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Mediobanca: Del Vecchio contro lo stipendio di Nogel. Cambia lo statuto

Mediobanca: Del Vecchio contro lo stipendio di Nogel. Cambia lo statuto

Leonardo Del Vecchio vota contro lo stipendio di Alberto Nagel. Caltagirone invece a favore. Disco verde degli azionisti di Mediobanca al bilancio, al

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Leonardo Del Vecchio vota contro lo stipendio di Alberto Nagel. Caltagirone invece a favore. Disco verde degli azionisti di Mediobanca al bilancio, alle modifiche statutarie riguardanti la governance della merchant bank e alle remunerazioni dei top manager, punto quest’ultimo che ha registrato, come la scorsa assemblea, il voto contrario del primo azionista con il 18,9% di Piazzetta Cuccia (Delfin).

Ma su questi stessi punti Francesco Gaetano Caltagirone con la sua quota del 3% e i Benetton col 2,1%, entrambi vicini a Del Vecchio nella partita Generali, hanno votato a favore. Come anche alcuni fondi d’investimento (che fanno parte della corposa platea degli istituzionali con in portafoglio il 50% circa del capitale) in passato spesso critici sugli stipendi dei vertici. Passaggio che rappresenta, secondo alcune fonti, un banco di prova con il sostegno del mercato in vista del rinnovo degli organi sociali nel 2023 dove secondo gli osservatori il fondatore di Luxottica tenterà la spallata a Nagel.

La holding di Del Vecchio si è anche astenuta sulla polizza assicurativa per i componenti degli organi sociali del gruppo, anch’essa letta evidentemente come un benefit a vantaggio delle prime linee di Mediobanca. All’appuntamento, che si è tenuto a porte chiuse per la normativa anti-covidi soci presenti (tra il 69,24% e il 69,98% del capitale sociale) attraverso un unico rapresentante legale, Dario Trevisan, si sono espressi pressochè all’unanimità su tutti i punti, eccetto quelli già citati col solo no o l’astensione di Delfin. Secondo quanto fa sapere l’Ansale percentuali di voto favorevoli hanno oscillato fra il 99,45% e più spesso il 99,9% del capitale presente (pari 69,9% del capitale sociale).

In particolare sui temi al centro dell’assemblea in sede straordinaria sulle modifiche alla governance chieste da Del Vecchio che riguardavano, tra le altre, l’eliminazione del requisito statutario sulla presenza di manager nel board. Su una delle proposte, il Cda ha formulato e messo ai voti una sua proposta alternativa per garantire la rappresentanza di investitori istituzionali. Fonti vicine a Delfin “esprimono soddisfazione per l’approvazione delle modifiche allo statuto da loro proposte”.

Fonte: Affaritaliani.it

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