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Superbonus 110%, con Draghi cambia tutto nel 2022

Il Governo Draghi interviene sul Superbonus 110%, semplificando la documentazione da presentare per poter accedere alla sovvenzione. Vengono inoltre aggiunti altri interventi rimborsabili. Nell’articolo spieghiamo nel dettaglio quali sono le modalità di funzionamento e di accesso al Superbonus 110%, e quali saranno le modifiche che verranno apportate nei prossimi mesi al provvedimento.

Superbonus 110%, con Draghi cambia tutto nel 2022

Pochi provvedimenti come il Superbonus 100% sono risultati decisivi nel corso dell’ultimo anno per risollevare l’economia italiana dalla crisi in cui

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Pochi provvedimenti come il Superbonus 100% sono risultati decisivi nel corso dell’ultimo anno per risollevare l’economia italiana dalla crisi in cui si è trovata a causa della pandemia da Covid-19. La complessità del provvedimento, del resto, così come le sue modalità di applicazione, sono continuamente oggetto di discussioni sui gruppi social e sui portali dedicati.

Il Superbonus 110% ha infatti la funzione di favorire gli investimenti che mirano a migliorare le prestazioni energetiche. Il provvedimento, rivolto a tutti i cittadini e alle imprese, consente così di mettere in moto non soltanto il settore dell’edilizia in senso stretto, ma anche l’indotto che ad esso afferisce.

Non ultima è inoltre la capacità del provvedimento di aiutare a sensibilizzare la popolazione rispetto all’importanza che l’efficientamento energetico ha per la tutela dell’ambiente, riducendo le emissioni in atmosfera e di conseguenza anche le spese sostenute per l’energia. Non è un mistero, infatti, che la gran parte degli edifici dislocati sul territorio italiano risultano spesso fatiscenti e costruiti con criteri ormai da tempo superati.

Il Superbonus 110%, dunque, se da un lato risponde all’esigenza di favorire gli investimenti e ricostruire il tessuto economico duramente colpito dalla crisi, dall’altro lato permette un più rapido ammodernamento degli edifici in ottemperanza a quel grande progetto — il cosiddetto Green New Deal — volto a rinnovare le strutture economiche nel senso di una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e del clima.

Il Superbonus, tuttavia, non sempre funziona come dovrebbe. I passaggi burocratici e la moltitudine di clausole e postille rendono infatti spesso difficoltoso l’accesso a questo sussidio. Ciò tende così a scoraggiare molti cittadini e molte imprese, i quali spesso finiscono per rinunciare al bonus a causa del tortuoso iter per ottenerne i benefici. Il governo presieduto da Mario Draghi ha così ritenuto di dover intervenire sulla questione, operando una serie di riforme e modifiche che hanno proprio il fine semplificare la disciplina del superbonus, rendendolo al tempo stesso di più semplice gestione e più efficiente.

Nell’articolo cerchiamo dunque di spiegare quali sono le modalità di funzionamento e di accesso al superbonus 110%, e quali saranno le modifiche che verranno apportate nei prossimi mesi al provvedimento.

Che cos’è il Superbonus 110%?

Il Superbonus 110%, come è noto, è stato introdotto dal Governo Conte Bis nel maggio 2020. Esso è contenuto all’interno di quel più ampio provvedimento chiamato Decreto Rilancio. Il quale aveva lo scopo di fronteggiare il pesante calo del Pil e della produzione industriale determinato dal primo lockdown duro, il quale fu necessario a mettere il freno all’espandersi della pandemia da Covid-19.

Questa speciale agevolazione è rivolta a tutti coloro i quali abbiano intenzione di effettuare interventi di ammodernamento sulla propria abitazione. Esso, mediante lo strumento offerto dal sistema della detrazione fiscale, consente di ottenere un vero e proprio rimborso dell’intera spesa che si è sostenuta per rendere la propria abitazione non soltanto più efficiente dal punto di vista energetico, ma anche più sicura.

Come funziona il Superbonus 110%?

Come detto, il Superbonus 110% utilizza lo strumento della detrazione fiscale per rimborsare cittadini e imprese delle spese sostenute per l’ammodernamento degli edifici.

Tuttavia, invece della semplice detrazione, è possibile usufruire dello sconto in fattura, grazie al quale il cliente può beneficiare di una riduzione dell’importo dovuto all’impresa che si occupa degli interventi in misura pari al valore del bonus (in questo caso, la totalità della spesa). Sarà poi l’impresa a dover richiedere allo Stato il rimborso per le spese sostenute per portare a compimento gli interventi di ammodernamento.

Un’altra modalità di fruizione del Superbonus 110% è poi la cessione del credito. Con questo strumento è possibile di fatto trasferire a una qualsiasi banca il proprio credito nei confronti dello Stato. La quale istituzione bancaria fornirà al contribuente il rimborso delle spese sostenute, senza che egli debba dilazionare tale rimborso nel corso degli anni in sede di dichiarazione dei redditi.

Tali spese possono essere riferite ai cosiddetti interventi trainanti (quelli di maggiore impatto e, per così dire, strutturali) e quelli trainati (che necessitano dei primi per poter essere inclusi tra le spese rimborsabili). Preciseremo meglio nel corso la differenza tra le due fattispecie.

Un’altra modalità di fruizione del Superbonus 110% è poi la cessione del credito. Con questo strumento è possibile di fatto trasferire a una qualsiasi banca il proprio credito nei confronti dello Stato. La quale istituzione bancaria fornirà al contribuente il rimborso delle spese sostenute, senza che egli debba dilazionare tale rimborso nel corso degli anni in sede di dichiarazione dei redditi.

