I Paesi dell'Ue non sono riusciti a trovare un accordo su una proposta che prevedeva l'imposizione di pesanti dazi sui veicoli elettrici cinesi. Sarà
I Paesi dell’Ue non sono riusciti a trovare un accordo su una proposta che prevedeva l’imposizione di pesanti dazi sui veicoli elettrici cinesi. Sarà la Commissione europea a superare l’impasse e a decidere le tariffe.
I Paesi dell’Unione europea non sono riusciti a trovare un accordo sull’opportunità di imporre tariffe più severe sui veicoli elettrici prodotti in Cina. La votazione si è conclusa con un numero eccessivo di astensioni, costringendo la Commissione europea a superare l’impasse e a portare avanti la sua proposta.
Un voto divisivo
La votazione si è tenuta il 4 ottobre al Comitato difesa commerciale, un organo composto da funzionari dei 27 Paesi membri dell’Ue. Per approvare o respingere la proposta della Commissione di imporre nuovi dazi era necessaria la maggioranza qualificata dei Paesi europei (15 Stati membri su 27 con almeno il 65% della popolazione totale dell’Unione).
Il risultato è stato dieci Stati a favore (tra cui l’Italia), cinque contro e dodici astenuti. In questo caso la Commissione europea può procedere e fare entrare in vigore l’iniziativa. Il voto dei vari Paesi non è stato reso pubblico, ma da fonti comuntarie trapelano alcune indicazioni: Francia e Paesi Bassi erano favorevoli, l’Ungheria fermamente contraria. La Germania, il cui settore automobilistico aveva esercitato forti pressioni contro i dazi, sembrava pronta ad astenersi, ma invece alla fine ha votato contro.
L’elevato numero di astensioni riflette le remore sul modo in cui l’Ue dovrebbe affrontare la questione: i timori di ritorsioni commerciali sembrano aver smorzato la determinazione di molti governi nell’imporre dazi commerciali.