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La hostess diventa un robot: si chiama Altran, e servirà pasti e bibite in aereo

La hostess diventa un robot: si chiama Altran, e servirà pasti e bibite in aereo

Distribuirà anche cibo su misura, e ritirerà i rifiuti circolando autonomamente nel velivolo. Ma servirà il via libera dei regolatori dei cieli.

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Distribuirà anche cibo su misura, e ritirerà i rifiuti circolando autonomamente nel velivolo. Ma servirà il via libera dei regolatori dei cieli.

Pensate se in aereo, al posto di steward e hostess, ci fossero dei robot. Non antropomorfi, o almeno non ancora, ma in grado di aiutare gli assistenti di volo a svolgere le mansioni più ripetitive nei confronti dei passeggeri: distribuire pasti, snack e bevande. E recuperare la spazzatura: tovaglioli, confezioni, incartamenti, lattine e bottigliette. Ma soprattutto, in grado di consegnare queste amenità su misura, quando necessario e quando richiesto dal passeggero.

Motore elettrico, sensori di navigazione

L’idea di fondo è della multinazionale Altran che nella sua sede di Amburgo sta progettando un carrello autonomo destinato proprio al food and beverage in alta quota (si vede qui in opera). Si inizia da un concept che valuterà la fattibilità del progetto per poi passare agli stadi successivi. Il carrello si differenzierà solo perché se ne andrà a zonzo per l’aereo da solo con un motorino elettrico e una serie di sensori che gli consentano di valutare file e posti dei passeggeri. Avrà dunque un cervello. A quel punto le possibilità saranno molte. Non solo legate alla ristorazione, che senza dubbio rimane la fase più impegnativa.

Massima personalizzazione

“Come potete immaginare – hanno spiegato gli ingegneri Andreas Maier e Rüdiger Ebeling a Runway Girl Newtork – il secondo passaggio consisterà nel test effettivo per la consegna di bevande, pasti e altro”. Terzo stadio di sviluppo la raccolta dei rifiuti. Quarto e ultimo passaggio, al massimo della personalizzazione, un carrello caricato preventivamente con i pasti preferiti dai passeggeri e in grado di girare per la cabina consegnando il cibo come e quando i viaggiatori desiderano.

Secondo il progetto, i livelli di autonomia del robottino potranno essere controllati dai membri dell’equipaggio: “Al momento si controllano via Wi-Fi – hanno spiegato gli ideatori – stiamo lavorando con Airbus su alcuni progetti per estendere il segnale a tutta la cabina perché di solito la portata normale non garantirebbe la trasmissione e dunque il corretto funzionamento”. Non mancheranno i successivi passaggi regolatori. Le principali organizzazioni, dalla Federal Aviation Administration statunitense all’European Aviation Safety Agency, dovranno dire la loro sul carrello-steward. Ma i papà dell’hostess-robot non si aspettano particolari difficoltà.

 

 

 

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