Fonte: Esquire.it
La sonda Magellano della NASA fu lanciata nel 1989, per arrivare su Venere l’anno successivo e orbitare intorno al pianeta fino al 1994. La sua missione consisteva nel mapparne la superficie con un radar di grande qualità e ancora oggi le immagini dettagliate di crateri, colline, catene montuose e formazioni di vario tipo sono le più accurate che abbiamo.
Studiando questi dati, ultimamente, è stata fatta una scoperta impressionate che riguarda le attività del pianeta: Venere è vivo ed è scosso da attività vulcanica. Sapevamo che la lava aveva solcato quel mondo milioni di anni fa ma non potevamo immaginare che anche oggi ci fosse una realtà a noi così familiare.
L’ultimo studio copre solo l’1,5% del pianeta, mentre circa il 40% è stato ripreso da Magellano lasciando aperta una porta per molte altre scoperte come questa. Ma se vi state chiedendo perché siamo riusciti ad arrivarci solo dopo 30 anni, la risposta è che con i software di oggi è molto semplice e pratico scaricare tutti insieme enormi set di dati e fare uno studio sofisticato e complesso che in passato era impossibile.