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Debutta Elektro, il primo robot che sapeva fumare

Debutta Elektro, il primo robot che sapeva fumare

Il 30 aprile 1939 debutta Elektro, uno dei robot più famosi della storia. Era altro più di due metri e pesava 118 chili. Aveva un vocabolario di 700 p

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Il 30 aprile 1939 debutta Elektro, uno dei robot più famosi della storia. Era altro più di due metri e pesava 118 chili. Aveva un vocabolario di 700 parole – anche se le sue risposte erano preregistrate; e poteva compiere ventisei tipi diversi di azioni (qui un video in cui lui stesso le elenca) tipo camminare, parlare, contare, cantare, soffiare un palloncino fino a farlo scoppiare… Anche se quella per cui è divenuto una celebrità era un’altra ancora: fumare. Elektro è stato il primo robot fumatore.

Il debutto avvenne alla fiera mondiale di New York del 1939 che, appunto, aprì i battenti quel giorno. Il tema della fiera era “il mondo di domani” ed Elektro ne costituiva una delle principali attrazioni. Era stato costruito fra il 1937 e il 1938 della Westinghouse Electric, che aveva al suo attivo già due robot, ma quello che sapeva fare Elektro non si era ancora mai visto. Si presentava così: “Signore e signori, sarà molto contento di dirvi la mia storia. Sono un tipo intelligente e ha un cervello di 48 relays elettrici”. E poi:  “Il mio cervello è più grande del vostro”, il che tecnicamente era vero visto che pesava 25 chili.

Nei primi giorni della fiera la Westinghouse girò un video promozionale (“La famiglia Middleton alla New York World’s Fair”) in cui si vede un uomo che interagisce con il robot davanti ad una folla di curiosi, ed ad un certo punto Elektro si mette a fumare. Milioni di persone lo ammiravano.

L’anno dopo Elektro fece ritorno alla fiera in compagnia del primo cane robot, Sparko. I due assieme erano in grado di fare un piccolo show di venti minuti che si ripeteva ogni ora. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Elektro è finito smontato in diverse scatole in un magazzino della Westinghouse in Ohio fino a quando non venne ritrovato da un bambino, il figlio di un ingegnere che lavorava lì: prima trovò la testa e poi convinse il padre ad aprire le altre scatole per rimontare il robot. Per Elektro iniziò una seconda vita: dopo la fine della guerra è andato in tour per gli Stati Uniti per più di dieci anni quando è diventato una attrazione statica di un parco tematico in California. Ma il suo fascino sparì presto.

Di nuovo finì smontato in un magazzino dove è stato ripescato per essere esibito al Mansfield Memorial Museum, nell’Ohio, dove ancora oggi si trova.

Fonte: Repubblica.it

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