Rimandata l'udienza per valutare il rigetto delle misure cautelari a carico di Striano e Laudati indagati nell'ambito dell'inchiesta di Perugia. Il ri
Rimandata l’udienza per valutare il rigetto delle misure cautelari a carico di Striano e Laudati indagati nell’ambito dell’inchiesta di Perugia. Il rinvio è dovuto al deposito di nuovi atti di indagine da parte di Cantone che allargherebbe il numero degli accessi informatici contestati
Riprenderà il 12 novembre l’udienza davanti al tribunale del Riesame per l’appello della Procura della Repubblica di Perugia contro il rigetto della richiesta di arresti domiciliari per l’ex sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Laudati, e per il finanziere Pasquale Striano, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti dossieraggi.
La decisione è stata presa alla luce del deposito di nuovi documenti di indagine da parte dell’ufficio diretto da Raffaele Cantone, su cui i giudici si sono riservati. Gli atti, si apprende, sono relativi a ulteriori indagini e in particolare a numerosi accessi informatici. Accessi, secondo l’accusa, effettuati dal tenente Striano. Per quanto riguarda la posizione di Laudati, si tratterebbe di atti di approfondimento relativo al contestato inquinamento probatorio. Nella prossima udienza i giudici scioglieranno le riserve sull’acquisizione degli atti a cui le difese si sono opposte perché li ritengono inutilizzabili. In aula il procuratore capo Raffaele Cantone, mentre erano assenti gli indagati.
L’inchiesta
L’inchiesta ruota intorno alla presunta divulgazione di informazioni riservate e sugli accessi abusivi ai sistemi informatici in uso alle forze dell’ordine e alla banca dati della Direzione nazionale antimafia. Al centro delle ricerche molti esponenti politici e personalità come Fedez, Marta Fascina e Massimiliano Allegri. Striano, in servizio alla Procura Nazionale Antimafia, è accusato di almeno 800 accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell’antimafia con il solo scopo di reperire informazioni. Indagati anche tre giornalisti del Domani e altre persone che avrebbero sollecitato la richiesta di informazioni.
Il direttore della testata Emiliano Fittipaldi che, a maggio, sul caso è stato ascoltato in commissione Antimafia ha spiegato: “I miei colleghi hanno cercato delle notizie, rilevanti, le hanno verificate e le abbiamo pubblicate sul giornale. Non intendo cambiare l’organizzazione del lavoro fin tanto che pubblichiamo notizie vere e di interesse pubblico”.
Secondo l’accusa, gli elementi raccolti nelle indagini “dimostravano la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, episodio per episodio, ed evidenziate specifiche circostanze, ascrivibili a entrambi gli indagati” che “sono state ritenute integrare gravi fatti di inquinamento probatorio in grado, di danneggiare la genuinità del cospicuo compendio probatorio già acquisito”.
Difesa di Laudati, forse dichiarazioni spontanee
“Il clima è stato costruttivo, valuteremo se far fare dichiarazioni spontanee a Laudati”. Lo ha detto l’avvocato Andrea Castaldo, difensore dell’ex sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Laudati, al termine dell’udienza al tribunale del Riesame di Perugia per l’opposizione per il rigetto della richiesta di arresti domiciliari per Laudati e per il finanziere Pasquale Striano, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti dossieraggi.
“La Procura di Perugia ha depositato una serie di documenti relativi a nuove indagini, due informative della guardia di finanza e altra documentazione che ovviamente non conosciamo e non conoscevamo. Sono stati illustrati i motivi di queste produzioni” ha spiegato ancora.
“Noi abbiamo ritenuto che si trattasse di atti non utilizzabili e quindi da non inserire nel fascicolo e da non valutare. Abbiamo quindi eccepito la impossibilità di acquisire questa documentazione. Il tribunale si è riservato e dovrà decidere se accogliere questi atti” ha proseguito.
Per quanto riguarda Laudati, “secondo quanto è stato detto, c’è soltanto un unico profilo di approfondimento relativo a qualcosa che già sapevamo e che riguarderebbe uno dei profili che nell’appello della Procura è relativo all’inquinamento probatorio” ha aggiunto il legale.
“Il clima è un clima costruttivo e valuteremo se è il caso che Laudati rilasci delle dichiarazioni spontanee nella prossima udienza” ha ribadito Cataldo rimarcando che “noi ci siamo opposti alla produzione di questi atti perché riguardano il merito della vicenda mentre il tribunale deve decidere soltanto sulle esigenze cautelari. Vediamo come deciderà”.
Difesa Striano, dalla Procura atti sugli accessi
“La Procura ha depositato una mole di documenti consistente e noi come difesa ci siano opposti. Si parla di tantissimi accessi, più del doppio di quelli già contestati, credo migliaia, ma dobbiamo vedere gli atti”. Lo ha detto l’avvocato Massimo Clemente, difensore del tenente della Finanza, Pasquale Striano al termine dell’udienza al tribunale del Riesame di Perugia per l’opposizione per il rigetto della richiesta di arresti domiciliari per l’ex sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Laudati, e per l’ex finanziere Pasquale Striano, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti dossieraggi.
“Si tratta di numeri molto alti, piu’ di quelli che erano già tantissimi” ha precisato.
Sulla possibilità di rilasciare dichiarazioni spontanee “stiamo valutando se farlo, non abbiamo ancora preso una decisione” ha concluso.
La nota del procuratore Antimafia
“L’ufficio ha depositato, quale attività integrativa di indagine, due annotazioni del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza relative a numerosi ulteriori accessi a banche date pubbliche ritenuti non autorizzati e quindi abusivi, nonché un’annotazione trasmessa dal procuratore nazionale antimafia e ne ha chiesto l’acquisizione in funzione di rafforzare l’impugnazione proposta, relativa al solo profilo delle esigenze cautelari”. Cosi’ il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, a conclusione dell’udienza contro il rigetto della richiesta di arresti domiciliari per l’ex sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Laudati, e per il finanziere Pasquale Striano, nell’ambito del “noto procedimento riguardante gli accessi abusivi a banche dati pubbliche, fra cui la banca dati Sidda Sidna della Dna e a quella Siva relativa alle segnalazioni di operazioni sospette”.
“La difesa degli indagati si è opposta all’acquisizione ritenendo irrituale il deposito di atti integrativi di indagine. Il tribunale a conclusione dell’illustrazione delle questioni indicate ha disposto.il rinvio al 12 novembre e si è riservato di decidere sulle eccezioni della difesa e sull’appello cautelare” ha concluso Cantone.
di Luca Fiorucci
Fonte AGI