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Banche, la Commissione Ue inizia la semplificazione delle regole tagliando gli standard tecnici di Eba ed Esma

Banche, la Commissione Ue inizia la semplificazione delle regole tagliando gli standard tecnici di Eba ed Esma

La Commissione scrive alle autorità europee di vigilanza. L’esecutivo europeo considera ora non prioritari 115 atti di livello 2 relativi al settore f

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La Commissione scrive alle autorità europee di vigilanza. L’esecutivo europeo considera ora non prioritari 115 atti di livello 2 relativi al settore finanziario. L’obiettivo è quello di semplificare la legislazione riducendo la burocrazia per banche e società

La Commissione Ue inizia a semplificare la normativa sul settore finanziario declassando come non prioritari 115 atti normativi affidati alle autorità europee Eba (banche), Esma (mercati), Eiopa (assicurazioni) e Amla (antiriciclaggio). È quanto emerge in una lettera firmata da John Berrigan (direttore generale della direzione per i Servizi finanziari di Bruxelles) e inviata ai presidenti delle quattro autorità.

Bruxelles è intervenuta in particolare sulle norme di livello 2, ovvero sugli standard tecnici che definiscono i dettagli di regolamenti e direttive (che sono il livello 1).

La stratificazione regolamentare ha comportato negli anni un forte incremento dei costi per banche e altri soggetti finanziari, a volte senza aumentare la solidità del settore.

Basti pensare che soltanto nella precedente legislatura, quella dal 2019 al 2024, i colegislatori del Parlamento e del Consiglio Ue hanno rivisto o adottato 30 atti di livello 1 sui servizi finanziari che hanno conferito alla Commissione il potere di adottare 430 misure di livello 2.

La Commissione ha informato le autorità europee che non adotterà i 115 atti non essenziali prima di ottobre 2027. Laddove le deleghe abbiano scadenze legali, Bruxelles proporrà di modificarle o abrogarle durante le prossime revisioni degli atti di livello 1. La Commissione ritiene così di adottare un approccio pragmatico che può garantire norme più semplici e un’attuazione più efficiente, in linea con gli obiettivi dell’Unione dei risparmi e degli investimenti.

La task force Bce e la lettera dei governatori

Sul tema della semplificazione sono in corso anche i lavori della task force Bce presieduta da Luis De Guindos che potrebbe proporre una riduzione del numero dei buffer di capitale delle banche europee. La task force è stata avviata su impulso di quattro governatori europei (Fabio Panetta, Joachim Nagel, François Villeroy de Galhau e Josè Luis Escriva) che avevano scritto alla Commissione Ue a febbraio spingendo per «un’analisi complessiva» dei requisiti bancari tale da garantire un «campo di gioco livellato con altre grandi giurisdizioni».

Già nella lettera dei quattro banchieri centrali era stato affrontato il tema degli standard di livello 2 definiti dalle autorità europee: i governatori avevano chiesto in proposito una revisione per «assicurare che non si aggiungano indesiderati strati di regole e aspettative», sviluppando anche «una valutazione complessiva delle regole che si applicano alle banche europee».

Gli istituti di credito Ue rischiano di perdere terreno soprattutto rispetto a quelli Usa. L’amministrazione guidata da Donald Trump vuole una forte deregolamentazione del comparto, a cominciare dalla normativa di Basilea 3+.

I governatori europei hanno definito un approccio diverso: non si punta ad abbandonare le regole varate dopo la crisi finanziaria del 2008, ma piuttosto a fare ordine identificando le aree in cui il framework Ue è eccessivamente complesso e può creare distorsioni competitive a livello internazionale senza benefici significativi per la stabilità finanziaria.

Il documento Ecofin

Anche un documento presentato dalla presidenza danese all’ultimo Ecofin ha proposto «una gerarchia legislativa più chiara» tale da ridurre la complessità. «Per garantire mercati finanziari ben funzionanti, il quadro normativo deve essere chiaro, stabile, facile da navigare e con una panoramica accessibile», ha rilevato il testo della presidenza danese.

«Come principio generale gli atti di livello 1 dovrebbero contenere scelte politiche essenziali, essere chiari sugli obiettivi e su come misurare il successo delle norme. Inoltre dovrebbero fornire mandati meno numerosi e più chiari al livello 2. Gli atti di livello 2 dovrebbero essere usati con maggiore parsimonia, essere meglio giustificati al livello 1 e rimanere di natura focalizzata e tecnica, all’interno dei mandati chiaramente definiti». Dalla Commissione Ue è arrivato un primo segnale sulla semplificazione delle regole.

di Francesco Ninfole

Fonte: milanofinanza.it

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