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Il significato e le potenzialità del cyberspazio. Documento messaggio del Prof. Valori Parte Prima

Il cyberspazio ha cambiato le abitudini e i comportamenti delle persone

Il significato e le potenzialità del cyberspazio. Documento messaggio del Prof. Valori Parte Prima

La formazione e lo sviluppo del cyberspazio hanno profondamente modificato il pensiero e le abitudini comportamentali delle persone. Anche le attuali

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La formazione e lo sviluppo del cyberspazio hanno profondamente modificato il pensiero e le abitudini comportamentali delle persone. Anche le attuali discussioni accademiche su una serie di questioni come la politica della rete, l’etica della rete, la cultura della rete e l’ideologia della rete sono diventate argomenti accademici border line.

Cogliere accuratamente la connotazione, le caratteristiche e l’essenza del cyberspazio e definire scientificamente i suoi attributi nello spazio della quotidianità sono le basi e i prerequisiti per esplorare questo tipo di problema. Altrimenti, sarà difficile per noi comprendere e afferrare con precisione le radici di questa serie di questioni, che influenzeranno la natura scientifica della ricerca.

Per la discussione delle questioni relative a Internet, la ricerca nel campo delle scienze sociali utilizza principalmente la “società in rete” e il “cyberspazio” come strumenti concettuali per incidere sul tema.

La struttura del cyberspazio

Con il rapido sviluppo della tecnologia di rete e la partecipazione attiva delle persone nella pratica della comunicazione, il cyberspazio è stato ampiamente riconosciuto e ha interessato le persone come una nuova forma di ambiente. Tuttavia, ci sono ancora molte differenze nella comprensione e nella definizione del concetto di cyberspazio. Pertanto, è necessario svolgere un ulteriore lavoro di identificazione teorica. Molti studiosi hanno effettuato un’analisi strutturale del cyberspazio e alcuni lo considerano una struttura a tre livelli, tra cui:

A. Lo strato fisico più basso, che costituisce la base materiale del sistema informativo di rete. Ad esempio il termine cyberspazio, induce qualcuno a pensare che le informazioni viaggino via etere: non è affatto così! Internet si diffonde attraverso cavi terrestri sotterranei e marini in fibra ottica, e le stazioni radio base sono connnesse a tale rete di cavi, e le antenne che vediamo troneggiare sulle colline ricevono il segnale dalla rete dai cavi sotterranei e lo trasformano in onda elettromagnetica in modo da essere tramessa e poi captata dai nostri smartphone: ossia l’illusione che il cyberspazio sia nell’aria senza fili, invece è terra-terra.

B. Lo strato grammaticale intermedio, ossia le istruzioni, i programmi e i protocolli con cui la macchina interagisce tra il progettista del sistema e l’utente della macchina.

C. Il livello semantico più alto che si riferisce principalmente alle informazioni contenute nella macchina e ad alcuni servizi che servono al funzionamento delle informazioni di sistema.

Altri studiosi lo classificano in cinque piani:

A. Il “livello fisico” si riferisce ai dispositivi hardware che costituiscono il computer.

B. Il “livello protocollo” sottolinea che le diverse versioni dei protocolli di comunicazione sono in larga misura la fonte di potere e autorità nel cyberspazio e forniscono agli utenti segni di identificazione chiave nel cyberspazio.

C. Il “livello logico/codice” è il software gestito dal computer, che costituisce e limita le modalità e i limiti per gli utenti di utilizzare la rete.

D. Il “livello contenuto” esprime principalmente i vari oggetti e/o narrazioni creati dagli utenti di Internet.

E. Il “livello delle relazioni” enfatizza la trasmissione del cyberspazio: ossia la relazione sociale tra gli utenti che realizzano, scambiano, diffondono e condividono contenuti di rete incorporati in oggetti e narrazioni.

