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Hiv: arriva negli Stati Uniti Prep in un ciclo di 6 iniezioni all’anno

La Food and drug administration statunitense ha approvato il primo farmaco iniettabile per la profilassi pre-esposizione, la terapia che riduce il rischio di contrarre l’hiv. Potrebbe abbassare ulteriormente i nuovi contagi

Hiv: arriva negli Stati Uniti Prep in un ciclo di 6 iniezioni all’anno

Per ridurre il rischio di contrarre l’hiv il primo strumento è l’utilizzo del profilattico durante i rapporti sessuali. Ma la Prep, cioè la profilassi

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Per ridurre il rischio di contrarre l’hiv il primo strumento è l’utilizzo del profilattico durante i rapporti sessuali. Ma la Prep, cioè la profilassi pre-esposizione da assumere per via orale tutti i giorni, ha permesso di abbattere ulteriormente il numero di contagi tra le categorie a rischio. Oggi potrebbe essere un ulteriore passo per aumentare ulteriormente la sua efficacia: la Food and drug administration (Fda) statunitense, infatti, ha approvato il primo (e finora unico) farmaco per la Prep iniettabile. Da somministrare solo 6 volte l’anno, potrebbe aumentare la copertura delle persone sieronegative ma a rischio, specialmente in quelle categorie che fanno fatica a rispettare la prescrizione.

Il nuovo farmaco

Cabotegravir in sospensione iniettabile a rilascio prolungato (nome commerciale Apretude) è stato appena approvato dalla Fda per la profilassi pre-esposizione per ridurre il rischio di contrarre hiv durante rapporti sessuali negli adulti e negli adolescenti con un peso minimo di 35 chilogrammi. Si somministra per la prima volta con un’iniezione seguita a un mese di distanza da una seconda. Poi basta un’iniezione ogni due mesi, per un totale di sei volte l’anno. Una bella differenza rispetto alle attuali profilassi, che prevedono l’assunzione quotidiana di pillole per garantire l’efficacia.

Condizione imprescindibile per assumere il farmaco è essere sieronegativi per hiv sia prima della prima somministrazione sia prima di ogni nuova iniezione, per scongiurare l’eventualità di indurre resistenze ai trattamenti in un virus che è molto propenso a svilupparne.

Per gli esperti della Fda il nuovo farmaco rappresenta uno strumento importante per contribuire a mettere fine alla pandemia di hiv, in modo particolare in quelle categorie di persone ad alto rischio in cui l’aderenza a una terapia quotidiana è una grossissima sfida se non addirittura un’opzione non realizzabile (per esempio per le persone che fanno uso di droghe o che soffrono di depressione).

L’Fda riconosce la sicurezza di Apretude e la sua efficacia nel ridurre il rischio di contagio da hiv, comparata con quella della Prep giornaliera (Truvada) in due studi clinici che hanno coinvolto prima uomini cisgender e donne transgender, poi donne cisgender. Rispettivamente l’efficacia di Apretude è risultata superiore a quella di Truvada del 69% e del 90%, sebbene abbia avuto qualche effetto collaterale in più (quelli più comuni sono stati reazioni nel sito di iniezione, mal di testa, affaticamento, mal di schiena, mialgie e eruzioni cutanee).
La Prep in Italia

Nel nostro paese la profilassi pre-esposizione orale (“Il protocollo attualmente prevede che le compresse siano assunte o quotidianamente (una al giorno) oppure due compresse da 2 a 24 ore prima del rapporto sessuale, seguite da un’altra compressa a 24 ore di distanza dalla prima assunzione e infine un’altra compressa dopo altre 24 ore”, si legge sul sito del ministero della Salute) è disponibile con prescrizione da parte di medici specialisti (infettivologi) con un po’ di disomogeneità e comunque non è rimborsata dal sistema sanitario nazionale. Per questo le associazioni che si battono per la lotta all’hiv la definiscono ancora un privilegio: non tutti possono permettersela e in alcuni regioni è troppo complicato procurarsela.

Fonte:Wired.it

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