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Consob: conti correnti, tranding online e bitcoin. Le scelte degli italiani non hanno mezze misure

Consob: conti correnti, tranding online e bitcoin. Le scelte degli italiani non hanno mezze misure

Che si comperi qualcosa su Amazon o che si “compravenda” un titolo azionario o delle criptovalute, anche per gli italiani sembra bastare un click, sem

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Che si comperi qualcosa su Amazon o che si “compravenda” un titolo azionario o delle criptovalute, anche per gli italiani sembra bastare un click, sembra sia l’unica strada verso l’investimento. Dal conto corrente agli investimenti diretti in borsa, però, sembra proprio un salto nel vuoto.

Un interesse crescente dettato dalla novità

Dalla situazione pandemica e dal giudicare affidabili e meno rischiosi investimenti in altri momenti ritenuti inavvicinabili perché troppo avventurosi. Cresce l’interesse degli italiani verso i mercati azionari, il trading online e le cripto-valute e, fra chi utilizza la rete per scelte economico-finanziarie.

Si pensi solo che l’esercito del risparmio in rete trova ogni giorno nuovi arruolati; si calcola che siano quasi il 30% della popolazione adulta e usa servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia. È una delle tendenze emerse dal Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane dal quale d’altra parte emerge come la crisi sanitaria legata al Covid abbia avuto riflessi sulla capacità delle famiglie di accantonare risorse, aumentando le diseguaglianze.

Ma un’altra considerazione emerge dal rapporto che non può non far riflettere: un quarto delle famiglie ha avuto un calo del reddito e il 28% non riesce a gestire una spesa imprevista di 1.000 euro. A prescindere dall’impatto sulla ricchezza accantonata, a seguito della crisi la capacità di risparmiare risulta associata soprattutto alla riduzione delle spese.

In questo contesto economico che risente fortemente di una situazione pandemica globale e di conseguenti incertezze, oltre il 36% degli intervistati non sa come impiegare le proprie disponibilità, secondo i dati rilevati a giugno 2021 sulla base di un questionario elaborato dalla Commissione e somministrato da GfK Italia a un campione di circa 2.700 individui, rappresentativi della popolazione dei decisori finanziari italiani.

Ed ancora: troppo pochi, rispetto agli altri Paesi, gli adepti della web community. Riguardo all’uso del digitale, rimane ancora marginale la partecipazione a web communities riferite a finanza e investimenti: solo il 6% degli investitori afferma di essere membro di web communities finanziarie. Tuttavia in questo quadro, rileva il rapporto Consob, è in lieve rialzo il livello di conoscenze finanziarie: nel 2021 gli indicatori di conoscenza sono aumentati di 3 punti percentuali rispetto al 2019.

Anche la partecipazione ai mercati finanziari continua a crescere ma i “nuovi investitori” presentano più di frequente un livello di alfabetizzazione finanziaria e di competenze digitali inferiori rispetto a quelle degli investitori di più lunga data. «Con le asimmetrie di informazioni che si determinano sul mercato finanziario a seguito del mutamento delle politiche monetarie, sempre più invasive, e della diffusione delle criptovalute, il raggiungimento dell’obiettivo Consob diventa sempre più difficile e soprattutto il compito che cerchiamo di affrontare praticamente è combattere l’ignoranza in materia finanziaria» ha sottolineato il presidente della Consob Paolo Savona.

Il rapporto evidenzia un altro dato: la pandemia ha aumentato la povertà. Circa il 27% degli italiani ha subito una riduzione del reddito familiare (temporanea o permanente), il 39% fatica a far fronte alle spese fisse e ricorrenti (cosiddette famiglie fragili) mentre il 28% dichiara di non essere in grado di gestire una spesa imprevista di 1.000 euro. Infine il 32% riferisce di aver sperimentato una diminuzione della propria ricchezza.

Di contro la ricchezza finanziaria netta delle famiglie italiane è cresciuta del 6%, in linea con quella dell’area euro. Il 52% degli italiani si dichiara soddisfatto della propria situazione finanziaria attuale, in linea con il 2020 e in alcuni casi perché prevale l’ottimismo (15%). Il 38% percepisce di essere finanziariamente auto-efficace, in calo sul 2019, ma oltre il 70% trova difficile rispettare i propri obiettivi quando sopraggiungono spese inattese.

Fonte: Nicolaporro.it

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