Di conseguenza, gli studiosi non solo vedono i fondamenti materiali e tecnici che costituiscono il cyberspazio, ma rivelano anche gli elementi di relazione umana contenuti in esso, e quindi considerano il cyberspazio come una sorta di “realtà virtuale”. Alcuni studiosi hanno interpretato questo elemento “relazionale” da una dimensione più specifica, e hanno considerato il cyberspazio come un campo elettronico a se stante – distinto dai professionisti della politica – campo che contiene molti argomenti quali la politica, l’economia, la società, la cultura e la religione.

Per cui, qual è l’essenza di questa “realtà virtuale”?

Storicamente al fine di soddisfare i loro bisogni di sopravvivenza di base, le “persone reali” si impegnano prima di tutto nella produzione di beni materiali. Nelle attività di produzione, sorgeranno inevitabilmente la divisione del lavoro, la pratica della comunicazione e i metodi di produzione, questi composti da diversi comportamenti daranno vita a diffenti forme sociali.

Si può dire che le attività pratiche percettive e concrete sono la forza trainante dietro la formazione delle relazioni sociali umane. In effetti, l’emergere di Internet è esattamente il prodotto delle attività pratiche umane ed è un importante risultato della trasformazione del mondo oggettivo in pratiche di produzione da parte dell’uomo. In altre parole, come strumento tecnico, la rete rappresenta una produttività avanzata e incarna l’eredità di conoscenze e abilità umane.

Basandosi sulla piattaforma tecnologica Internet, la partecipazione sociale di “persone reali” consente la formazione e lo sviluppo appunto del cyberspazio. Il flusso di informazioni è la forma base dell’esistenza del cyberspazio, e l’informazione come simbolo apporta le effettive relazioni sociali delle persone, che hanno consequenziali valori e significato.

Sulla base di questi attributi, il cyberspazio – quali prodotto delle attività di pratica sociale umana – ha ulteriormente ampliato e arricchito il campo e i metodi della pratica umana; ha mutato il pensiero e le abitudini di comportamento delle persone: nuove forme di vita reale.

In sintesi, sia in termini di produzione, contenuto o impatto effettivo, il cyberspazio mostra chiare caratteristiche sociali e la socialità è il suo attributo fondamentale. Si può dire che il cyberspazio è una nuova forma di spazio sociale prodotta con lo sviluppo della tecnologia di rete, ed è l’ulteriore estensione ed espansione dello spazio sociale nel contesto della tecnologia dell’informazione.

Tale processo di estensione ed espansione produce e riproduce lo spazio sociale stesso, ossia quello in cui viviamo realmente. Per il cyberspazio, come nella cosiddetta quotidianità, l’interazione delle persone e le attività di pratica basate su interessi e scopi diversi ––– che causano la continua differenziazione del cyberspazio – sono segnati dalla generazione di spazi secondari come il Web, il forum, il post da inserire, e la cerchia di amici che inizia a creare il consenso diffuso.

D’altra parte, una volta generato lo spazio secondario di rete, esso produrrà un certo valore e significato di aggregazione “pro” o funzione di esclusione “anti”, e quindi dividerà le persone in diversi gruppi di rete. Di conseguenza, si formano due relazioni tra l’uomo e il cyberspazio: una è che le persone usano la rete come mezzo e strumento da applicare; l’altra è che la rete costituisce le condizioni effettive dell’esistenza umana: le persone “sono” nella rete, esistono solo lì, in quanto il reale è necessario solo quale ricerca di cibo e sussistenza fisica, e nemmeno tanto del sesso.

La relazione tra l’uomo e il cyberspazio

In ulteriore analisi, l’uomo e il cyberspazio si manifestano come una relazione spaziale di simbiosi e coesistenza. In questa relazione, il cyberspazio non solo ha cambiato il modo in cui le persone ricevono, elaborano e inviano informazioni (come in passato), ma ha anche variato il modo in cui le informazioni stesse vengono generate, in modo differente e/o contrario ad una volta.

