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Banche europee: arrivano gli stress test, ecco cosa attendersi

Banche europee: arrivano gli stress test, ecco cosa attendersi

Venerdì a mercati chiusi i riflettori saranno puntati sui risultati degli stress test che la Banca centrale europea ha effettuato nei confrnti delle b

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Venerdì a mercati chiusi i riflettori saranno puntati sui risultati degli stress test che la Banca centrale europea ha effettuato nei confrnti delle banche europee. L’esame, effettuato ogni due anni, misura la resilienza del settore finanziario a scenari economici fortemente negativi e fornisce un utile supporto all’autorità di regolamentazione per determinare la quantità di capitale che gli istituti finanziari devono detenere come cuscinetto di sicurezza. Ciò è importante perché influenza il denaro che le banche europee possono distribuire agli azionisti sotto forma di dividendi e buyback. In questo articolo:

 

  • Banche europee: cosa aspettarsi dagli stress test
  • Le preoccupazioni delle aziende di credito

 

Banche europee: cosa aspettarsi dagli stress test

Il punto centrale su cui si basano gli stress test della Bce è il bilancio delle banche europee alla fine del 2024, anno nel quale i profitti in media hanno raggiunto livelli record grazie agli alti tassi di interesse. Da allora, però, la Banca centrale ha tagliato più volte il costo del denaro e la preoccupazione è che la redditività netta da interessi – che rappresenta il core business delle banche – si sia ridotta. Tuttavia le banche sono fiduciose, in quanto le metriche chiave della redditività e della solidità finanziaria sono migliorate rispetto al 2022. Ad esempio, secondo i dati raccolti da Bloomberg, nel quarto trimestre del 2024, il Common equity Tier 1 capital ratio si è attestato in media al 15,86% rispetto al 15,39% dello stesso periodo del 2022; i costi in percentuale dei ricavi sono passati dal 61,2% al 54,9% nello stesso periodo; il margine di interesse netto è passato dall’1,4% all’1,6%; e il rendimento del capitale proprio dal 7,68% al 9,54%.

La scorsa settimana, il direttore finanziario di Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, ha affermato che per la sua azienda i risultati “rifletteranno i miglioramenti negli ultimi anni del profilo di rischio e della redditività”. A giudizio di Fernand de la Mora, amministratore delegato della società di consulenza Alvarez & Marsal, “la capacità del settore di generare profitti continua a crescere e i risultati del test probabilmente innescheranno una riduzione di una parte importante di capitale regolamentare”. Più precisamente, la Bce abbasserà la riserva non vincolante sulle attività ponderate per il rischio di un quarto di punto percentuale per il settore in generale, rispetto all’1,3% di quest’anno, ha detto l’esperto.

 

Le preoccupazioni delle aziende di credito

All’inizio del 2025, l’autorità monetaria ha avvertito circa la possibilità di ispezioni presso le sedi delle banche qualora le proiezioni in merito agli stress test fossero state eccessivamente ottimistiche. Secondo quanto riportato da Bloomberg, alcuni banchieri sono preoccupati perché temono che la Bce voglia stringere sui requisiti di capitale indipendentemente da quanto le banche dicano di performare.

A gennaio, l’Eurotower ha dichiarato che le aziende di credito non sono state sempre prudenti nelle loro presentazioni passate e quindi occorrono misure per garantire che i risultati esposti siano credibili. “La frustrazione delle banche è che passano molto tempo a fornire dati, a eseguire modelli, a elaborare stime e poi la Bce apporta alcuni aggiustamenti che a volte sono giustificati, ma molte volte non lo sono”, ha detto de la Mora.

di Johnny Zotti

Fonte: borsaefinanza.it

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