HomeLa Riflessione di Giancarlo Elia Valori

I problemi del cambiamento climatico: prima parte

I problemi del cambiamento climatico: prima parte

Negli ultimi anni, sempre più prove hanno dimostrato che il mondo si sta riscaldando. Le ricerche degli scienziati ci dicono che la causa che ha porta

Fotovoltaico: arriva il solare galleggiante?
Pandemia e cambiamento climatico : due emergenze (forse collegate) che impongono la ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibile
Entro il 2050 216 milioni di persone dovranno migrare a causa dell’ emergenza climatica

Negli ultimi anni, sempre più prove hanno dimostrato che il mondo si sta riscaldando. Le ricerche degli scienziati ci dicono che la causa che ha portato al riscaldamento globale negli ultimi decenni è molto probabile che sia un gran numero di gas serra emessi dalla produzione industriale e dalla quotidianità degli esseri viventi.
A causa degli enormi disastri ambientali che può causare su scala globale, il riscaldamento globale ha anche destato l’attenzione di governi, media e persone in vari Paesi. Al fine di evitare disastri ambientali irreversibili causati dal riscaldamento globale causato dalle attività umane, i governi hanno convocato molteplici conferenze internazionali nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Per l’uomo della strada, il riscaldamento globale sembra essere solo un concetto astratto, qualcosa di lontano da lui stesso. A suo parere come affrontare il riscaldamento globale è responsabilità dei governi e non ha nulla a che fare con il suddetto. Però il riscaldamento globale è qualcosa che accade davvero ed è vicino a tutti e influenzerà la vita di ognuno sul pianeta.

Il rapporto sul clima

Cibo, vestiti, abitazioni e trasporti possono essere influenzati direttamente o indirettamente dal riscaldamento globale. Come membri del villaggio globale, noi persone comuni dovremmo anche comprendere alcune conoscenze di base sul riscaldamento globale e rispondere attivamente di nostra iniziativa.
Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, la temperatura media globale dal 2016 al 2020 ha rappresentato il quinquennio più caldo mai registrato, di circa 1,1°C superiore al 1850-1900 (il periodo base per le variazioni di temperatura relativo alla rivoluzione industriale), ed è superiore a quella del 2011- 2015. La National Aeronautics and Space Administration (NASA) prevede che entro il 2100 la temperatura globale aumenterà di circa 1,4-5,8 °C e il clima globale subirà enormi cambiamenti mai visti negli ultimi 10mila anni.
Il cambiamento climatico è strettamente correlato alla società umana come l’aumento della frequenza, dell’intensità e della durata di eventi meteorologici estremi come inondazioni, siccità, cicloni e ondate di calore. Il Global Risk Report 2020 emesso dal World Economic Forum ha sottolineato che le questioni ambientali come eventi climatici estremi, mancata risposta ai relativi problemi, e disastri naturali sono considerati ad alto rischio con alte probabilità di accadimento e maggiori d’impatto.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici sul nostro corpo

