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“Banche e assicurazioni italiane sono preda di Francia e Germania”: l’allarme del Copasir

La relazione del Comitato parlamentare per la sicurezza, di cui l'Espresso può anticipare i contenuti, punta l'attenzione sullo shopping straniero nel nostro Paese. E non manca una parte su Russia e Cina

“Banche e assicurazioni italiane sono preda di Francia e Germania”: l’allarme del Copasir

Quando si dice la famiglia europea: «Attenzione ai francesi e ai tedeschi: possono aggredire la struttura finanziaria di un'Italia indebolita dalla pa

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Quando si dice la famiglia europea: «Attenzione ai francesi e ai tedeschi: possono aggredire la struttura finanziaria di un’Italia indebolita dalla pandemia». È il risultato di un’indagine sulle scorribande straniere nell’economia italiana svolta dai parlamentari del Copasir, il comitato che vigila sui servizi segreti, presieduto dal leghista Raffaele Volpi.

I deputati e i senatori di stanza a palazzo San Macuto di Roma, in oltre dieci mesi, hanno interrogato i vertici delle maggiori banche, tra cui Intesa, Unicredit e Bpm; i controllori istituzionali, Banca d’Italia per il debito pubblico e la Consob per il mercato borsistico; il generale Mario Parente, direttore dell’Agenzia di spionaggio interno; Roberto Gualtieri, ministro del Tesoro. La relazione, scritta da una coppia di esponenti di maggioranza, Enrico Borghi per il Pd e Francesco Castiello per i 5S, sarà inviata ai presidenti di Camera e Senato e poi distribuita ai parlamentari. L’Espresso è in grado di anticiparne i contenuti.

Il Copasir ha esaminato il disimpegno di Unicredit verso l’Italia: acquista meno debito pubblico e investe meno sulle piccole e medie imprese. Invece Generali è sempre fra i principali detentori del debito pubblico: la multinazionale delle assicurazioni incrocia il suo destino con la banca d’affari Mediobanca che ne possiede il 13 per cento. La campagna italiana dell’ottantenne Leonardo Del Vecchio, il patron di Luxottica, primo azionista di Mediobanca e in posizione rilevante in Generali col 4,8 per cento, è apprezzata dal Copasir, ma si domanda quali strategie possa adottare in futuro la famiglia Del Vecchio che con i francesi ha creato il grande gruppo di EssilorLuxottica quotato alla Borsa di Parigi.

A proposito di Borsa. Per la piazza di Milano si è disputato un derby tra i francesi e i tedeschi. Ha vinto la Euronext di Parigi con la partecipazione, da azionisti minoranza, di Intesa San Paolo e Cassa depositi e prestiti (Cdp). In un mercato aperto e fragile, secondo il Copasir, c’è bisogno di proteggersi e dunque Cdp – che gestisce il risparmio postale degli italiani – dovrebbe muoversi da fondo sovrano per evitare operazioni speculative straniere.

Altro tema è la vendita di banca Mps dopo il costoso salvataggio a opera dello Stato. Anche per lo storico istituto di Siena, come per le altre banche, è assai forte l’interesse dei francesi. La Germania sta imboccando la strada italiana con teutonica prudenza, mentre la Francia – l’hanno rilevato anche i servizi segreti – da tempo si muove con aggressività in più settori dell’economia italiana per assumere un ruolo centrale.

La relazione del Copasir si conclude con due capitoli dedicati a Russia e Cina: Mosca tenta di stabilizzarsi nel mercato energetico come fa da decenni, Pechino mira all’espansione nella logistica, nelle infrastrutture e nei pagamenti digitali. Il messaggio del Copasir per il Parlamento è di facile lettura: l’Italia rischia di diventare preda di Parigi e di Berlino e campo di gioco per Mosca e Pechino contro gli americani. Cose che di fatto accadono già, ma che possono diventare pericolose.

Fonte : espresso.repubblica.it

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