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Cernobbio, A2A lancia allarme su gestione rifiuti: “Nei prossimi tre anni discariche esaurite in Italia

I risultati dello studio "Da NIMBY a PIMBY: economia circolare come volano della transizione ecologica e sostenibile del Paese e dei suoi territori" condotto da The European House – Ambrosetti in collaborazione con la multiutility

Cernobbio, A2A lancia allarme su gestione rifiuti: “Nei prossimi tre anni discariche esaurite in Italia

Non c'è più tempo da perdere. Il mondo consuma troppe risorse: l'Earth Overshoot Day – il giorno che indica l'esaurimento ufficiale delle risorse rinn

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Non c’è più tempo da perdere. Il mondo consuma troppe risorse: l’Earth Overshoot Day – il giorno che indica l’esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni, la cui data muta di anno in anno a seconda della rapidità con cui tali risorse vengono sfruttate – si e` avvicinato di 67 giorni rispetto al 2000. Nel 2021 l’Italia ha consumato tutte le risorse disponibili del territorio in 133 giorni (il 13 maggio) e tutti gli altri paesi europei prima della fine di giugno. Questo l’allarme lanciato da Cernobbio dove oggi è stato presentato nell’ambito del Forum di The European House – Ambrosetti, lo studio “Da NIMBY a PIMBY: economia circolare come volano della transizione ecologica e sostenibile del Paese e dei suoi territori”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2A, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Marco Patuano, presidente di A2A e Renato Mazzoncini, amministratore delegato e direttore generale di A2A.

In dieci messaggi chiave la ricerca identifica i gap esistenti nei territori del Paese rispetto alla gestione dei rifiuti e analizza i fabbisogni impiantistici per la frazione organica, per il recupero energetico dei rifiuti non riciclabili e dei fanghi di depurazione, e per le bioenergie. Vengono inoltre quantificati gli investimenti necessari per superare le attuali criticita` ed evidenziati i relativi benefici economico-ambientali. L’auspicato passaggio dal fenomeno del NIMBY (Not In My Back Yard) – che indica la preferenza dei cittadini a localizzare impianti in luoghi distanti dalla propria quotidianita` – al PIMBY (Please In My Back Yard) richiede di sfatare i falsi miti che bloccano la realizzazione delle infrastrutture favorendo meccanismi come il “Dibattito Pubblico”, previsti nel Codice degli Appalti, e comprimere i tempi della burocrazia per avviare le opere necessarie, in particolare nel Centro-Sud Italia, sia ad oggi che in prospettiva.

“È il secondo anno che realizziamo questo studio con Ambrosetti e dal punto di vista impiantistico nel nostro Paese non è cambiato nulla.
Ad oggi – ha spiegato nel suo intervento Patuano – avremmo bisogno di 4 pianeti per sostenere i consumi che abbiamo. Il mondo intero sta consumando troppe risorse naturali, troppo velocemente, e parallelamente continua a produrre rifiuti. Ma mentre in Italia fa fatica ad affermarsi una visione di crescita impiantistica, altri Paesi accelerano sul riciclo e sviluppano impianti di recupero energetico. Affinche´ l’Italia possa raggiungere i target fissati dall’Europa in ambito economia circolare e` necessario investire fino a 4,5 miliardi di euro in infrastrutture dedicate al trattamento dei rifiuti per i quali non sara` difficile trovare finanziamenti privati dati i molti soggetti interessati a investire. A tale proposito saranno fondamentali gli sviluppi del regolamento sulla tassonomia delle attivita` eco-compatibili, delineato dal Parlamento Europeo con lo scopo di indirizzare gli investimenti del settore. Infine, per realizzare una vera economia circolare nel Paese e` indispensabile superare la sindrome NIMBY costruendo un dialogo fra istituzioni, cittadini e imprese per una efficace collaborazione”.

“L’economia circolare – ha sottolineato Mazzoncini – rappresenta una priorita` nazionale. Una gestione virtuosa dei rifiuti produce benefici concreti: tutela l’ambiente e migliora la qualita` della vita delle persone, offre un contributo alla transizione energetica e valorizza le risorse locali e l’indotto a beneficio dei territori. Crediamo che sia necessario un approccio pragmatico per colmare il gap impiantistico e rendere possibile l’uso circolare delle risorse, unica modalita` di crescita sostenibile. Il nostro piano industriale decennale prevede 6 miliardi di investimenti per l’economia circolare, siamo pronti a fare la nostra parte con progetti mirati nelle zone del Paese carenti dal punto di vista impiantistico. In questo scenario, i capitali dei privati utili allo sviluppo del settore necessitano di due condizioni: un contesto regolatorio adeguato e un fondo di garanzia statale che tuteli dal rischio”.

“Il quadro di riferimento europeo del Circular Economy Package e` un forte stimolo a colmare i gap impiantistici esistenti promuovendo la transizione ecologica dei territori italiani – ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & ceo di The European House – Ambrosetti –. Dobbiamo ridurre con urgenza il conferimento in discarica dei rifiuti urbani che, con il 21% medio nazionale, ma con forti difformita` regionali che vanno dal 58,0% in Sicilia al 4,9% in Emilia-Romagna, ci posiziona oggi su livelli 30 volte superiori ai best performer europei. Solo colmando il gap impiantistico per frazione organica e recupero energetico si puo` abbattere il ricorso alla discarica abilitando ricadute economiche complessive per il Paese pari a 11,8 miliardi di euro e con un risparmio di emissioni di 3,7 milioni di tonnellate di CO2″.

Fonte: Teleborsa

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