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L’utile 2020 di Erg cresce, l’eolico estero supera quello italiano

Il risultato netto è stato pari a 108 mln di euro, in aumento dai 32 mln del 2019 e riflette sia gli effetti positivi relativi al rilascio della tassazione differita sia gli oneri straordinari legati alle operazioni di Liability Management. Il margine operativo lordo adjusted è sceso a 481 mln (il consenso Bloomberg si aspettava 498 mln). E' visto tra 480 e 500 mln a fine 2021, sotto le attese, con un indebitamento netto fra 1.350 e 1.450 mln. Dividendo di 0,75 euro per azione

L’utile 2020 di Erg cresce, l’eolico estero supera quello italiano

Erg ha chiuso il 2020 con ricavi adjusted pari a 974 milioni di euro, in diminuzione di 48 milioni rispetto al 2019, a seguito delle minori produzioni

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Erg ha chiuso il 2020 con ricavi adjusted pari a 974 milioni di euro, in diminuzione di 48 milioni rispetto al 2019, a seguito delle minori produzioni dell’eolico e dell’idroelettrico in Italia per le condizioni anemologiche e idriche decisamente sfavorevoli, l’andamento dei prezzi dell’energia molto inferiori a quelli del 2019 e anche la minor produzione di titoli di efficienza energetica dell’impianto CCGT che ha terminato il primo decennio ad alta cogeneratività. Questi effetti sono stati solo in parte compensati dall’aumento della produzione dell’eolico all’estero, che ha risentito anche dell’ampliamento del portafoglio di asset gestiti, oltre che dell’incremento derivante dal maggior valore unitario dell’incentivo in Italia (da 92,1 a 99 euro/MWh).

Anche il margine operativo lordo adjusted è sceso a 481 milioni, -23 milioni rispetto ai 504 milioni registrati nel 2019. Il consenso Bloomberg si aspettava 498 milioni. In dettaglio, nell’Eolico (-18 milioni) il margine operativo lordo è stato pari a 282 milioni, nel Solare (+3 milioni) a 66 milioni, nell’Idroelettrico (-6 milioni) a 81 milioni e nel Termoelettrico (-3 milioni) a 67 milioni.

“Il margine operativo lordo all’interno del range della guidance è risultato in lieve flessione, penalizzato da uno scenario prezzi negativo causa dell’impatto del Covid-19, dal perdurare di condizioni anemologiche e idriche sfavorevoli, e dalla progressiva uscita dal regime di cogeneratività dell’impianto CCGT”, ha spiegato la società attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di “effetti mitigati dal maggior contributo del solare in Italia e soprattutto dell’eolico all’estero, la cui produzione per la prima volta è stata superiore a quella domestica”. Prosegue, infatti, seppur con qualche ritardo dovuto alla crisi pandemica e al difficile contesto autorizzativo in Europa, il percorso di crescita all’estero dove la capacità eolica attualmente in costruzione o ready to build ha raggiunto i 336 MW tra Regno Unito, Francia e Polonia mentre in Germania è stato firmato un accordo di co-sviluppo per 600 MW nel fotovoltaico.

Mentre il risultato operativo netto adjusted è stato pari a 183 milioni (205 milioni nel 2019), dopo ammortamenti per 298 milioni sostanzialmente in linea rispetto al precedente esercizio (299 milioni). Il risultato operativo netto è stato pari a 155 milioni (190 milioni nel 2019), meno dei 225 milioni previsti dal consenso, dopo ammortamenti e svalutazioni per 313 milioni (306 milioni nel 2019) e il risultato netto del gruppo adjusted a 106 milioni (122 milioni la stima del consenso), dopo circa 2 milioni spettanti alle minorities, in lieve aumento rispetto al 2019 (104 milioni), in considerazione dei minori oneri finanziari e imposte che hanno più che compensato i minori risultati operativi.

Gli oneri finanziari netti sono risultati sensibilmente inferiori rispetto al 2019 per il ridursi del costo del debito lordo grazie alle operazioni di liability management avviate nel corso del 2019 e proseguite nel 2020, fra cui l’emissione di un secondo green bond nel 2020 a condizioni di mercato più vantaggiose. Inoltre, il tax rate effettivo è risultato inferiore rispetto al 2019. Così il risultato netto è stato pari a 108 milioni, in aumento dai 32 milioni del 2019 e riflette sia gli effetti positivi relativi al rilascio della tassazione differita in conseguenza della rivalutazione degli impianti idroelettrici (54 milioni) sia gli oneri straordinari legati alle operazioni di Liability Management pari a 39 milioni (69 milioni nel 2019). A fronte, poi, di minori investimenti per 156 milioni (432 milioni nel 2019), l’indebitamento finanziario netto adjusted è risultato pari a 1.439 milioni, in diminuzione (37 milioni) rispetto al 31 dicembre 2019 (1.476 milioni).

“Il 2020 è stato un anno particolarmente complesso per la crisi pandemica, con pesanti riflessi su domanda e prezzi dell’energia elettrica. In tale contesto, peraltro caratterizzato da ventosità e idraulicità in Italia molto inferiori alle medie storiche, riteniamo decisamente soddisfacenti i risultati raggiunti, con una flessione contenuta del margine operativo lordo rispetto allo scorso anno, ma all’interno della guidance”, ha commentato l’ad, Luca Bettonte, aggiungendo che “l’utile netto al contrario è in crescita grazie a una struttura di debito più efficiente. Segnali che confermano ulteriormente la solidità e la resilienza del gruppo”.

