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Turismo spaziale, Elon Musk vende il primo biglietto per la Luna

Turismo spaziale, Elon Musk vende il primo biglietto per la Luna

Il misterioso e fortunato acquirente sarà svelato lunedì, l’unica indiscrezione finora è una bandierina giapponese. I primi voli test per il super-r

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Il misterioso e fortunato acquirente sarà svelato lunedì, l’unica indiscrezione finora è una bandierina giapponese. I primi voli test per il super-razzo Bfr sono in programma l’anno prossimo, mentre per le spedizioni più lunghe bisognerà attenderne almeno tre

Il primo biglietto biglietto è stato staccato. Il razzo Bfrdi SpaceX porterà un privato a farsi una scampagnata intorno alla Luna. Quando, non si sa con precisione. Certo una meta mica male e non troppo turistica, visto che non ci capita nessuno dalla fine dei programmi Apollo negli anni Settanta. La compagnia spaziale privata di Elon Musk, patron delle auto elettriche di Tesla, ha infatti spiegato di aver iniziato a prendere le prenotazioni. I dettagli su chi saranno i primi passeggeri e perché vogliano a tutti i costi andare sul nostro satellite saranno oggetto di una precisa campagna di marketing, con un evento in diretta streaming lunedì prossimo. Nulla è dunque lasciato al caso, nella nuova corsa extraterrestre che mette insieme anche il nuovo corso della Nasa – pronta ad aprire alle sponsorizzazioni delle missioni e perfino a far fare da testimonial ai suoi astronauti – la Blue Origin di Jeff Bezos e la solita Virgin Galactic che tuttavia, stando ai progressi di SpaceX, sembra in effetti finita nel dimenticatoio. Si tratta di “un passo importante verso la possibilità di viaggiare nello spazio a chiunque l’abbia sempre desiderato” si legge nel tweet della società nel quale poi Musk si è inserito, fornendo come suo solito qualche dettaglio in più. Lo scorso anno il vulcanico imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense aveva spiegato che avremmo visto degli esseri umani dirigersi (di nuovo) verso Luna proprio nel 2018. Così non è stato anche, pare, per i ritardi legati alla costruzione dell’impegnativo razzo Bfr, il cui acronimo sta per un sempre molto umile “Big Fuc**** Rocket”. Il razzo, che dovrebbe perfino potersi spingere verso Marte, sarà in effetti pachidermico: misurerà qualcosa come 106 metri di altezza e 9 di diametro e sarà equipaggiato con 37 motori Raptor che consentiranno di caricare un massimo di 150mila kg durante un volo nell’orbita terrestre bassa, due volte quanto sopportato per il già prodigioso Falcon Heavy (quello che ha traghettato la Roadster in orbita). Dirigersi verso la Luna, però, sarà tutta un’altra cosa. Musk, tornato di recente al centro delle polemiche più accese per le sue condizioni personali e la sua capacità di guidare così tante e impegnative iniziative, oltre che per una serie di interviste, ha spiegato che la navicella che ospiterà e traghetterà i passeggeri in carne e ossa sarà ovviamente contenuta nel Bfr e potrebbe essere pronta per dei voli (ma corti) già il prossimo anno e per delle spedizioni più lunghe – se non definitive secondo quanto previsto dai programmi – nel giro di tre o quattro anni. L’unica indiscrezione sul primo passeggero: una bandierina giapponese.

 

 

 

 

Simone Cosimi, La Repubblica

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