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Denti da latte e disturbi mentali: c’è una correlazione?

Denti da latte e disturbi mentali: c’è una correlazione?

Un interessante studio sui latte dei bambini è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università di Bristol. Questi ultimi giungono alla conclu

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Un interessante studio sui latte dei bambini è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università di Bristol. Questi ultimi giungono alla conclusione che i denti da latte possono rivelarsi utili, previa analisi, per valutare il rischio di insorgenza di disturbi mentali più avanti nella vita. Come spiegano gli scienziati, infatti, i denti da latte sembrano contenere delle linee di crescita, un po’ come gli anelli degli alberi, le quali possono fornire informazioni su determinate esperienze stressanti avute durante l’infanzia.

Linee di formazione dello smalto dentale

Queste esperienze possono essere rappresentate, come spiega Erin C. Dunn, una delle ricercatrici responsabili dello studio, per esempio, da un’esposizione a fonti che procurano stress fisico, come cattiva alimentazione oppure malattie. Lo stress fisico può a sua volta causare una particolare formazione nello smalto dentale provocando delle linee di crescita più marcate, linee denominate “linee di stress”. Queste linee di crescita possono cambiare in base alle esperienze che il bambino ha avuto già nell’utero o poco dopo la nascita, quando cominciano a formarsi primi denti. Più spesse sono queste linee di stress, più stressanti devono essere state le condizioni di vita dei bambini.

Denti creano una registrazione permanente

“I denti creano una registrazione permanente di diversi tipi di esperienze di vita”, spiega la Dunn. In particolare la scienziata ha sviluppato una propria ipotesi che si concentra sulla cosiddetta linea neonatale: questa particolare linea di crescita dentale potrebbe rivelarsi un ottimo indicatore dei livelli di stress sperimentati dalla madre del bambino nel corso della gravidanza.

Lo studio su 70 denti da latte

La ricercatrice, con l’aiuto dei colleghi, ha svolto anche uno studio analizzando 70 denti da latte prelevati durante gli anni 90 da vari bambini dopo la caduta (di solito ciò avviene dai cinque ai sette anni).
La ricercatrice scopriva degli schemi abbastanza chiari: ad esempio se le madri avevano avuto storie di depressione o altre patologie psichiatriche come l’ansia durante la gravidanza, i denti dei bambini avevano più probabilità di avere la linea neonatale più spessa. Questa stessa linea, invece, risultava più sottile in quei bambini che avevano avuto un migliore sostegno sociale.

Fonte: Notiziescientifiche.it

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