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Superbonus 110%: grande interesse di privati, aziende e banche. Ma le assemblee a rilento frenano i lavori nei condomini

La maxi agevolazione per le ristrutturazione ha già incontrato un grande successo, ma gli interventi effettivamente attivati sono ad ora 193. Maglie larghe dall'Agenzia delle Entrate nell'accesso al beneficio fiscale. E i grandi operatori si sfidano già a colpi di offerte nel mercato della cessione del credito

Superbonus 110%: grande interesse di privati, aziende e banche. Ma le assemblee a rilento frenano i lavori nei condomini

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Superbonus sempre più desiderato. A meno di due mesi dalla piena operatività delle norme – è dal 6 ottobre, infatti, che sono entrati in vigore i decreti con i requisiti e le regole per le asseverazioni – è troppo presto per fare un bilancio, ma è già possibile avere indicazioni sulle possibilità di successo di questa misura che ha il duplice scopo di migliorare il rendimento energetico degli immobili e di sostenere l’economia, mettendo risorse economiche in circolo. I primi risultati sono sicuramente incoraggianti, anche se le difficoltà per lo svolgimento delle assemblee nei condomini numerosi al momento stanno frenando il decollo dei cantieri nelle città più grandi. Non a caso, il ministro Patuanelli ha indicato il 24 novembre in audizione al Parlamento che in poco più di 20 giorni di osservatorio fatto da Enea sul superbonus sono stati censiti 193 interventi presentati e autorizzati, con un’ammissione a detrazione di circa 14 milioni e 700 mila euro e con crediti per 16 milioni e 200 mila.

Detrazione a maglie larghe

Dopo le prime indicazioni date dall’Agenzia delle entrate ad agosto, i dubbi sulle modalità applicative delle nuove norme si sono moltiplicati, ma sono stati tutti risolti con varie risoluzioni e con indicazioni dell’ENEA, finalizzati ad agevolare il più possibile il Superbonus. Con il via libera ai lavori per le case scaldate anche solo con una stufa si punta infatti consentire la riqualificazione di casolari e case di paese, mentre con la possibilità per i singoli proprietari di fare i lavori anche quando altri condomini non sono interessati, usufruendo di tutto il Superbonus, si agevola la riqualificazione dei condomini di piccole e medie dimensioni. E per far sì che nessuno sia tagliato fuori, l’Agenzia ha formalizzato il diritto a sconto in fattura o cessione del credito anche per chi ha solo il reddito della casa, compresi i residenti all’estero.

Le villette e la regolarità edilizia

Alla luce di queste aperture le richieste di interventi ci sono e anche tante. L’avvio dei lavori nei piccoli centri deve però fare i conti con il problema della regolarità edilizia. Negli edifici unifamiliari e nelle villette a schiera ci sono spesso abusi rispetto al progetto originario della costruzione, dalla chiusura del portico, all’apertura di nuove finestre, alla soffitta trasformata in mansarda, o la cantina in taverna. L’Agenzia delle entrate ha comunque già chiarito che in questi casi basta presentare la richiesta di sanatoria al Comune, prima di avviare i lavori, per poter essere in regola. Quando  la sanatoria non è possibile, invece, occorre ripristinare lo stato originario.

Offerte senza pensieri e circuiti per lo scambio dei crediti

Lavori a costo zero con lo sconto in fattura presuppongono, ovviamente, imprese disposte ad accettare queste modalità. Inizialmente c’è stato un certo scetticismo da parte di quelle più piccole, ma ora non è più un problema grazie agli accordi con gli istituti bancari per la cessione del credito e l’eventuale concessione di prestiti per l’avvio dei lavori. A sostegno di queste operazioni è scesa addirittura in campo l’Associazione bancaria. Le Camere di commercio hanno poi creato un circuito ad hoc per la cessione dei crediti, che consente di bypassare le banche e ottenere liquidità alle migliori condizioni. Risolto anche il problema dei professionisti chiamati agli studi di fattibilità, detraibili solo se poi i lavori vengono effettuati, che inzialmente erano scettici sul lavoro a costo zero. Ma quando si tratta di immobili singoli basta cambiare la caldaia per avere il salto di classe scontare subito la fattura in banca, mentre per i lavori più rilevanti le fatture sono pagate delle ditte interessate, risolvendo così il problema alla radice. I condomini più grandi, poi, sono addirittura “corteggiati” dai gestori dei servizi elettrici che offrono interventi senza spese, pannelli solari compresi.

I problemi per le assemblee condominiali

Il ritardo nell’apertura dei cantieri in quest’ultimo caso è dovuto alla difficoltà a svolgere le assemblee in presenza a causa dell’emergenza Covid. Al momento le norme consentono il ricorso alla videoconferenza solo con l’accordo di tutti i condomini, ma  il Senato ha approvato un emendamento al decreto Ristori per il via libera con il sì della sola maggioranza. Impostazione criticata da Confedilizia che teme possibili ricorsi, ma nei fatti molti condomini si stanno già attrezzando in questo senso per far partire i lavori per riqualificare l’edificio a costo zero.

Fonte : www.repubblica.it

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