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Revisione semplificata per i bilanci delle Pmi

Un principio di revisione separato e distinto da utilizzare per la revisione dei bilanci delle imprese meno complesse. Impostato non su procedure puntuali da seguire (tipo checklist) ma seguendo l’approccio basato sulla valutazione preliminare dei rischi

Revisione semplificata per i bilanci delle Pmi

Un principio di revisione separato e distinto da utilizzare per la revisione dei bilanci delle imprese meno complesse. Impostato non su procedure punt

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Un principio di revisione separato e distinto da utilizzare per la revisione dei bilanci delle imprese meno complesse. Impostato non su procedure puntuali da seguire (tipo checklist) ma su principi ai quali conformare le attività di revisione e seguendo l’approccio basato sulla valutazione preliminare dei rischi. Lo ha annunciato l’International auditing and assurance standard board (Iaasb), spiegando che entro giugno 2021 sarà posto in consultazione. Il documento preannunciato è atteso da tempo in quanto l’applicazione dei principi di revisione attualmente vigenti, soprattutto in Italia dove elevatissima è la presenza di piccole imprese, ha comportato notevoli difficoltà operative e molte ore di lavoro per i revisori. Per quanto scalabili, infatti, gli Isa Italia sono concepiti per società di dimensioni medio-grandi. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), nel comunicare la scelta dello Iaasb, ha espresso forte soddisfazione ritenendola «un cambio di rotta epocale».

Nel principio Isa Italia 200 è definita impresa «meno complessa» quella dove proprietà e direzione della società sono concentrate in un numero limitato di soggetti (spesso un unico soggetto) e dove ricorrono una o più delle seguenti caratteristiche: operazioni semplici e lineari, semplicità delle registrazioni contabili, semplicità del business, numero limitato di controlli interni, numero limitato di dipendenti. Tutti tratti distintivi della tipica pmi italiana.

Molto probabilmente il nuovo standard di revisione si baserà sugli attuali principi, eliminando le previsioni non pertinenti nonché semplificando e focalizzando tutti quegli aspetti caratterizzanti la revisione delle società meno complesse quali, ad esempio, l’approccio di revisione, le procedure di identificazione e valutazione dei rischi, la valutazione delle procedure di controllo interno, l’esternalizzazione della contabilità e dei connessi adempimenti, la revisione delle stime contabili, le procedure in risposta ai rischi di frode, la voluminosità della documentazione di revisione. È evidente come in una piccola impresa a ristretta base familiare il revisore debba concentrarsi maggiormente sulle voci e asserzioni di bilancio significative soprattutto facendo leva su test di sostanza (condotti sui saldi e sulle transazioni di bilancio) piuttosto che su test di conformità delle procedure di controllo interno che potrebbero non essere formalizzate e soprattutto essere scavalcate facilmente dai proprietari-amministratori.

Il nuovo principio non dovrebbe constare solo di una somma dei paragrafi ad oggi contenuti nei singoli principi di revisione con riferimento alle imprese di dimensioni minori, ma fissare regole e indicazioni specificamente disegnate per il contesto delle piccole imprese. In tale ottica un ruolo importante sarà anche quello delle appendici al principio e della rivisitazione delle attuali Guide Ifac sulla revisione delle piccole e medie imprese, che se redatte in modo sufficientemente esplicative consentiranno ai revisori delle pmi di svolgere la propria attività con maggiore semplicità applicativa e con tempi e costi compatibili con il contesto in cui svolgono la propria attività.

Ovviamente saranno le singole autorità nazionali che dovranno assumere la decisione finale sulle società alle quali sarà possibile applicare in concreto il nuovo principio di revisione.

Fonte: www.italiaoggi.it

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