Scenari diversi per un mondo sempre più connesso e sostenibile: se applichiamo il concetto al mondo della mobilità, il pensiero corre alla guida auton
Scenari diversi per un mondo sempre più connesso e sostenibile: se applichiamo il concetto al mondo della mobilità, il pensiero corre alla guida autonoma (come traguardo di prospettiva) e ai veicoli elettrici e si specchia nelle livree delle auto farcite di tecnologia che costituiscono un punto di partenza già raggiunto.
In questo quadro si muove l’innovazione a livello di telematica, software e sensoristica del veicolo non solo dentro l’abitacolo, perché una spinta definitiva alla rivoluzione intelligente dell’automobile la possono dare anche i pneumatici.
Pneumatici non pneumatici
Npt è un acronimo che pochi probabilmente conoscono e sta per “non pneumatic tires”. Il progetto, nato in Goodyear dieci anni fa, ha già trovato omologazione per la circolazione in pista e su strada in Lussemburgo, è prossimo alla certificazione Dot (Department of Transportation), ma prima di vederlo largamente applicato sulle strade occorrerà ancora tempo.
Sempre che arrivi con successo alla fine del ciclo di sviluppo, anche se i risultati dei test indoor (4800 km percorsi a velocità dai 120 km orari fino a punte di 160) e di quelli condotti in strada è stato finora molto incoraggiante. L’essenza degli pneumatici non pneumatici è semplice. Non contengono al loro interno aria e sono composti da tre componenti: la struttura esterna (comprensiva del battistrada), la rete di collegamento interna al pneumatico realizzata in termoplastica che sostiene (insieme alla fascia elastica esterna) il peso del veicolo e il cerchio.
Fonte: Il Sole 24 Ore