Le persone hanno creato e sviluppato la tecnologia di rete attraverso la pratica, ma allo stesso tempo si sono rimodellate e migliorate con la tecnologia di rete, ampliato i confini del mondo della vita e realizzato la spazializzazione della vita medesima. Si può dire che il cyberspazio non è solo uno spazio per il flusso di informazioni digitali, ma anche uno spazio per l’interazione sociale, un nuovo spazio in cui il potere essenziale dell’essere umano può essere mostrato in una nuova veste non più casuale, come ad esempio la nascita fisiologica.

Le persone sono abituate a riassumere le caratteristiche di base del cyberspazio con termini come virtualità, anonimato (sia pure illusorio come abbiamo scritto settimane addietro), libertà e apertura e caratteristiche trans-temporali e spaziali, per poi farne una cognizione di senso comune. Però le cose abituali, è più probabile pecchino di omissioni o illusioni, non in grado di coglierle a fondo un fatto o una verità.

Il cyberspazio si dice spesso sia una “realtà virtuale”. Quando lo definiamo spazio virtuale, cosa significa il termine “virtuale”? In senso generale la parola “virtuale”, contiene i seguenti significati: uno si riferisce a una sorta di vuoto, o qualcosa che non esiste nella realtà; l’altro è rappresentare una possibilità potenziale. Ad esempio, un pezzo di legno contiene la possibilità di diventare un tavolo o un armadio, e una pietra contiene la possibilità di essere una statua di un condottiero o un leone di pietra. Queste possono essere tutte trasformate in una certa realtà facendo affidamento sulle attività pratiche umane intermediarie: il falegname, l’artista. “Virtuale”, può anche essere inteso come un tipo di esistenza reale, ma questo tipo di esistenza non ha un ruolo pratico, però gioca un certo ruolo. La virtualità del cyberspazio, possiamo anche comprenderla e definirla da più angolazioni. Da un punto di vista tecnico il cyberspazio è una forma spaziale basata sulla tecnologia digitale e informatica, non è un mondo composto da atomi, ma un mondo virtuale composto da “bit” che simula cose reali. Dal punto di vista dell’identità, l’anonimato apparente (ossia l’illusione di essa che il provider offre all’utente) portato dalla virtualità decostruisce il ruolo professionale del soggetto, lo status sociale e persino il genere di uomini e donne, trasformando X in ciò che vorrebbe essere, ma non è.

Di conseguenza, le “persone reali” diventano fantasmi che vagano nel cyberspazio; l’interazione sociale di ieri tra le persone si trasforma in interazione tecnica e simbolica. Quando diversi computer sono collegati per formare un’enorme rete che unisce le persone attraverso diverse interfacce si svolgono pratiche di comunicazione in cui non v’è più bisogno del movimento, del viaggio, dell’incontrio. Ed è qui che si forma il mondo virtuale.

Certamente la “virtualità” del cyberspazio non punta al cosiddetto vuoto=esistenza reale, ma la sua essenza si presenta sotto forma di simulazione e digitalizzazione. Questa maniera virtualizzata di costruire il mondo non contiene solo il potenziale per lo sviluppo delle cose, ma possiede anche il percorso effettivo della trasformazione dalla possibilità alla realtà.

L’informatico statunitense Nicholas Negroponte ha sottolineato: «Se le parole che compongono “realtà virtuale” non sono viste come sostantivi e aggettivi, ma come “metà uguali”, la logica di definire pleonasmo “realtà virtuale” è più appetibile». L’implicazione è che il virtuale può anche essere inteso come parte della realtà, le cose virtuali saranno reali come la realtà, e anche più reali della realtà. Perché, come forma di tecnologia, il “virtuale” non solo può dispiegarsi attorno a problemi reali, ma rivelare le parti reali delle cose e portare alle persone un’esperienza realistica, rendendo più facile il raggiungimento degli obiettivi attesi dalle persone.

