-crisi-coronavirus-defa5706-6a4a-11ea-a8a1-df48c20e9d2e.shtml

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