Al fine di rispondere attivamente alla crisi climatica e raggiungere uno sviluppo sostenibile e per aiutare la gente a comprendere appieno l’impatto socioeconomico dei futuri aumenti della temperatura, gli scienziati stanno svolgendo un grande lavoro di ricerca. Queste evidenze teoriche ed empiriche sono di grande importanza per l’implementazione di strategie adattative in maniera da allocare le risorse per difendere la sicurezza pubblica dalle calamità naturali.
Il normale metabolismo del corpo umano richiede una temperatura corporea costante tra 36~37°C. Quando il corpo umano è esposto per lungo tempo in un ambiente ad alta temperatura, la funzione metabolica del corpo diminuisce: l’apporto di sangue al sistema nervoso centrale diminuisce con l’espansione dei vasi sanguigni della pelle, il volume effettivo di fluido circolante nei vasi sanguigni ai assottiglia con l’aumento di perdita idrica e la temperatura corporea interna aumenta gradualmente.
Quando la temperatura del corpo umano supera i 39° C, non solo è segnale di qualche patologia in corso, ma essa temperatura può causare malattie legate al calore come esaurimento, crampi da calore e colpi di calore. Con la perdita idrica, l’acqua e gli elettroliti del corpo possono scoordinarsi; la viscosità del sangue e i livelli di colesterolo aumentare; i vasi sanguigni dilatarsi; la circolazione sanguigna accelerare; i sistemi cardiaco e polmonare sovraccaricarsi, il che a sua volta induce eventi cardiovascolari (come infarto e ictus), aumentando le probabilità di morte.
Vale la pena notare che ci sono anche differenze significative negli impatti in merito alle patologie da caldo su diversi gruppi di persone. Gli anziani, i bambini e i lavoratori all’aperto sono più vulnerabili alle malattie correlate e agli infortuni accidentali, rispetto al resto della popolazione.
Nelle giornate ad alta temperatura, è più probabile che soffrano maggiormente le persone anziane con ridotta funzionalità fisica, cattive condizioni di salute o patologie croniche. Per l’impatto delle malattie legate al calore come ictus, malattie renali e respiratorie, il rischio di morte è del 10,4% superiore a quello dei giorni a clima temperato. Considerando l’accelerazione dell’invecchiamento della popolazione, i rischi per la salute portati dai cambiamenti climatici in futuro potrebbero essere più gravi in forma geometrico-sequenziale.
L’aumento dell’esposizione al caldo causato dai cambiamenti climatici può anche danneggiare la salute dei nascituri. Da un lato, il caldo può portare direttamente a un parto più rapido, una gravidanza abbreviata e un peso alla nascita inferiore.
Un articolo pubblicato nel 2020 da Alan Barreca e Jessamyn Schaller su «Nature Climate Change» ha esaminato più di 56 milioni di nascite in varie contee degli Usa tra il 1969 e il 1988. I risultati dello studio hanno mostrato che nei giorni in cui la temperatura massima superava i 32,2°C, il tasso di natalità era aumentato del 5%, il numero di giorni di gravidanza diminuiti in media di 6,1 giorni e alcuni parti si sono avuti anche due settimane prima.
Un contributo pubblicato nel 2009 da Oliver Deschenes, Michael Greenstone e Jonathan Guryan, su «American Economic Review» ha rilevato che il clima caldo sperimentato durante la gravidanza (specialmente nel secondo e terzo trimestre) aveva un preoccupante impatto negativo sul peso alla nascita del bambino. Gli autori prevedevano che entro la fine del XXI secolo il peso medio alla nascita dei bambini bianchi diminuirà dello 0,22% (7,5 grammi) e il peso medio alla nascita dei bambini neri diminuirà dello 0,36% (11,5 grammi).
D’altra parte, le alte temperature influenzeranno il potenziale di resa delle principali colture, minacceranno la sicurezza alimentare e faranno aumentare i prezzi degli alimenti, influenzando così indirettamente problemi di salute come nutrizione (consideriamo anche la ovvia diminuzione dell’acqua a disposizione sul pianeta), immunità e nascita di neonati e crescita di bambini piccoli.
La salute è uno degli elementi importanti del capitale umano. Molti risultati della ricerca confermano che l’esposizione alle alte temperature durante il periodo fetale ha un impatto negativo notevole sulle capacità cognitive di un individuo e sull’accumulo di capitale umano a lungo termine. Il «Journal of Environmental Economics and Management» ha edito un saggio di Ram Fishman, Paul Carrillo e Jason Russ nel 2019, basato su un gruppo di dipendenti di un dipartimento d’istruzione ecuadoriano nati tra il 1950 e il 1980. La temperatura ha un impatto negativo sul livello di istruzione e reddito in età adulta: per ogni aumento di 1 °C della temperatura media mensile durante la gravidanza, la probabilità che una persona riceva un’istruzione secondaria diminuirà dello 0,2% e il livello di dopo l’età adulta diminuirà dello 0,7%, tra queste le donne sono più colpite (0,86% contro lo 0,59% degli uomini).

Gli effetti delle alte temperature sui lavoratori

Infine, l’alta temperatura avrà un grande impatto pure sulla produttività dei lavoratori. Quando il corpo umano è esposto a un ambiente ad alta temperatura, l’aumento della temperatura interna del corpo stimolerà il centro nervoso, portando a affaticamento autoprotettivo, diminuzione di forza e resistenza muscolare, riducendo così l’efficienza produttiva.
Un articolo pubblicato nel 2018 da Peng Zhang, Olivier Deschenes, Kyle Meng, Junjie Zhang nel «Journal of Environmental Economics and Management» ha utilizzato i dati di produzione dettagliati di 500mila lavoratori dal 1998 al 2007 e ha adottato il modello a effetti fissi dei dati per studiare l’effetto della temperatura sul fattore totale di produttività del livello aziendale (TFP) e l’influenza del fattore di input e output. Si dimostra che l’efficienza produttiva delle imprese sia ad alta intensità di lavoro che ad elevato investimento di capitale manifesta sensibilità alle alte temperature: rispetto ad uno standard di 10-15,6 °C, quando la temperatura massima del giorno supera i 32,2 °C, la TFP sarà ridotta dello 0,56%.

Commenti