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Maduro: spionaggio (made in Russia)

Un report dell’intelligence colombiana denuncia le intercettazioni delle comunicazioni dal Venezuela tramite radar di tecnologia russa

Maduro: spionaggio (made in Russia)

Sofisticati radar che riescono a identificare navi e intercettano qualsiasi tipo di comunicazione sono posizionati sul territorio venezuelano e, opera

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Sofisticati radar che riescono a identificare navi e intercettano qualsiasi tipo di comunicazione sono posizionati sul territorio venezuelano e, operati da tecnici russi, spiano le autorità della Colombia. Questa è la rivelazione di un report dell’intelligence colombiana alla quale ha avuto accesso l’emittente Noticias RCN.

L’inchiesta sostiene che questi radar di ultima tecnologia possono captare cellulari, radio comunicazioni delle forze dell’ordine, comunicazioni tra veicoli militari, navi e aerei commerciali. Il più importante di questi radar sarebbe nella caserma Fuerte Tiuna, la più grande di Caracas. Gli altri sarebbero nelle regioni Zulia, Táchira, Apure e Falcón e, in futuro, un altro sarebbe istallato nel confine con la Colombia.
Il vicepresidente colombiano, e ministra degli Esteri, Marta Lucía Ramírez, ha detto che in una riunione con l’ambasciatore russo in Colombia, Nikolay Tavdumadze, è stato ribadito che la cooperazione tra Venezuela e Russia non verrà usata in azioni militari contro la Colombia.

Tuttavia, il ministro della Difesa colombiano, Diego Molano, aveva avvertito qualche settimana fa dell’ingerenza straniera da parte di Mosca nell’assistenza militare al regime di Nicolás Maduro.

Anche Iván Duque, presidente della Colombia, aveva espresso preoccupazione per la sicurezza nazionale dopo la verifica della presenza di militari russi in Venezuela, come ricorda il settimanale Semana: “Come si sa, ci sono militari russi in Venezuela, dunque, noi vogliamo sapere qual è la capacità di questa presenza militare perché, ovviamente, si tratta di un governo che sta beneficiando e proteggendo gruppo terroristi che attaccano il popolo colombiano”.

Il governo colombiano, infatti, ha chiesto di implementare un “certificato di utente finale” per le armi consegnate al Venezuela, in modo da garantire “che nessun materiale sia utilizzato per qualcuno diverso dalle forze militari”.

Fonte: Formiche.net

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