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Apple: in Italia il settore ha creato 85 mila posti di lavoro

Apple: in Italia il settore ha creato 85 mila posti di lavoro

  Apple, nell’anno in cui festeggia i 40 anni dall’arrivo in Italia, torna a parlare del settore delle app, sempre più strategico

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Apple, nell’anno in cui festeggia i 40 anni dall’arrivo in Italia, torna a parlare del settore delle app, sempre più strategico nei piani dell’azienda. I dati vengono da due ricerche (una condotta da economisti indipendenti di Analysis Group, l’altra del Progressive Policy Institute): nel 2021 il settore delle app per iOS ha generato in Italia più di 85.000 posti di lavoro, mentre a livello europeo il settore è cresciuto fino a impiegare 2,2 milioni di persone (+7% sull’anno precedente).

La ricerca «Spotlight on Small Business App Creators on the App Store» (di Analysis Group) racconta come negli ultimi due anni i guadagni di sviluppatori e sviluppatrici siano aumentati in modo significativo, per tutto il settore. In particolare tuttavia per i «piccoli», che rappresentano il 90% delle presenze sull’App Store, cresciuti del 113% nel 2019 (oltre il doppio rispetto alle società più grandi). Ricordiamo che nel gennaio 2021, Apple ha lanciato l’App Store Small Business Program, con gli sviluppatori che non superano il 1 milione di dollari di ricavi (e i nuovi sviluppatori) pagano una commissione del 15%, contro il 30% standard.

In alcuni Paesi la crescita dei ricavi dei piccoli sviluppatori è stata particolarmente sostenuta: +122% in Francia e +118% negli Stati Uniti.
Nel 2021, migliaia di piccoli sviluppatori si sono aggiunti all’App Store da tutto il mondo: circa il 24% dall’Europa, il 23% dalla Cina, il 14% dagli Stati Uniti, il 4,3% dal Giappone e il 34% da altre regioni tra cui Corea del Sud, India e Brasile. Questi numeri sono in continua crescita: nel Regno Unito, ad esempio, il numero di nuovi piccoli sviluppatori è cresciuto di quasi il 40% dal 2019, in Germania del 25%. Nel 2021, circa il 40% del totale dei download di app dei piccoli sviluppatori proveniva da utenti al di fuori del loro Paese di origine.

«Alcuni degli sviluppatori più interessanti al mondo sono italiani e siamo davvero felici che il settore stia continuando a crescere e a creare un numero record di posti di lavoro» ha detto Daniel Matray, Director of App Store for Continental Europe di Apple. «Milioni di persone usano le app create da sviluppatori e sviluppatrici italiani di talento per vivere, lavorare e giocare. Apple è orgogliosa di contribuire al loro successo e non vediamo l’ora di aiutarli a raggiungere nuove vette». Tra le app italiane citate da Apple ci sono Buddyfit (il cui team è passato da 3 a 43 dipendenti che lavorano negli uffici di Milano, Genova e Barcellona) e Amerigo File Manager di IdeaSolutions S.r.l., una delle aziende più importanti in Italia nel settore dello sviluppo e della pubblicazione di app con oltre 40 dipendenti.

Parlando di app, il legame di Apple con l’Italia è consolidato. Dall’apertura della Developer Academy di Napoli nel 2016, quasi 2.000 studenti sono passati attraverso il programma dell’Academy. Grazie invece all’App Store Foundations Program, Apple ha offerto supporto ad oltre 50 sviluppatori e sviluppatrici italiani, con un aumento di quasi il 50%. Il programma, lanciato per la prima volta nel 2018, fornisce agli sviluppatori selezionati ulteriore supporto per la creazione di app ancora migliori.

Nell’ultimo trimestre fiscale, i cui risultati sono stati illustrati dall’azienda Usa a fine aprile, la voce Servizi in cui rientrano i vari App Store è arrivata a 19,82 miliardi di dollari, +17,2% e il 20,4% del fatturato totale. Il business dell’App Store è al centro di diverse contese legali e potrebbe subire un colpo dal Digital Markets Act (DMA): pochi giorni fa è stato raggiunto un accordo tra i governi dell’Unione europea. Apple potrebbe essere costretta dal DMA, una volta approvato in via definitiva, ad apportare modifiche significative ad App Store (ma anche a Messaggi, FaceTime e Siri, Apple Pay), tra cui la possibilità di installare app store di terze parte e di caricare app fuori dagli store (il cosiddetto sideloading). Tim Cook, ceo di Apple, a inizio aprile aveva criticato il Dma: «I politici stanno adottando misure in nome della concorrenza che costringerebbero Apple a consentire alle app su iPhone che aggirano l’App Store attraverso un processo chiamato sideloading». Un processo che, secondo l’azienda, può «distruggere la sicurezza degli iPhone», come dichiarato l’anno scorso.

Fonte: Corriere.it

 

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