Una licenza di moneta elettronica (o licenza e-money) permette di offrire servizi di pagamento e altri prodotti di servizi finanziari, ma non di opera
Una licenza di moneta elettronica (o licenza e-money) permette di offrire servizi di pagamento e altri prodotti di servizi finanziari, ma non di operare come un istituto di credito o di usare il termine “banca” nel nome o nei materiali di marketing.
Cosa possono fare gli Istituti di Moneta Elettronica (Imel)
In generale, gli Istituti di Moneta Elettronica (Imel), ossia gli istituti dotati di licenza e-money, possono:
- Accettare i fondi dei clienti e cambiarli in moneta elettronica, ma senza gestirli. I clienti possono usare i conti e-money come portafogli digitali, ma non possono guadagnare interessi su di essi o andare in scoperto;
- Offrire carte di debito, trasferimenti da conto a conto, ordini permanenti e addebiti diretti, ma non prestiti come prodotto indipendente;
- Mettere a disposizione dei clienti alcuni prodotti di servizi finanziari digitali, come il cambio di valuta estera.
Le persone chiave devono provare di essere “adatte e corrette”, e l’azienda deve dimostrare di avere le giuste tecnologie, partnership e controlli di gestione del rischio. Il requisito di capitale minimo invece è molto più basso: 350 mila euro. Inoltre, dato che non si possono correre rischi con i soldi dei clienti non c’è bisogno di aderire a uno schema di compensazione dei depositanti.
A differenze delle banche, gli Imel non possono:
- Gestire il denaro dei clienti, incluso investirlo o usarlo per emettere prestiti ad altri clienti con un profitto;
- Offrire conti fruttiferi;
- Offrire prodotti di prestito autonomi come mutui o prestiti personali;
- Possedere altre licenze. Infatti, oltre all’attività bancaria, le banche possono anche ottenere licenze speciali (una licenza per istituti di pagamento, o una licenza per il commercio di titoli, per esempio) che permettono loro di offrire una gamma più ampia di prodotti e creare ulteriori flussi di reddito.
Poiché le banche possono correre dei rischi con il denaro dei clienti, devono seguire dei requisiti normativi molto severi e sono sottoposte a un maggior controllo rispetto agli istituti di e-money. Il che significa che hanno meno flessibilità nelle operazioni.
Infine, la maggior parte delle licenze di moneta elettronica hanno limiti sul volume delle transazioni, che possono limitare la scalabilità dell’azienda e la velocità di crescita. Il lato positivo è che le licenze di moneta elettronica sono state specificamente progettate per permettere alle non-banche di competere con le banche. Dato che esistono restrizioni su quali tipi di servizi si possono e non si possono offrire, c’è più flessibilità operativa. E questo permette loro di essere più agili e rapidi nell’innovazione.
Come ottenere una licenza bancaria o di e-money
Ad ogni modo, una società che volesse operare come banca o Imel non deve ottenere necessariamente in prima persona chiedere una licenza bancaria completa o di moneta elettronica. Esistono infatti piattaforme di Banking-as-a-Service (BaaS) che offrono questo tipo di licenze. La principale piattaforma europea di Banking-as-a-Service è la tedesca Solarisbank. La società, sbarcata nel nostro paese nel 2021, è guidata nel nostro paese da Federico Roesler Franz e regolata dalla BaFin, la Consob tedesca.
Fonte: Wall streetitalia.com