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Spyghetti Story

L’affascinante quanto intricata storia del rapporto tra il Potere e i Servizi Segreti. Tutto è iniziato il 9 Luglio 1943. Operazione Husky. Lo sbarco in Sicilia.

Spyghetti Story

I governi passano, i Servizi restano. Questa la summa, in definitiva, di uno dei più avvincenti libri di Umberto Eco – Il Cimitero di Praga. Un romanz

Dei “Labirinti dell’intelligence”
The development of warfare cyberspace in the United States of America
Cyberspace and intelligence. Threats to intelligence, business and personal data will increase in 2022

I governi passano, i Servizi restano. Questa la summa, in definitiva, di uno dei più avvincenti libri di Umberto Eco – Il Cimitero di Praga. Un romanzo tutto incentrato su servizi e complotti e, più precisamente forse, dei complotti inscenati dai Servizi. Trattasi però anche della summa, se vogliamo, di uno dei taciti principi che da sempre regola la nostra Repubblica – e qualcuno direbbe non solo la nostra: un principio che non viene mai codificato, mai insegnato da nessuna parte nel corso del cursus studiorum di una vita e soprattutto mai dimostrabile – come un principio appunto. Pasolinianamente si può arrivare a saperlo senza averne le prove, e tutto ciò che se ne può evincere lo si dovrà solo al rispetto che si deve all’intelligenza, a meno che uno non entri a far parte di certi mondi o sia osservatore particolarmente attento alle dinamiche del proprio Paese e di certe tematiche: il principio che mentre tutto passa sotto il sole della politica, gli apparati di intelligence restano.

“Capitan Simonini, io appartengo a coloro che restano anche quando i governi passano.”

Umberto Eco, Il Cimitero di Praga

Come per la Monarchia, garante di stabilità poiché inamovibile, così gli apparati di Sicurezza di un Paese sono un perno fisso e costante in un mondo in cui tutto cambia, tutto si muove e, soprattutto, si trasforma. I pubblici quanto velleitari “cambi al vertice” dei nostri Sevizi non sono che la riprova di questo: esercizi di pubbliche relazioni ove per non cambiare mai nulla, si cambia tutto – come nella più classiche delle tradizioni gattopardesche – e intanto loro restano sempre lì dove sono. Non è altresì un caso che la storia dei servizi clandestini ebbe il suo più forte sviluppo proprio sotto le grandi monarchie d’Europa – una su tutti quella inglese, sotto Sir Francis Walsingham: spymaster delle Regina Elisabetta e suo consigliere personale, oltre al ben più noto William Cecil e il mago John Dee. Il motto sull’insegna di Sir Francis? See and keep silent  – osserva e tienitelo per te. Più che un motto, un manifesto programmatico dell’intelligence di ogni luogo e tempo.

Questo è d’altronde uno dei grandi vulnus della nostra storia nazionale. Tutti traggono ispirazione dall’Italia, da Dan Brown a James Bond, tranne noi che ci viviamo. Basti pensare alla questione dannunziana: in America si farebbero serie TV da 12 stagioni sull’incredibile epopea di un poeta armato che senza colpo ferire prende una città e ne scrive una delle costituzioni più avanguardiste della storia, mentre da noi si continuano a fare sceneggiati incentrati su preti di paese, investigatori di provincia, infermieri e commediole familiari. Il tutto mentre storie come quelle del Vate o del Principe Lanza di Trabia – spia di Ciano, con la missione esplicita di sabotare l’alleanza coi tedeschi, il quale riferirà a Churchill in persona del reale status della debolezza bellica italiana, convincendolo a non cercare appeasement con Hitler il giorno seguente e così facendo cambiando il corso della storia – rimangono ignote. Non a caso siamo parimenti il Paese delle Stragi senza un mandante, se non uno scomodo, spesso sostituito da uno di comodo; siamo il Paese di Gladio di Cossiga e dell’Anello di Andreotti; della P2 di Gelli (l’ingegner Luciani, per chi ha orecchie per intendere…) e dei servizi deviati (anche se non si capisce mai esattamente bene deviati rispetto a cosa); degli incidenti, degli aerei sospetti e dei caffè un po’ troppo corretti. Tutta roba che farebbe la felicità degli studios di Hollywood per decenni e di cui da noi, a parte un paio di recenti eccezioni, non se ne fa niente.

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