HomeHabit & Renewable Energies

Al via progetto ricerca Extreme E-Enel su vita marina

Approfondimento su cambiamenti climatici bordo nave St.Helena

Al via progetto ricerca Extreme E-Enel su vita marina

Extreme E, la serie automobilistica per vetture elettriche, progettata per aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici, e la Fondazione Enel

In Europa tutti Verdi, ma da soli ed al verde
Clima, idrogeno carburante “green”? Secondo uno studio americano non è così
Snam, Fincantieri e MSC insieme per la prima nave da crociera a idrogeno

Extreme E, la serie automobilistica per vetture elettriche, progettata per aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici, e la Fondazione Enel, il think tank sulla transizione energetica, hanno confermato oggi il loro primo progetto di ricerca scientifica congiunto che si svolgerà nel laboratorio scientifico appositamente costruito a bordo del paddock galleggiante e quartier generale della serie, la St. Helena.

Extreme E ha lavorato sin dall’inizio con la Fondazione Enel, partner scientifico fondatore del campionato, e lo scorso anno le due organizzazioni hanno collaborato per lanciare il bando di ricerca del campionato chiamato “Racing for the Planet”. Con tale bando si invitavano ricercatori scientifici internazionali a fare domanda per condurre ricerche a bordo della nave con lo scopo di migliorare le conoscenze sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e/o sulle strategie di adattamento e mitigazione per gli oceani del mondo e il Pianeta.

Il progetto, guidato dal belga Alexander Vanhaelen, 24 anni, è incentrato sullo studio delle alterazioni della vita marina dovute ai cambiamenti climatici. Alexander si unirà al viaggio della St. Helena, in partenza all’inizio di settembre dalla Groenlandia, dove si terrà l’Arctic X Prix. Alexander sarà assistito a bordo da Adam Pantelis Galatoulas. Entrambi gli scienziati stanno attualmente studiando biologia marina presso l’Università dell’Algarve, in Portogallo. I due studiosi filtreranno l’acqua di mare durante l’ultimo viaggio della St.

Helena per ottenere il Dna rilasciato da organismi marini e, sequenziando questo Dna, cercheranno di stabilire come la vita marina sia cambiata in varie parti dell’oceano soggette a condizioni di vita diverse. L’obiettivo è quello di creare un inventario globale delle specie di vertebrati per arricchire le banche dati esistenti.

Fonte: Ansa.it

Commenti