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Vietare alle banche di distribuire i dividendi è una stata una pessima idea

La capitalizzazione delle 66 maggiori banche europee è diminuita di 250 miliardi di euro, circa il 25 per cento. Perché le azioni dei governi dovrebbero seguire il modello Amazon

Vietare alle banche di distribuire i dividendi è una stata una pessima idea

Per liberare Dehli dai cobra che la infestavano, gli inglesi offrirono un premio per ogni carcassa di cobra; naturalmente gli indiani si misero ad all

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Per liberare Dehli dai cobra che la infestavano, gli inglesi offrirono un premio per ogni carcassa di cobra; naturalmente gli indiani si misero ad allevare cobra, e quando il governo, accortosene, abolì il premio, gli indiani si liberarono dei cobra: il risultato fu di avere aumentato il numero dei rettili in circolazione. Il famoso caso è richiamato da Simon Samuels su Financial Times del 17 novembre a proposito del divieto imposto alle banche di distribuire i circa 60 miliardi di euro di dividendi previsti per il 2020, per rendere i loro bilanci più pronti a sopportare i danni economici del Covid-19. La conseguenza è stata che la capitalizzazione delle 66 maggiori banche europee diminuisse di 250 miliardi di euro, circa il 25 per cento: logico, prendere un dividendo è la principale ragione per cui i risparmiatori comprano azioni di banche. Ma le banche hanno bisogno di capitale per fare prestiti, e la caduta del loro valore in borsa gli rende più difficile trovarne altro capitale sul mercato. Risultato diminuiscono i crediti proprio quando sarebbero più necessari. Non basterà eliminare il divieto, l’effetto perdurerà per anni: i risparmiatori hanno buona memoria.

“Con il coronavirus la ricchezza si è spostata” titola il Corriere della Sera l’articolo di Carlo Revelli: “Ci sono settori che in questo periodo si sono molto arricchiti. I profitti di molte aziende sono in crescita splendida. Il valore delle azioni di Amazon è praticamente raddoppiato quest’anno, in un solo giorno il patrimonio di Jeff Bezos è aumentato di 13 miliardi di dollari: vi sembra giusto?”.

Giusto non so: benedetto certo. Amazon è stata indispensabile per sopravvivere durante il lockdown, la sua esemplare efficienza ne ha fatto il modello per una nuova modalità di acquisto, a cui si sono riconvertiti grandi magazzini, negozi, perfino ristoranti. Quanti contatti pericolosi, quanti contagi in meno, quante terapie intensive evitate? Il fatturato di Amazon è aumentato? Per fortuna, la sua crescita corrisponde a ricavi commerciali che altrimenti sarebbero andati perduti.

Il valore delle azioni possedute da Jeff Bezos è aumentato? Certo, così come quello di coloro, e sono la maggioranza, direttamente o indirettamente, chi vi ha investito i propri risparmi, e, a differenza di Bezos, può lucrare il plusvalore senza conseguenze sul mercato, e usarlo se ne ha bisogno per tirare avanti, come famiglia o come azienda. Che si tratti di vendite al dettaglio, di lavoro a distanza, di vaccini, è per la prospettiva di guadagno che i risparmiatori affidano i loro soldi ai fondi di venture capital, che a loro volta convogliano quel capitale alle aziende più promettenti; ed è la prospettiva del rapido arricchimento che spinge le aziende ad investire in ricerca e i ricercatori a rompersi la testa giorno e notte per arrivare per primi a trovare la killer application. Quando ricevo il libro che ho ordinato due giorni fa, quando riesco a restare in contatto con gli altri, quando ho a portata di mano tutte le informazioni di cui ho bisogno, chiedersi se è giusto è la domanda sbagliata. So che è utile a me, e necessario a tanti.

Rovelli vorrebbe che si riparlasse di redistribuzione, e suggerisce di farlo aumentando le tasse. Queste sono uno strumento da manovrare con cura: usarlo non per far crescere la dimensione della torta, ma per tagliarla in un modo diverso, dà risultati negativi per tutti. Anche per gli interventi fiscali, come per i cobra di Dehli, come per i dividendi delle banche, incombe sulle azioni dei governi la legge delle conseguenze non intenzionali delle azioni intenzionali. Carlo Rovelli se la studi: è assoluta come una legge fisica, l’aggiunga al suo fortunatissimo libro “Sette brevi lezioni di fisica”.

Fonte : www.ilfoglio.it

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