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Vaccini, Pfizer e Moderna alzano il prezzo per l’Ue

Mentre sembra prendere corpo l’ipotesi della terza dose contro la variante Delta, le due case farmaceutiche passano all’incasso: secondo Ft avrebbero rinegoziato i contratti con Bruxelles (che non conferma né smentisce)

Vaccini, Pfizer e Moderna alzano il prezzo per l’Ue

Con la prospettiva della terza dose di vaccino, che sta prendendo corpo in Europa soprattutto per le persone più fragili in vista dell’autunno e data

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Con la prospettiva della terza dose di vaccino, che sta prendendo corpo in Europa soprattutto per le persone più fragili in vista dell’autunno e data la pericolosa ascesa della variante Delta che renderebbe consigliabile una protezione maggiore, le case farmaceutiche passano all’incasso. Mentre infatti sullo sfondo c’è sempre aperta la questione della condivisione dei brevetti e della distribuzione delle dosi nei Paesi più poveri, Pfizer e Moderna avrebbero rinegoziato al rialzo i prezzi di vendita all’Unione europea. Ad aver accesso ai contratti, finora secretati, è stato il Financial Times, che ha rivelato come il vaccino Pfizer sia passato da 15,5 a 19,5 euro a dose, e quello di Moderna da 19 a 21,5 euro. Le dosi da ordinare per i prossimi mesi saranno per forza di cose di meno, in quanto non a tutti i vaccinati andrebbe applicata la terza dose: finora Bruxelles ha chiesto a maggio a Pfizer 1,8 miliardi di dosi, consegnabili da qui al 2023, mentre nel mese di giugno ha ordinato altre 150 milioni di dosi a Moderna.

Il tutto mentre in alcuni Paesi africano la percentuale di popolazione vaccinata è ancora ferma allo 0%, e nella migliore delle ipotesi non va oltre l’1-2%. La sola Pfizer nel 2021 venderà in tutto 2,1 miliardi di vaccini, pochissimi rispetto alla popolazione mondiale, ma che le frutteranno 33 miliardi di dollari, con il fatturato complessivo che nell’esercizio andrà a superare gli 80 miliardi di dollari, rispetto ai circa 70 precedentemente stimati. Proprio Pfizer sta spingendo parecchio sulla necessità di una terza dose, mentre la comunità scientifica è un po’ più cauta: intanto, nel dubbio, di fronte alla quarta ondata e ad una emergenza che sembra non finire mai, ha alzato la posta.

Fonte: Firstonline

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