E se il vero candidato al Quirinale non fosse Mario Draghi? E se l’auto-candidatura di ieri, condita dagli applausi prostrati dei giornalisti (finti)
E se il vero candidato al Quirinale non fosse Mario Draghi? E se l’auto-candidatura di ieri, condita dagli applausi prostrati dei giornalisti (finti) “cani da guardia”, non sortisse l’effetto desiderato? Che l’ex presidente della Banca Centrale Europea sognasse il Colle era il segreto di Pulcinella. In fondo: chi non vorrebbe risiedere per 7 anni nel palazzo dei Papi e guidare la politica italiana senza i rischi delle maggioranza ballerine o delle elezioni ogni tre per due? Tutti, ovviamente. Tant’è che nelle ultime settimane si sono moltiplicate le auto-candidature a mezzo stampa di numerose “riserve della Repubblica”, pronte – se mai dovesse servire – a ricoprire il ruolo di garanti della Costituzione.
Però, secondo Milano Finanza, in cima alla ista di candidati al Quirinale non ci sarebbe Super-nonno Draghi. Il vero candidato nell’ombra, molto forte, di cui si parla molto poco, sarebbe Luciano Violante. È un ex comunista, però Violante è il nemico giurato dei magistrati. Sarebbe quindi una soddisfazione per il centrodestra e non dispiacerebbe neppure al Movimento Cinque Stelle. Certo il centrodestra dovrebbe di nuovo ingoiare un presidente di sinistra, ma viste le tensioni tra Salvini, Berlusconi e Meloni l’ipotesi non è così peregrina come può apparire.