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Ermitage, scoperto cioccolatino di 118 anni nascosto nell’abito della zarina di Russia

Ermitage, scoperto cioccolatino di 118 anni nascosto nell’abito della zarina di Russia

Un morso in tutta fretta e la corsa a nasconderlo nella manica dell'abito. E lì è rimasto, il "delizioso" cioccolatino, intatto per 118 anni, tra sete

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Un morso in tutta fretta e la corsa a nasconderlo nella manica dell’abito. E lì è rimasto, il “delizioso” cioccolatinointatto per 118 anni, tra sete, perle e ricami dorati. Da quella notte del 1903 del Gran Ballo in costume organizzato nei saloni del Palazzo d’Inverno (non altro che l’Ermitage) a San Pietroburgo dallo Zar Nicola II di Russia. La golosa proprietaria era la bella Gran Duchessa Ksenia Alexandrovna, sorella dello Zar. Le circostanze di questa insolita e bizzarra scoperta sono state ricostruite dalla curatrice del fondo costumi del Dipartimento di Storia della Cultura Russa Nina Ivanovna Tarasova, insieme alla restauratrice Galina Georgievna Fedorova che durante un intervento conservativo sull’abito (creato per il famoso ballo in costume del 1903) si sono ritrovate tra le mani il cioccolatino.

La notizia della scoperta è stata annunciata attraverso un video racconto postato sul profilo ufficiale del Museo Ermitage, ripreso poi dalla stampa scientifica. ScienzeNotizie ne ha riportato tutti i dettagli. Come spiega Nina Ivanovna Tarasova l’ipotesi è che «durante il galà, la duchessa non abbia trovato un posto dove lasciare il dolce che aveva appena assaggiato e se lo sia riposto nella manica». L’apetto incredibile è che il cioccolatino,  sottoposto ad analisi da parte di un team di esperti, non hanno trovato contaminazioni da batteri patogeni e nemmeno da muffe.

Come riporta ScienzeNotizie, la restauratrice Galina Fiódorova testimonia nel video: «quando ho aggiustato questo vestito, ho alzato una manica e ho notato una stranezza. Quando la specialista ha tolto un filo, uno strano oggetto mi è caduto in mano: qualcosa di rosa e di forma irregolare. E per qualche motivo – aggiunge – forse per istinto, l’ho leccato. Era un bonbon». E precisa: «Osserviamo sempre tutti i vari lembi di vestiti, le pieghe, perché lì si accumulano, spesso fibre sfilacciate o altre cose».

Fonte: Il Messagero

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