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Le imprese tornano a investire, boom dei mezzi di trasporto

Le imprese tornano a investire, boom dei mezzi di trasporto

Grazie agli incentivi, l'anno scorso i bilanci delle imprese italiane hanno mostrato un aumento degli investimenti fissi lordi del 3 per cento. I mezz

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Grazie agli incentivi, l’anno scorso i bilanci delle imprese italiane hanno mostrato un aumento degli investimenti fissi lordi del 3 per cento. I mezzi di trasporto sono balzati del 27%, bene anche brevetti e ricerca.

Il governo si prepara ad aprire il cantiere della prossima legge di Bilancio, che tra esigenze di mantenere la disciplina finanziaria e sgravi per l’assunzione dei giovani allo studio, dovrà anche affrontare il capitolo degli incentivi per le imprese. Un po’ di scaramucce in questo senso sono già partite, da quando il titolare del Mise, Carlo Calenda, ha fatto capire che sarà difficile confermare integralmente la batteria di agevolazioni a disposizione, mentre gli imprenditori chiedono un quadro stabile e favorevole.

Di certo, recentemente le aziende hanno potuto sfruttare una serie di misure a loro sostegno e – dicono i numeri – lo hanno fatto. Nell’ultima Stabilità era stato prorogato di un anno il super ammortamento al 140% per i beni strumentali nuovi, con l’aggiunta di un iperammortamento al 250% per quelli tecnologici. Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo, nuova Sabatini e sgravi per start-up o Pmi innovative sono altri capitoli entrati nel menu. Oggi, da una prima analisi che il Crif ha condotto su oltre 220mila bilanci 2016 di imprese italiane, si può dire che quello passato “è stato un anno di recupero dei fondamentali economici in un clima di generale ottimismo, seppur con proiezioni ancora poco brillanti, e anche per il mondo delle imprese si è confermato un anno positivo”.

Il valore della produzione – al netto delle diverse situazioni dei settori – è cresciuto del 3,2% “accompagnato da precise strategie aziendali rivolte al progressivo e continuo contenimento dei costi che negli ultimi anni hanno generato una redditività in crescita”. Aggiunge la ricerca: “Ma ciò che risulta ancora più interessante e che ripristina le basi per lo sviluppo futuro è la ripresa degli investimenti. A conferma di quanto rilevato nel conto economico del Pil, che nel 2016 mostra una ripresa di oltre il 3% degli investimenti fissi lordi, sostenuti prevalentemente dalla componente dei mezzi di trasporto (+27,3%), risultano in recupero anche le immobilizzazioni complessive e, in modo particolare, quelle immateriali”. E proprio in queste voci è lecito pensare che abbia giocato un ruolo importante l’incentivazione di cui sopra.

Indubbiamente il piano nazionale Industria 4.0 ha favorito gli investimenti dedicati all’adozione di nuove tecnologie digitali e relative all’automazione, per far cogliere alle aziende italiane le opportunità di questo radicale cambiamento nel modo di produrre e più in generale di fare impresa, e poter seguire il complicato percorso che va verso la quarta rivoluzione industriale”, ha annotato Daniela Bastianelli, ricercatrice di Crif. Il recupero di questo tipo di investimenti, come la ricerca e sviluppo, brevetti, concessioni, licenze e marchi e, più in generale, nei beni non tangibili il cui effetto si manifesta in più esercizi, “riflette un ritrovato interesse da parte delle imprese italiane per strategie di sviluppo di lungo periodo. A fronte di una contrazione che nel 2015 era risultata pari a circa -4%, nel 2016 le immobilizzazioni immateriali registrano infatti una crescita del 14%. Meno brillante ma pur sempre positivo è l’aumento di quelle materiali, ovvero gli investimenti dedicati ai beni di uso durevole che concorrono all’attività d’impresa. Terreni, fabbricati, impianti, attrezzature, tornano di interesse per le nostre imprese, facendo registrare complessivamente una crescita di questa tipologia di immobilizzazioni del 3% circa”, conclude la ricerca.

 

 

 

 

 

repubblica.it

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