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A Pavia c’è una macchina che cura i tumori. Ecco come funziona

A Pavia c’è una macchina che cura i tumori. Ecco come funziona

Cura i tumori grazie ad un particolare sistema di accelerazione di protoni e ioni carbonio. È il sincrotone, la macchina di adroterapia che combatte

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Cura i tumori grazie ad un particolare sistema di accelerazione di protoni e ioni carbonio. È il sincrotone, la macchina di adroterapia che combatte le cellule tumorali.

Cura i tumori riducendo al minimo gli effetti collaterali. È il sincrotone, l’acceleratore di particelle che si trova al CNAO, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica a Pavia. Il CNAO rappresenta oggi una delle eccellenze a livello mondiale nella cura dei tumori. Per essere ammessi, però, si deve essere residenti in Lombardia o in Emilia Romagna. Recentemente il ministro della Salute Lorenzin ha dichiarato che l’adroterapia verrà inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, permettendo, di fatto, l’accesso a questo tipo di terapia a tutti gli italiani che ne avessero i requisiti.

Questo speciale macchinario cura tumori è stato fortemente voluto nel 2000 dall’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi. Il suo costo si aggira sui 150 milioni di euro. Si tratta di denaro pubblico che viene gestito da una fondazione in cui sono presenti i più importanti ospedali specializzati nella cura dei tumori di tutta la Lombardia. Partecipano poi al progetto anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Politecnico di Milano e l’Università di Pavia. Il sincrotone funziona, in piccolo, come l’acceleratore di particelle che si trova al Cern di Ginevra. Una macchina complessa con un elevato consumo di energia e dalla meccanica complicata, i cui risultati, però, sono sorprendenti.

Per realizzare il CNAO, si sono resi necessari ben dieci anni di attesa a causa di lungaggini e intoppi legati alla burocrazia. Oggi il centro può contare su 115 dipendenti, di cui 43 nel settore medico, e il restante composto da ingegneri, fisici, e tecnici specializzati che si occupano del corretto funzionamento della macchina. Ogni tre mesi la macchina viene sottoposta ad un rigido check up: tutti i componenti vengono controllati uno per uno. Solo in questi casi la macchina viene spenta per 24 ore. Per il resto il sincrotone è sempre in funzione in quanto le procedure di riavvio sono particolarmente complesse. Il consumo mensile di energia è di circa 250mila euro.

La terapia fornita dal sincrotone sta fornendo ottimi risultati. Rispetto alla tradizionale terapia radioterapica, i protoni e gli ioni carbonio arrivano alla massa tumorale e si fermano lì: la attaccano sprigionando tutta la loro energia e poi si esauriscono riducendo al minimo i danni al resto delle cellule. Si tratta di una tecnica che nasce negli anni Cinquanta, ma che soltanto di recente è stata sviluppata in modo sostenibile anche dal punto di vista economico. Da poco si sono conclusi i due anni di sperimentazione voluti dal Ministero e quindi ora l’attività di questo centro può finalmente entrare in funzione a regime completo.

 

 

 

 

 

quifinanza.it

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