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Peggior febbraio dal 2013 per le immatricolazioni auto in Ue (-19,3%)

Le misure di contenimento per il Covid-19 e l'incertezza sulla domanda hanno pesato come un macigno anche sulle nuove immatricolazioni di autovetture in Ue più Efta più Gran Bretagna a febbraio, diminuite del 20,3% a 850.170 unità. In Italia il calo più contenuto grazie agli incentivi varati con la Legge di Bilancio, ma si stano esaurendo. Stellantis -22,4% con una quota di mercato scesa al 24,4%. Equita aggiorna il target price (-4% a 18,2 euro, buy) solo per tener conto dello stacco delle azioni Faurecia

Peggior febbraio dal 2013 per le immatricolazioni auto in Ue (-19,3%)

Le misure di contenimento per il Covid-19 e l'incertezza che continua a caratterizzare la domanda hanno pesato come un macigno sulle nuove immatricola

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Le misure di contenimento per il Covid-19 e l’incertezza che continua a caratterizzare la domanda hanno pesato come un macigno sulle nuove immatricolazioni di autovetture in Europa (Ue più Efta più Gran Bretagna) a febbraio, diminuite del 20,3% a 850.170 unità contro 1,07 milioni di febbraio 2020, ultimo mese prima dello scoppio in tutta Europa della pandemia.

Solo nell’unione Europa, ha precisato Acea, l’associazione europea dei costruttori, sono calate del 19,3% (-24% a gennaio); con 771.486 unità registrate in tutta la regione dell’Ue, il totale di febbraio è il più basso mai registrato in questo mese dal 2013. Tutti e quattro i principali mercati dell’Ue hanno registrato perdite il mese scorso: l’Italia il calo più contenuto (-12,3%), gli altri mercati flessioni più marcate, ovvero Germania (-19%), Francia (-20,9%) e Spagna (-38,4%).

Mentre nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni totali di auto nuove in Europa hanno registrato una flessione del 23,1% rispetto allo stesso periodo nel 2020. Finora quest’anno, la domanda è diminuita in tutti i principali mercati, ha osservato Acea. La Spagna è stata la più colpita con vendite quasi dimezzate (-44,6%) rispetto allo scorso anno, seguita da Germania (-25,1%), Francia (-14,2%) e Italia (-13,1%).

In questo contesto, le immatricolazioni di nuove auto del gruppo Stellantis (il gruppo nato dalla fusione Fca-Psa che raccoglie tra gli altri i marchi Fiat, Peugeot, Citroen, Opel e Jeep) sono diminuite a febbraio in Europa del 22,4% rispetto allo stesso mese del 2020 a 198.883 dalle 256.190 di febbraio 2020. La quota di mercato è scesa dal 25,2% al 24,4%. Tra i marchi maggiori i cali più ampi hanno interessato Fiat (-28,4%) e Opel (-28%), seguito da Citroen (-23,2%), meglio Peugeot (-12,2%) e il marchio Jeep (-5,3%).

Mentre nei primi due mesi dell’anno Stellantis ha registrato un calo del 24,7% con 377.905 unità dalle 502.121 dei primi due mesi del 2020. Tra le altre case automobilistiche il gruppo Volkswagen ha chiuso lo scorso mese con un calo del 19% con 218.885 auto immatricolate e Renault con una contrazione del 28,6% a 74.298 immatricolazioni.

Nell’ambito dei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, ha sottolineato il Centro Studi Promotor, il risultato migliore lo ha registrato l’Italia che è riuscita a contenere le perdite grazie agli incentivi varati con la Legge di Bilancio anche per vetture con alimentazione tradizionale, ma con emissioni comunque non superiori a 135 gr/km di CO2. Lo stanziamento previsto per questi incentivi si sta però rapidamente esaurendo, ha ricordato il Centro Studi Promotor. Oggi sono ancora disponibili 54,8 milioni e, tenendo conto della media delle prenotazioni giornaliere dall’inizio della campagna a oggi, per questi incentivi restano fondi ancora fino alla fine di marzo.
Proprio in vista dell’esaurimento di questo stanziamento, il 23 febbraio l’onorevole Gianluca Benamati ha posto, in commissione sviluppo economico della Camera dei Deputati, un’interrogazione con risposta immediata al Governo per sapere se vi sia l’intenzione di rifinanziare questi incentivi. Il Governo ha manifestato disponibilità a intervenire nuovamente compatibilmente con le risorse disponibili. “Oggi l’imminente esaurimento dello stanziamento rende ormai urgente il nuovo intervento del Governo”, ha incalzato il Centro Studi Promotor.

