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Ristori alle partite Iva, cassa Covid e licenziamenti. Cosa prevede il decreto Sostegno

I provvedimenti allo studio del Governo con risarcimenti per fasce di fatturato, prolungamento della cassa Covid, blocco dei licenziamenti e congedi alle famiglie con i figli in dad

Ristori alle partite Iva, cassa Covid e licenziamenti. Cosa prevede il decreto Sostegno

Ristori per le Partite Iva con perdite oltre il 33%. Aiuti alle famiglie con i figli piccoli a casa per le scuole chiuse e in Dad (didattica a distanz

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Ristori per le Partite Iva con perdite oltre il 33%. Aiuti alle famiglie con i figli piccoli a casa per le scuole chiuse e in Dad (didattica a distanza). Ci sono questi e altri punti allo studio del Governo per il nuovo Decreto Sostegno ed altri provvedimenti economici che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. E potrebbe anche non trattarsi di un unico provvedimento ma di diversi decreti.

Tutti i provvedimenti
l primo e atteso pacchetto di aiuti del governo Draghi, per imprese, partite Iva e famiglie, a valere sui 32 miliardi di extra deficit autorizzato con l’ultimo scostamento di bilancio, dovrebbe vedere la luce entro la prossima settimana. Il cosiddetto decreto Sostegno inizia a prendere forma e dovrebbe garantire un finanziamento di 2 miliardi per il piano vaccinale, la proroga del blocco dei licenziamenti fino a giugno, l’estensione della cassa integrazione Covid per l’intero anno, ristori per 2,7 milioni di attività colpite dalla crisi, congedi parentali per i genitori degli alunni in Dad e la sospensione delle nuove cartelle fiscali fino al 30 aprile.

Un cervellone elettronico ad hoc
Un nuovo piano di aiuti alle imprese, magari con una piattaforma ad hoc. E un intervento sul fisco, per definire le nuove scadenze per le rate della rottamazione e indicare i tempi per la ripresa della riscossione: entra nel vivo, con una serie di riunioni tecniche e politiche, la preparazione del primo decreto economico del governo Draghi, che potrebbe anche essere spacchettato in due provvedimenti distinti, un decreto Sostegno vero e proprio, e un decreto Cartelle.

Perdite oltre il 33%
Ora si starebbe ragionando sull’opportunità di creare una piattaforma ad hoc attraverso cui gestire le autocertificazioni delle attività economiche. I nuovi sostegni dovrebbero essere orientati a imprese e partite Iva con perdite oltre il 33% calcolate nel confronto tra l’intero 2020 e il 2019 e parametrati sui costi fissi effettivamente sostenuti. È sempre Ruffini a gestire anche la macchina della Riscossione, in stand by dall’inizio dell’emergenza: il Mef ha già fatto sapere via comunicato che ci saranno nuove scadenze per pagare le rate della rottamazione e del saldo e stralcio mentre nulla è stato specificato rispetto alla ripresa dell’invio di avvisi e nuove cartelle. Sul tavolo resta anche l’idea, spinta dal viceministro all’Economia Laura Castelli, di aiutare famiglie e imprese con una rottamazione quater e con una nuova edizione del ‘saldo e stralciò, magari accompagnata da una nuova operazione di pulizia del ‘magazzinò della ex Equitalia dai ruoli non più esigibili (si è parlato dell’ipotesi di cancellare le cartelle fino al 2015 sotto i 5mila euro). Non tutti i partiti, però, vedrebbero di buon occhio l’ennesima “pace fiscale”.

Il meccanismo dei Ristori
Cambierà invece il meccanismo dei ristori che, nelle intenzioni del governo, dovrebbero essere destinati a 2,7 milioni di attività, tra imprese e professionisti, con un fatturato fino a 5 milioni di euro. Non saranno più erogati in base ai codici Ateco che definiscono le attività ma al calo del fatturato che sara’ calcolato sull’annualita’. Quindi gli indennizzi saranno destinati alle attività che dimostrino di aver registrato una perdita del 33% nel 2020 rispetto al 2019, calcolata sul confronto tra la media mensile del fatturato del 2019 e la media mensile di quello 2020. Lo schema ipotizzato prevede delle fasce in base alle quali la percentuale di indennizzo diminuira’ al crescere del fatturato: alle imprese e i professionisti con un fatturato di 100 mila euro annuo andrà il 30% di quanto perso; alle attività con un fatturato da 101 mila a 400 mila euro annui andrà il 25% della perdita registrata. L’indennizzo scenderà al 20% della perdita per chi ha un fatturato da 401 mila a 1 milione euro l’anno e al 15% per imprese e professionisti con un fatturato da 1 a 5 milioni di euro l’anno.

