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Lagarde: “Ora che c’è la crescita l’Italia deve tagliare il debito pubblico”

Lagarde: “Ora che c’è la crescita l’Italia deve tagliare il debito pubblico”

in una intervista a Il Sole 24Ore, riferendosi all’Italia, ha sottolineato  che “dove non c’è spazio in bilancio e il debito è alto, dev’esserci un i

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in una intervista a Il Sole 24Ore, riferendosi all’Italia, ha sottolineato  che “dove non c’è spazio in bilancio e il debito è alto, dev’esserci un impegno a ridurre il debito e quindi adottare regole fiscali che portino a quel risultato”. “Prevediamo che la crescita dell’economia italiana sia all’1,6% quest’anno e qualcosa di meno l’anno prossimo. È un livello di crescita che l’Italia non ha avuto dal 2010. Quindi adesso è il momento di riparare il tetto. L’Italia dovrebbe adottare un risanamento dei conti a un ritmo appropriato per mettere l’economia su un chiaro trend di riduzione del debito e fare le riforme strutturali che aiuterebbero”.

Il numero uno del Fmi ha indicato poi la necessità che i paesi proseguano sul percorso delle riforme in campo economico: “Quello che mi preoccupa è se le coalizioni o i Governi di minoranza dovessero portare alla paralisi delle decisioni in campo economico. Ne vediamo alcuni segnali nel Regno Unito. In Germania, la difficoltà nel formare una coalizione sta rallentando il processo decisionale. È molto probabile che l’esito delle elezioni in Italia sia una coalizione, della quale non posso conoscere la natura. Se riducesse la capacità di riparare il tetto a causa di un’agenda politicamente motivata, certo, questo potrebbe essere un problema”.

Lagarde ha parlato anche del tema dei crediti deteriorati: “La nostra opinione è che affrontare il problema degli Npl è di importanza cruciale. Si può fare, compreso in un Paese come la Grecia, che li sta riducendo. La Bce è sulla nostra linea. Chiunque voglia la stabilità finanziaria sa che ripulire il sistema è un obiettivo necessario. Chiaramente, va fatto a un ritmo ragionevole, ma a un certo punto bisogna affrontare la questione con forza. E lo diciamo da molto tempo”.

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