Per chiudere con una nota positiva, va detto che in tutti i paesi europei si assiste a una crescita delle immatricolazioni di auto elettriche o ibride con batterie ricaricabili con la spina, ha osservato il Csp. É un effetto dei forti incentivi per queste auto in vigore in quasi tutti questi paesi con stanziamenti generalmente molto superiori alla capacità del mercato di usufruirne per le carenze infrastrutturali che ancora penalizzano la diffusione delle auto elettriche. “In Italia a questa situazione si è posto rimedio con incentivi anche per l’acquisto di vetture con alimentazione tradizionale, ma comunque con emissioni contenute. É un esempio virtuoso”, ha concluso il Centro Studi Promotor, “per i paesi europei che ancora non lo fanno e sostengono solo l’auto elettrica senza considerare che le case auto stanno finanziando la transizione all’elettrico con i proventi delle vendite di auto tradizionali, peraltro sempre più pulite”.

” Stellantis ha sottoperformato il mercato auto europeo con solo Jeep (-5% e -10% da inizio anno) e Peugeot (-12% e -15% da inizio anno) nettamente sovraperformanti”, ha commentato stamani Equita Sim. “Il dato è coerente con le stime 2021 in vista dell’inevitabile recupero da marzo che si confronta con gli effetti del lockdown primaverile del 2020”, ha precisato la Sim che ha aggiornato il target price (-4% a 18,2 euro) solo per tener conto dello stacco delle azioni Faurecia, rating buy confermato sul titolo Stellantis che al momento in Borsa sale dello 0,50% a 14,844 euro.

Per Bestinver Securities non è una sorpresa che le misure di contenimento del Covid-19 e l’incertezza continuano a pesare pesantemente sulla domanda di auto in Europa. “Riteniamo che Stallantis stia scontando solo in parte le potenziali sinergie, almeno 5 miliardi di euro a regime, e l’impatto positivo della fusione con Psa in termini di profilo di rischio finanziario, circa 5 miliardi di euro di cassa netta, e ripartizione geografica delle vendite, che sarà ben bilanciata tra Emea, 47%, e Nord America, 45%, con una buona presenza in America Latina, 5%, ma ancora debole in Apca, 2%. Confermiamo, quindi, la nostra raccomandazione buy su Stellantis con un target price tra 14 e 15 euro”, ha affermato Bestinver.

“Un trend modesto per le immatricolazioni europee che riflette la base di confronto ancora difficile”, ha commentato Mediobanca Securities che per quest’anno ipotizza che il mercato europeo aumenti del 15% su base annua, recuperando solo parzialmente il terreno perso lo scorso anno, tenendo conto di una performance negativa a gennaio/febbraio e di una ripresa a partire da marzo, quando la base di confronto dovrebbe essere più facile. “Nel complesso, manteniamo una posizione cauta sul settore auto. La carenza di componenti per chip e l’aumento del costo delle materie prime dovrebbero essere due problemi che mettono a rischio la redditività del settore almeno nella prima parte dell’anno. Entrambi i problemi potrebbero essere temporanei e riprendersi parzialmente nella seconda metà”, ha previsto Mediobanca.

Da segnalare, tra l’altro, che ieri Stellantis ha prorogato la cassa integrazione fino al 2 maggio per i dipendenti dello stabilimento di Melfi. I sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf hanno sottolineato che “sono ormai 17 le settimane consecutive di cassa integrazione” ed espresso preoccupazione per questa decisione dell’azienda. Pur riconoscendo che “ci sono le ricadute della pandemia sul mercato dell’auto e sulla fornitura di componenti (semiconduttori)”, sostengono che “il problema appare ben più grave e probabilmente prelude a interventi di tipo strutturale, nell’organizzazione dello stabilimento e nel sistema di forniture dell’indotto, così come già si vocifera. Temiamo che sia una vera e propria strategia di ridimensionamento dello stabilimento Stellantis di Melfi”, hanno affermato i sindacati, chiedendo, quindi, un confronto per avere chiarezza sul futuro del sito lucano e garanzie sui livelli occupazionali.

Da questa notizia Mediobanca non vede nessun impatto consistente sul prezzo delle azioni Stellantis. Nello stabilimento di Melfi di Stellantis si assemblano 500x, Jeep Renegade e Jeep Compass per il mercato Emea. “È probabile che l’utilizzo della cassa integrazione in Italia rifletta il trend ancora difficile del mercato europeo che non ha ancora mostrato alcun rimbalzo dopo la riduzione dei volumi dovuta al Covid-19”, ha spiegato Mediobanca che ha recentemente aumentato il target price di stellantis a 20,7 euro, mantenendo il rating outperform sull’azione, scambiata a 6,6 e a 4,9 volte il p/e 2021-2022, al di sotto della mediana dei competitor nell’intervallo 8,4-7,3 volte.

Fonte: www.milanofinanza.it

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