Blocco dei licenziamenti e Cassa Covid
Secondo le ipotesi circolate, il governo pensa di prorogare il blocco dei licenziamenti, in scadenza a fine marzo, fino al 30 giugno. Non e’ chiaro se si trattera’ di un intervento selettivo, o se, la mini proroga riguardera’ tutti e solo successivamente saranno introdotti dei paletti. Mentre il rifinanziamento della cassa integrazione Covid si estendera’ per tutto l’anno e non piu’ per tranche di settimane di cui usufruire in un determinato periodo di tempo. Dovrebbero essere garantite altre 40 settimane da spalmare fino al 31 dicembre.

Primo atto
l primo e atteso pacchetto di aiuti del governo Draghi, per imprese, partite Iva e famiglie, a valere sui 32 miliardi di extra deficit autorizzato con l’ultimo scostamento di bilancio, dovrebbe vedere la luce entro la prossima settimana. Il cosiddetto decreto Sostegno inizia a prendere forma e dovrebbe garantire un finanziamento di 2 miliardi per il piano vaccinale, la proroga del blocco dei licenziamenti fino a giugno, l’estensione della cassa integrazione Covid per l’intero anno, ristori per 2,7 milioni di attività colpite dalla crisi, congedi parentali per i genitori degli alunni in Dad e la sospensione delle nuove cartelle fiscali fino al 30 aprile. Sara’ ancora una volta un provvedimento di tipo emergenziale che sara’ oggetto di un serrato confronto tecnico e politico da qui ai prossimi 7-10 giorni.

Attività frenetica
Dalle prime riunioni operative emerge l’intenzione di chiudere entro la prossima settimana questo pacchetto, pensato dal vecchio governo come l’intervento «finale» in vista della vera ripartenza dell’economia. Ma dato l’andamento dei contagi e il timore crescente per le varianti, accompagnato dai rallentamenti che ha subito finora la campagna vaccinale, già si ipotizza che dopo la serie di 4 decreti Ristori, questo sarà il primo ma non l’ultimo decreto Sostegno. E in parallelo si fa più intenso il pressing, anche tra i ministeri, per rinforzare la dote di extradeficit a disposizione, per ora ferma ai 32 miliardi già autorizzati dal Parlamento all’inizio dell’anno. Per ora al ministero dell’Economia continuano a fare simulazioni dei vari schemi di intervento, che dovrebbero diventare via via più selettivi dopo la stagione degli aiuti a pioggia. Di sicuro, conferma Maria Stella Gelmini, ci saranno «200 milioni per i congedi», che saranno anche «retroattivi» e nuovi fondi per la Dad. E sul fronte delle imprese la priorità, fa sapere il Mise, sarà data alle «partite Iva» cui «va assicurato sostegno equo, comprensibile, immediato e tempestivo». Un messaggio che Giancarlo Giorgetti avrà avuto occasione di portare al tavolo del governo nel corso di un incontro con il ministro Daniele Franco e con il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli a Palazzo Chigi, dove si è intrattenuto per circa due ore anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. Proprio l’Agenzia, nei mesi della pandemia, è stata al centro del sistema dei Ristori, erogando in tempi rapidi oltre 10 miliardi di contributi diretti a fondo perduto alle imprese.

Le parole di Giorgetti
“Il Mise sta conducendo le interlocuzioni con gli altri ministeri e in particolare con il Mef che e’ quello deputato a redigere il provvedimento che avra’ i requisiti di urgenza e che vedra’ la luce auspicabilmente entro la prossima settimana”, ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Primo pilastro resta il pacchetto lavoro.

Fonte: www.ilgiorno.it

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