Tali spese possono essere riferite ai cosiddetti interventi trainanti (quelli di maggiore impatto e, per così dire, strutturali) e quelli trainati (che necessitano dei primi per poter essere inclusi tra le spese rimborsabili). Preciseremo meglio nel corso la differenza tra le due fattispecie.

Il Superbonus 110% è del resto soltanto uno dei tanti incentivi previsti dal legislatore allo scopo di incoraggiare gli investimenti per l’ammodernamento degli edifici. Ricordiamo infatti che esso va ad aggiungersi a bonus che promuovono la messa in sicurezza degli immobili dal punto di vista sismico (appunto il SismaBonus) e al bonus che incentiva la riqualificazione energetica (il cosiddetto EcoBonus). Per quanto riguarda gli interventi di carattere edilizio, è importante inoltre citare il Bonus Facciate, grazie al quale è possibile ottenere un rimborso del 90% sugli investimenti finalizzati al restauro delle facciate esterne degli edifici.

Non è questa la sede per dilungarsi oltre, ma è bene ricordare che a questi bonus vanno poi ad aggiungersi i vari bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, il bonus idrico, il bonus verde, i quali sono tutti rivolti ad incentivare l’ammodernamento (con particolare attenzione all’efficientamento energetico) degli immobili. Non è un mistero, infatti, che molti degli edifici disseminati per lo stivale siano spesso molto vecchi, costruiti con criteri di efficienza energetica non più al passo con i tempi, e spesso con tecnologie che risultano obsolete. Occorre insomma procedere ad una vasta operazione di rinnovamento degli immobili italiani, grazie al quale da un lato si potranno ridurre gli sprechi e le inefficienze energetiche, e dall’altro si potrà creare lavoro per le imprese che operano nel settore dell’edilizia e del suo indotto con l’auspicio di risollevare l’economia dalle secche nelle quali si è trovata a causa della crisi generata dalla pandemia.

Quali sono gli interventi inclusi nel Superbonus 110%?

Uno dei temi più dibattuti tra coloro che prevedono di avvalersi del Superbonus 110% è quello legato alle tipologie di intervento che possono beneficiare di questa speciale e importante sovvenzione.

Si è già accennato al fatto che le attività rimborsabili mediante tale bonus si distinguono in interventi trainanti e interventi trainati. Mentre i primi sono, per così dire, fondamentali e costituiscono la condizione essenziale per poter accedere al Superbonus 110%, gli interventi trainati sono invece dipendenti da quelli, senza i quali non possono essere inclusi all’interno delle spese rimborsabili.

E dunque, per essere più precisi, gli interventi trainanti comprendono le attività funzionali all’isolamento e all’efficientamento termico degli involucri degli edifici, nonché le attività di sostituzione e ammodernamento degli impianti di riscaldamento, e inoltre anche gli interventi antisismici. (Per questi ultimi è bene precisare che il Decreto Rilancio accresce l’importo rimborsabile del 50% previsto dal SismaBonus a un ben più allettante 110% per tutte le spese riferite al periodo che va dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021).

Diversamente, gli interventi cosiddetti “trainati” riguardano varie tipologie di attività per così dire secondarie, tra le quali possiamo citare l’installazione di colonnine di ricarica per i veicoli alimentati ad energia elettrica, l’aggiornamento delle tecnologie degli immobili in funzione di un maggiore efficientamento energetico, l’installazione di pannelli fotovoltaici, nonché la rimozione delle barriere architettoniche e la contestuale installazione di infrastrutture funzionali alla fruibilità degli spazi anche per individui con limitate capacità motorie.

Superbonus 110%: i nuovi interventi che possono essere inclusi tra gli interventi trainati

Tra le modifiche più importanti al Superbonus 110% vi sono soprattutto le precisazioni alla norma che distingue gli interventi trainanti da quelli trainati.

Si è infatti introdotta la possibilità di includere tra i secondi — gli interventi trainati — l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica anche per gli edifici inseriti nei territori che rivestono un particolare interesse dal punto di vista artistico, storico o di particolare interesse dal punto di vista ambientale (ossia le cosiddette aree A, così come indicate dal Decreto Ministeriale 1444 del 1968).

Non solo. Tra le novità introdotte vi è anche la possibilità di includere tra gli interventi trainati anche la rimozione delle barriere architettoniche per quei nuclei familiari nei quali non siano effettivamente presenti soggetti con disabilità. A patto, però, che all’interno del medesimo nucleo familiare sia incluso almeno un soggetto di età pari o superiore ai 65 anni di età.

Superbonus 110%: la semplificazione della documentazione da presentare

Ma non finisce qui. Infatti, sono introdotte importanti novità anche per quanto concerne la documentazione che occorre produrre e presentare in relazione agli interventi per i quali si richiede il rimborso prevista dal Superbonus 110%. Con l’introduzione della Cila-Superbonus (o CILAS), infatti, si è voluto semplificare notevolmente la procedura che consente l’effettiva fruizione del Superbonus. Non sarà infatti più necessario dichiarare in via ufficiale la legittimità degli interventi, né segnalare la possibilità di abusi edilizi contestuali alle modalità di intervento sugli immobili.

Tuttavia, è bene precisare che molti esperti hanno fatto notare come questa presunta semplificazione ponga in realtà notevoli problemi e semplifichi solo in parte le procedure per poter ottenere i benefici del Superbonus 110%. Infatti, non è da escludere che tale novità possa favorire gli abusi edilizi rendendo molto più difficile per l’amministrazione pubblica la verifica di eventuali irregolarità negli interventi. Grazie a tale semplificazione, infatti, non sarà più possibile rilevare anomalie e illegalità a partire dalla documentazione, ma sarà necessario un sopralluogo sul sito dei lavori. Sopralluogo per il quale sono naturalmente necessarie risorse e personale non sempre disponibile.

Fonte: Trendonline.it

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