Lo scandalo “Dieselgate” si estende e coinvolge anche il noto marchio Porsche con indagini e perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di
Lo scandalo “Dieselgate” si estende e coinvolge anche il noto marchio Porsche con indagini e perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Padova.
La casa automobilista è accusata di aver venduto veicoli con caratteristiche difformi da quelle promesse perché consumerebbero più carburante ed emetterebbero più inquinanti o gas serra di quanto dichiarato.
L’indagine avviata dal capo della Procura di Padova Matteo Stuccilli e dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari per frode in commercio, truffa e disastro ambientale è volta a verificare se il software, destinato a truccare i test sulle emissioni degli scarichi inquinanti, sia stato effettivamente installato nella centralina del motore delle Porsche Cayenne diesel 3.0 VL modello euro 5 e modello euro 6.
Il Codacons è stato ammesso parte offesa nell’inchiesta di Padova e parteciperà a tutte le operazioni peritali attraverso i consulenti tecnici Bruno Neri e Sergio Saponara, esperti in materia di inquinamento ed emissioni auto. L’associazione ha deciso di tutelare i cittadini che hanno acquistato Porsche Cayenne con caratteristiche difformi da quelle promesse e garantite e lancia oggi una azione risarcitoria collettiva tesa a tutelare i loro diritti. Sul sito del Codacons è possibile infatti scaricare il modulo di costituzione di parte offesa da presentare alla Procura di Padova che indaga sul caso, una prassi necessaria per i proprietari di Cayenne per essere considerati parte lesa nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato in conseguenza delle indagini compiute dalla Procura.