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Fincantieri, il caro materiali pesa sulla commessa Usa. Folgiero alla pulizia dei bilanci

La sola Vard è iscritta a bilancio per 1,2 miliardi, più della capitalizzazione di gruppo

Fincantieri, il caro materiali pesa sulla commessa Usa. Folgiero alla pulizia dei bilanci

Fincantieri sotto pressione per il caro materie prime, prova a rinegoziare tanti contratti a costi fissi, compreso quello con la Marina Militare Usa d

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Fincantieri sotto pressione per il caro materie prime, prova a rinegoziare tanti contratti a costi fissi, compreso quello con la Marina Militare Usa da 5,6 miliardi di dollari per la fregate Constellation.
L’accordo, firmato nel giugno 2020, era stato fatto “chiavi in mano”, perché essendo una commessa di prestigio che consacrava Fincantieri come il principale committente, l’unico non americano a fornire la Us Navy, concedere una marginalità inferiore a costi fissi era parso un buon compromesso da accettare. Ma ora che con l’aumento dei prezzi di acciaio e plastica ogni commessa è diventata più onerosa per il produttore, quella della Constellation rischia di diventare un boomerang. Per questo, come segnalato dal sito Usa Defencenews, Fincantieri — che ha già investito oltre 200 milioni di dollari — starebbe tentando di rinegoziare il contratto a condizioni più favorevoli.
L’aumento dei costi di produzione è una delle tante questioni sul tavolo di Pierroberto Folgiero, ex numero uno di Maire Tecnimont noto per essere un «manager che sa fare squadra», appena diventato ad del colosso delle grandi navi controllato da Cassa depositi e prestiti (71,3% del capitale). Che deve anche sfoltire la ragnatela di partecipazioni del gruppo: a fine 2021 Fincantieri era articolata in 102 società controllate, 30 società collegate e 18 a controllo congiunto. Un labirinto di aziende e scatole con relativi amministratori e bilanci, che spesso svolgono le stesse funzioni.

Tra queste spicca per valore di carico la divisione Fincantieri Oil & Gas spa, una «holding» che è iscritta a bilancio a 1.187 milioni, cifra superiore alla capitalizzazione dell’intero gruppo (ieri 989 milioni o 0,58 euro per azione). Nel bilancio 2021 è stata condotta una valutazione indipendente su questa holding che ha «come unica attività» Vard, produttore norvegese di navi per servizi petroliferi, per verificare se il valore di bilancio è corretto. È emerso che il «valore d’uso» della controllata è corretto, dato che il «valore recuperabile sarebbe comunque superiore al valore contabile della partecipazione».
Eppure Vard, il cui controllo era stato rilevato con un’Opa nel 2013, in nove anni ha contribuito al bilancio di Fincantieri con appena 220 milioni di margine operativo lordo. Vard, come tante altre società nate per i servizi petroliferi, a cominciare Saipem, l’altra controllata di Cdp, sta provando a cambiare pelle, convertendo le navi che una volta trasportavano combustibili, in veicoli per le piattaforme eoliche in mare.
Fatto sta che gli analisti restano convinti che Folgiero approfitterà della discontinuità gestionale per fare un’importante pulizia di bilancio con l’obiettivo di semplificare, tagliare i costi e adeguare il valore degli attivi rilevati dalla vecchia gestione a quello di mercato. Folgiero deve anche recuperare credibilità per la società con gli investitori: quotata nel luglio 2014 a 0,78 euro per azione, Fincantieri in otto anni ha dato un ritorno sull’investimento (compresi i dividendi) negativo del 27%, mentre nello stesso periodo l’indice generale di Piazza Affari è salito del 14%.

Fonte: Repubblica.it

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