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Covid, Italia nona al mondo e prima nell’Ue per vaccinati | Pfizer riduce le consegne: l’ira delle Regioni per i tagli

Intanto in Abruzzo sono state registrate due varianti. Charles Michel (Ue): favorevole al passaporto vaccinale

Covid, Italia nona al mondo e prima nell’Ue per vaccinati | Pfizer riduce le consegne: l’ira delle Regioni per i tagli

Con 1,12 milioni di vaccini anti-Covid l'Italia è al nono posto nel mondo per somministrazioni. Il nostro Paese è primo nell'Ue, dove in media sono st

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Con 1,12 milioni di vaccini anti-Covid l’Italia è al nono posto nel mondo per somministrazioni. Il nostro Paese è primo nell’Ue, dove in media sono state vaccinate 1,09 persone su cento. La campagna vaccinale, però, subirà un rallentamento a causa dei ritardi nelle consegne da parte di Pfizer che porteranno a ingenti tagli per le Regioni. Intanto, in Abruzzo sono state registrate due varianti.

Stop della consegna decisione unilaterale di Pfizer La Pfizer ha ridotto di circa 165mila dosi il nuovo invio di vaccini. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, in un comunicato in cui si ribadisce che la decisione della multinazionale è stata “unilaterale” e che ha “unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario”, nella “prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi”.

Le dosi in meno All’Italia lunedì arrivano 397.800 dosi (calcolandone 6 per ogni fiala, anziché 5), 164.970 in meno di quelle pattuite (-29%). Di fronte al sospetto che quelle mancanti finiscano agli Stati del Golfo pronti a pagare di più, Arcuri evita ogni commento: “Posso fare un sorriso…”. Contro la decisione unilaterale di Pfizer, il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e ne invierà uno all’Antitrust europeo, per abuso di posizione dominante.

Vaccini, l’ira delle Regioni per i tagli La situazione preoccupa in particolare i governatori delle Regioni con i tagli più significativi. “E’ inaccettabile” il -53,8% del Friuli Venezia Giulia, secondo il suo presidente, Massimiliano Fedriga: “Penso serva un riequilibrio, che il taglio venga spartito in modo equanime nel Paese”. Le Province di Trento e Bolzano ne avranno rispettivamente il 60% e il 57,1% in meno, il Veneto il 52,5%, la Sardegna la metà, la Puglia e la Calabria il 38,4% in meno, la Toscana il 36%, Lombardia il 26,8% e il Lazio il 25%. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta sono le uniche senza tagli nella distribuzione.

Arcuri: sconsigliabile fare il richiamo con altro vaccino. In pratica, fino al prossimo rifornimento, l’Italia avrà disposizione circa 700mila dosi. Le fiale in arrivo lunedì, salvo imprevisti, permetteranno di non dover cambiare vaccino per il richiamo ricorrendo a Moderna, l’altro tipo di profilassi ora disponibile. Una soluzione “davvero sconsigliabile” per Arcuri, secondo cui “è bene” anche rispettare “l’intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose”.

L’assessore regionale del Lazio: siamo preoccupati per questo rallentamento. Finora si è marciato a 54mila vaccinazioni al giorno (oltre 1,1 milione totali) e oggi in vari ospedali del Paese ci sono stati i primi richiami per chi ha partecipato il 27 dicembre al V-Day, a partire dallo Spallanzani di Roma (130 persone), dove è iniziata anche in via sperimentale la vaccinazione degli ultraottantenni. Per garantire il richiamo, in Toscana le vaccinazioni programmate sono slittate di qualche giorno, come in Emilia Romagna e Puglia. E anche il Lazio ha espresso timori: “Siamo un po’ preoccupati – ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -. Questo rallentamento non aiuta perché eravamo pronti a fare il salto di qualità con 10mila vaccinazioni al giorno. Con queste dosi potremo farne la metà”.

Ue: ok a passaporto vaccinale per viaggiare. Intanto dall’Europa arriva il bene placet sul passaporto vaccinale. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel è favorevole all’introduzione di una sorta di “passaporto” per tornare a viaggiare liberamente. “E’ un dibattito molto pertinente – ha spiegato – e lo inizieremo la prossima settimana”, al Consiglio europeo del 21 gennaio. “E’ un tema delicato in molti Paesi ma va affrontato – ha chiarito – e credo che ci stiano pensando anche fuori dall’Ue”.

In Abruzzo confermata la circolazione di due varianti Ci sono la variante inglese del coronavirus e un’altra già nota in Europa all’origine di numerosi contagi accertati in Abruzzo dal dicembre 2020. L’Istituto superiore di sanità ha confermato quanto già emerso dagli accertamenti del Laboratorio di genetica molecolare dell’Università di Chieti. Il numero complessivo dei casi, però, sarebbe maggiore. L’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise (Izsam) ha infatti individuato 51 contagi per la provincia di Chieti riconducibili alla cosiddetta variante inglese.

Locatelli: favorevole a vaccinare anche chi è stato infettato: “Sono favorevole a vaccinare anche chi si era già infettato perché non sappiamo quanto vale l’immunizzazione della malattia”. Sul tema dei vaccini interviene anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, secondo cui è probabile che l’immunità di gregge, vaccinando il 70% della popolazione, si possa raggiungere entro il terzo trimestre.

Fonte: www.tgcom24.mediaset.it

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