Milano diventa la prima città d’Italia in cui viene approvato il "Regolamento aria del comune". Il divieto comprende i parchi, gli stadi, le strutture
Milano diventa la prima città d’Italia in cui viene approvato il “Regolamento aria del comune”. Il divieto comprende i parchi, gli stadi, le strutture sportive, cimiteri e sarà proibito fumare nel raggio di 10 metri da altre persone. Dal 19 gennaio 2021 entrerà in vigore a Milano che segue altri paesi europei che stanno portando avanti la lotta contro il fumo.
La Milano smoke free
Con la legge 3/2003 “Tutela della Salute dei non fumatori“, legge antifumo detta anche Legge Sirchia, il parlamento italiano emanava la legge antifumo, che costituiva il divieto di fumare nel locali chiusi.
Questo cambiamento ha di certo protetto i non fumatori e, cosa più importante, ha contribuito a una maggiore attenzione sulla salute pubblica. Dopo 18 anni da questa legge, la svolta green diventa più completa. Con Milano come città apripista dal 19 gennaio, con 25 voti favorevoli del consiglio comunale.
Dal 2025 il divieto di fumo verrà esteso a tutti i luoghi pubblici all’aperto.
La legge smoke free
La legge smoke free Environment act 2000 (legge divieto di fumo in ambienti pubblici del 2000 ma entrata in vigore nel 2015) proibisce l’uso di sigarette nelle aree pubbliche all’aperto. Questa legge prevedeva il divieto di fumo in spazi con posti a sedere, bar e ristoranti, in particolare nel raggio di 4 m ed entro 10 m da un area nei pressi di una fiera gastronomica dove viene venduto e servito il pasto.
Quindi diventa un ulteriore restringimento della legge 2003. La legge prevede, comunque, delle aree destinate ai fumatori che devono essere sempre in un’area all’aperto e mai all’interno degli esercizi commerciali.
La nuova legge era stata stabilita nel 2007 ma ha lasciato il tempo adatto per gli esercenti di provvedere alle varie norme.
Smoke free negli altri paesi europei
Dai dati diffusi dall’Eurobarometro risulta che gli italiani sono fra i paesi europei che fanno meno uso di sigarette. Si tratta del 21% della popolazione seguito dalla Bulgaria con il 35% e dalla Grecia con il 38%. Gli altri paesi europei stanno adottando già da anni misure per la lotta contro il tabagismo e il conseguente divieto di fumare nei luoghi pubblici.