In una parola, non possiamo considerare il cyberspazio come uno “spazio irrealistico” a causa della sua virtualità; ed il cyberspazio non è uno spazio astratto che dipende dall’immaginazione umana per percepire e afferrare. La sua forma spaziale è incarnata in ciò che non è affatto una fantasia

La “libertà” è il concetto di valore universale della moderna civiltà politica ed è il diritto umano fondamentale, inferiore solo a quello della vita. La formazione e lo sviluppo del cyberspazio hanno dato a questo diritto una nuova manifestazione: la libertà di Internet. Degli studiosi hanno specificamente strutturato la libertà di Internet in a) libertà di espressione su Internet, b) libertà di accesso a Internet e c) libertà di comunicazione su Internet.

“Libertà di espressione su Internet” significa che i netizen (cittadini della rete) possono utilizzare Internet per pubblicare e trasmettere i loro pensieri, opinioni, opinioni e persino sentimenti personali. Non sono ricevitori passivi di informazioni, ma editori e divulgatori attivi di tali informazioni.

“Libertà di accesso a Internet” si riferisce ai diritti dei netizen di ottenere e utilizzare l’infrastruttura di rete e di scegliere e ottenere informazioni di rete.

“Libertà di comunicazione di Internet” si riferisce alla libertà di che gli utenti di Internet utilizzano attraverso mezzi di comunicazione.

In generale, possiamo comprendere e definire ulteriormente la libertà di rete dai seguenti aspetti. Il cyberspazio è una forma di diffusione del pensiero uguale e aperta. In base a condizioni di accesso e soglie tecniche di rilascio di informazioni base, tutti possono partecipare liberamente, avendo così l’opportunità di rilasciare, accedere, scegliere e consumare liberamente le informazioni online. Allo stesso tempo, il cyberspazio supera in una certa misura le carenze dell’asimmetria informativa dei media tradizionali e rompe le barriere naturali del tempo e dello spazio fisici.

I netizen possono condividere risorse informative online e sviluppare scambi e interazioni liberi. La natura virtuale del cyberspazio ha di fatto nascosto nelle relazioni sociali reali le diverse rappresentazioni dell’identità, dello stato, della ricchezza, dell’occupazione, ecc. Sulla base delle caratteristiche di base del cyberspazio, l’individualizzazione in esso è stata consolidata, generando una forza interiore dal basso verso l’alto. Con questo tipo di potere, i netizen generalmente hanno un’esperienza autonoma di libertà. Si può dire che per le persone reali, lo sviluppo della tecnologia e la formazione dello spazio di rete hanno un importante significato liberatorio anche da un punto di vista psichico.

Tim Berners-Lee, che ha inventato il WWW, ha scritto: «Il mio ideale per il World Wide Web è che tutto possa essere potenzialmente connesso. È questo ideale che ci fornisce nuova libertà e ci permette di svilupparci più velocemente rispetto e sotto il nostro proprio sistema di classificazione gerarchico». Oggi, di fronte al rapido sviluppo di Internet e ai profondi cambiamenti sociali che comporta, alcuni studiosi hanno sottolineato direttamente che il valore e il significato di Internet risiede nei suoi valori interni di civiltà; è lo spirito di Internet che sostiene la libertà, l’uguaglianza, l’apertura, l’innovazione e la condivisione. Tuttavia, la libertà di Internet non è assoluta. Per quanto riguarda lo stesso cyberspazio, esso ha non solo la funzione di potenziamento individuale, ma anche di “controllo”, che si realizza principalmente attraverso la creazione di barriere tecniche. Questi tipi di operazioni possono impostare efficacemente l’autorità di pubblicare le informazioni e l’autorità di accesso dei netizen, e possono visualizzare o mascherare in modo selettivo le informazioni pertinenti e quindi guidare o persino controllare intenzionalmente l’andamento dell’opinione pubblica della rete – ossia dall’illusione di liberi ed indipendenti, a quella di controllati ed etero diretti.

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