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Tra gli esopianeti conosciuti ce ne sono tre in meno: sono troppo grandi per il MIT

Tra gli esopianeti conosciuti ce ne sono tre in meno: sono troppo grandi per il MIT

Li ha scoperti il telescopio spaziale Kepler della NASA, ed erano stati catalogati come pianeti. Ma la classificazione attribuita a tre di essi -

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Li ha scoperti il telescopio spaziale Kepler della NASA, ed erano stati catalogati come pianeti. Ma la classificazione attribuita a tre di essi – forse anche quattro – era errata: con ogni probabilità si tratta di piccole stelle, si apprende da uno studio degli astronomi del MIT pubblicato sul The Astronomical Journal.

I ricercatori hanno ottenuto dall’osservatorio Gaia della European Space Agency misurazioni aggiornate e più accurate di alcuni corpi celesti scoprendo che almeno tre di essi, banalmente, sono troppo grandi per essere dei pianeti. Le ultime stime sui tre, conosciuti come Kepler-854b, Kepler-840b e Kepler-699b, gli attribuiscono tra le due e le quattro volte le dimensioni di Giove, il pianeta più grande del Sistema Solare.

 La maggior parte degli esopianeti – fa notare il primo autore dello studio Prajwal Niraula – non superano le dimensioni di Giove, sono molto più piccoli. Essere grande il doppio desta già sospetti, un corpo che va oltre semplicemente non può essere un pianeta, ed è quanto abbiamo appurato.

Il quarto esopianeta oggetto delle “indagini astronomiche” è Kepler-747b: essendo quasi il doppio di Giove (1,8 volte), potrebbe rientrare tra i pianeti più grandi mai individuati. Tuttavia è molto distante da quella che finora è stata ritenuta la sua stella, di conseguenza riceve una quantità di luce esigua che potrebbe non essere sufficiente a sostenerlo, in virtù delle dimensioni importanti.

L’esopianeta Kepler-747b, quindi, è un caso sospetto, da valutare con maggiore attenzione, ma le probabilità che come gli altri tre sia, in realtà, una stella non sono trascurabili. Il MIT ritiene che non ci siano molti altri errori tra i corpi celesti catalogati come pianeti. E correzioni come questa sono importanti, perché danno luogo a dati più affidabili sulla base dei quali produrre studi più accurati sugli esopianeti, che, come accaduto a fine gennaio, hanno dimostrato di poterci insegnare qualcosa.

Fonte: Hdblog.it

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