Nel 2020, ha ricordato ancora Bettonte, “abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita seppur registrando qualche ritardo rispetto alle previsioni di piano, per effetto di iter autorizzativi ancora troppo lunghi e complessi e aggravati dal perdurare dell’emergenza sanitaria”, ha spiegato, confidente che il 2021 possa segnare “la progressiva e definitiva uscita dalla pandemia e stiamo quindi aggiornando il piano industriale per il periodo 2021-2025 che presenteremo in occasione dei risultati del primo trimestre, quando avremo anche una maggior visibilità sul contenuto effettivo dei Recovery Plan degli Stati membri dell’Unione Europea”, ha concluso il ceo, orgoglioso degli importanti riconoscimenti ottenuti dal gruppo in tema di sostenibilità, a conferma del contributo del gruppo alla lotta al Climate Change e agli obiettivi Onu SDGs.

Guardando al resto dell’anno, nell’Eolico il margine operativo lordo è previsto in crescita rispetto al 2020 a seguito dei maggiori volumi, del migliore scenario prezzi e del maggiore valore dell’incentivo. Il risultato all’estero è, però, previsto in riduzione rispetto a quello del 2020 per previsioni anemologiche statistiche meno favorevoli rispetto a quelle elevate del 2020 e per l’uscita dal sistema incentivante di circa 76 MW in Francia, seppur in parte compensato da un contesto di scenario prezzi di mercato in Est Europa in rialzo e dall’entrata in esercizio a fine periodo dei primi parchi attualmente in costruzione nel Regno Unito. Il risultato operativo lordo complessivo è atteso in aumento rispetto all’anno precedente.

Nel Solare si stima per l’intero esercizio 2021 un margine operativo lordo in linea rispetto al 2020. Nell’Idroelettrico Erg si aspetta volumi in significativo incremento rispetto a quelli molto depressi del 2020 grazie anche all’elevata disponibilità idrica negli invasi accumulata a inizio anno. Il risultato beneficerà, inoltre, sia del maggior prezzo dell’incentivo su almeno il 40% delle produzioni, che del migliore scenario prezzi. Il margine operativo lordo è pertanto atteso in forte aumento rispetto ai valori del 2020.

Infine, nel Termoelettrico, la previsione del risultato 2021 risentirà della completa uscita dal primo periodo di cogenerazione ad alto rendimento (CAR). La fermata dell’impianto a ciclo combinato, programmata nel corso dell’anno, sarà infatti dedicata agli investimenti finalizzati al rinnovo per un secondo decennio della cogeneratività riprendendo la produzione dei titoli di efficienza energetica. Quindi, Erg si aspetta un margine operativo lordo in decisa contrazione rispetto al 2020.

In sintesi, per l’esercizio 2021 si stima un margine operativo lordo complessivo nell’intervallo compreso tra 480 e 500 milioni grazie a una previsione di maggiori volumi di produzione, al migliore scenario prezzi e al maggior valore unitario dell’incentivo sia nell’Hydro sia nel Wind in Italia. Gli investimenti per il 2021, previsti nel range tra 235 e 275 milioni, saranno relativi allo sviluppo di investimenti greenfield con la costruzione dei parchi in Regno Unito per circa 250 MW, in Polonia per 60 MW e in Francia per 25 MW, oltre ai consueti investimenti di mantenimento della flotta.

Sono, inoltre, inclusi gli investimenti per le attività volte all’ammodernamento dell’impianto e al contestuale rinnovo della qualifica di cogenerazione ad alto rendimento per il modulo 1 del CCGT. Infine, l’indebitamento finanziario netto a fine 2021 è atteso nel range tra 1,35 e 1,45 miliardi, inclusivo della distribuzione del dividendo ordinario proposto di 0,75 euro per azione che sarà messo in pagamento a partire dal 26 maggio. Attualmente il consenso Bloomberg per fine 2021 si aspetta un ebitda a 530 milioni, un ebit a 217 milioni, un utile netto adjusted a 127 milioni e un indebitamento finanziario netto a 1,427 miliardi.

“Il management prevede un ebitda per il 2021 compreso tra 480 milioni di euro e 500 milioni di euro, decisamente al di sotto della nostra stima di 529 milioni di euro e del consenso degli analisti di 530 milioni di euro”, ha sottolineato stamani Banca Akros che si aspetta un indebitamento finanziario netto a 1.354 milioni di euro. “Sebbene le guidance per il 2021 siano prudenti e inferiori alle attese, ci aspettiamo una reazione neutrale a questo set di risultati, in quanto i veri catalizzatori sono lo smaltimento degli impianti idroelettrici e dell’impianto a gas e l’aggiornamento del piano industriale a maggio. Il titolo potrebbe diventare idoneo per i fondi Esg che investono in società di fonti rinnovabili pure. Inoltre, la cessione di asset, che potrebbe valere più di 1 miliardo di euro, consentirà a Erg di accelerare gli investimenti in asset eolici e solari”, ha aggiunto Banca Akros, confermando il rating accumulate e il target price a 29 euro sul titolo Erg che al momento in Borsa, in scia a una previsione di ebitda 2021 sotto le attese del consenso, scende del 2,47% a quota 25,26 euro. Anche Equita Sim e Intesa Sanpaolo hanno confermato un giudizio positivo (buy e target price a 28,5 euro la prima e buy e target price a 30 euro la seconda) pur ammettendo entrambe che i risultati 2020 sono sostanzialmente in linea con le sue stime e quelle del consenso Bloomberg, mentre la guidance per il 2021 punta a un ebitda di 500 milioni, ovvero il 10% al di sotto delle stime di Intesa (528 milioni la stima di Equita).

Fonte: www.milanofinanza.it

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