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Morgan Stanley: da settembre dividendi extra per le banche, con rendimenti oltre il 10%

Gli istituti europei sono solidi e hanno parecchio capitale in eccesso che intendono distribuire agli azionisti. Anche con cedole straordinarie. Nel 2022 Unicredit supererà Intesa Sanpaolo nel total yield

Morgan Stanley: da settembre dividendi extra per le banche, con rendimenti oltre il 10%

In una giornata volatile sui mercati, Morgan Stanley si sofferma su uno dei temi più cari alle borse, i dividendi del settore finanziario. Secondo gli

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In una giornata volatile sui mercati, Morgan Stanley si sofferma su uno dei temi più cari alle borse, i dividendi del settore finanziario. Secondo gli analisti americani, i commenti dei manager su cedole e buyback alla presentazione dei conti del 2020 “sono stati estremamente costruttivi”. Sebbene le restrizioni normative siano ancora in vigore, suggeriscono gli esperti, “le intenzioni delle banche fanno capire che con il quarto trimestre potremmo vedere payout elevati, con rendimenti anche sopra il 10%”.

I commenti legati agli utili di fine anno “sono stati del tutto costruttivi, con la maggior parte dei gruppi europei che ora mira a compensare i pagamenti dei dividendi mancati a causa dei limiti imposti dalla Bce al settore con cedole speciali e riacquisti di azioni” verso fine anno, quando Francoforte dovrà aggiornare la politica sul capitale in eccesso delle banche, sottolinea Morgan Stanley.

Finora, i future sui dividendi con scadenza dicembre 2021 sull’azionario europeo sono aumentati del 55% su base annua rispetto all’indice monetario in crescita del 12%. Mentre per ora i limiti di pagamento sono ancora in vigore fino a settembre nella zona euro e fino a giugno nel Regno Unito, gli analisti si aspettano che i limiti imposti si applichino solo fino a tali scadenze, e successivamente i pagamenti dovrebbero tornare “a un ciclo di vigilanza più normale”.

Sulla base dei pagamenti proposti, le banche europee stanno attualmente promettendo il 5% di ritorno nel 2021, con un numero di attori fortemente capitalizzati che rendono oltre il 10%. La prima in classifica è l’austriaca Bawag, con il 12,6% di rendimento atteso da cedola più buyback, a seguire la norvegese Dnb con l’11,6%, quindi Nordea con l’11,5%, Ing con il 10,9%, Natwest con il 10,5%, Swedbank con il 9,9%. Arriva quindi Intesa Sanpaolo con l’8,9% e Unicredit con il 5,9%. Banco Mpm è atteso con un 2,8% e Mps non dovrebbe essere in grado di remunerare gli azionisti, dovendo affrontare un altro aumento.

A livello di settore, “il capitale è molto solido”, aggiunge Morgan Stanley, “con un Cet 1 ratio medio del 14,7%, pari a un cuscinetto di liquidità di 480 punti base rispetto ai requisiti minimi richiesti”. Per il 2020 la banca d’affari americana si aspetta dagli istituti europei un total yield (cedole più buyback) medio normalizzato del 7%. E in questo senso Natwest dovrebbe guidare la classifica con il 13,7% di rendimento, la spagnola Bbva segue con il 13,5%, poi l’austriaca Bawag con il 13,2%, quindi Unicredit con il 10% (cedola e riacquisti), davanti in questo caso a Intesa con l’8,6% (tutto dividendo). Banco Bpm è atteso a zero, anche perché il gruppo guidato dal ceo Giuseppe Castagna dovrebbe essere impegnato in un’operazione di fusione nel frattempo e anche le attese su Mps sono a zero.

In media le banche europee scambiano a 0,7 volte il rapporto prezzo/book value tangibile, sotto il valore contabile (sarebbe 1) con Morgan Stanley che per questa ragione vede “un chiaro motivo per un maggiore utilizzo del riacquisto di azioni. Con le aspettative sui dividendi ora ridimensionate, dati i limiti di vigilanza, un mix fra cedola e buyback sarà più frequente, uno stile più vicino ai gruppi americani e favorevole all’eps”.

In tal senso Ing ha riservato il 50% dei profitti del F2020 per la cedola, con previsioni su riacquisti per 500 milioni di euro nel 2022. Credit Agricole ha annunciato un dividendo di 0,80 euro per azione con un’opzione scrip equivalente a 100% di pagamento. Unicredit, poi prevede di pagare il capitale in eccesso a partire dal 2021 distribuendo 1,1 miliardi di euro, di cui 0,8 miliardi di riacquisti e 0,3 miliardi di euro di dividendi in contanti (circa l’87% di payout).

Fonte: www.milanofinanza.it

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