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Energia pulita in casa: arriva la pianta che ricarica lo smartphone

Energia pulita in casa: arriva la pianta che ricarica lo smartphone

Energia pulita dalle piante: startup spagnola crea un vaso in grado di ricaricare fino a tre smartphone al giorno. Negli ultimi anni, i ricercatori

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Energia pulita dalle piante: startup spagnola crea un vaso in grado di ricaricare fino a tre smartphone al giorno.

Negli ultimi anni, i ricercatori hanno cercato modi sempre nuovi per ricavare energia pulita in casa, nel pieno rispetto dell’ambiente. Dai batteri, al sole, sono arrivati a utilizzare persino le piante e le loro quotidiane e naturali attività di sopravvivenza.

In questo specifico caso, in genere, alla base delle tecnologie ci sono particolari sistemi in grado di sfruttare la fotosintesi clorofilliana e i microrganismi presenti nel suolo. Invenzioni che hanno come scopo quello di generare energia pulita, senza interferire troppo con la natura.

L’ultima invenzione di questo genere arriva dalla Spagna e prende il nome di Bioo Lite.

Si tratta di una pianta particolare, ideata dalla startup spagnola Arkyne, in grado di ricaricare la batteria di uno smartphone. Grazie a un vaso speciale e al naturale processo di fotosintesi clorofilliana, il progetto può arrivare a ricaricare fino a tre cellulari al giorno.

A ideare il modo di far produrre energia dalle piante, senza disturbare la loro attività, sono stati tre studenti spagnoli: Javier Rodríguez, che studia nanoscienze e nanotecnologie all’università autonoma di Barcellona, Pablo Manuel Vidarte e Rafael Rebollo, entrambi studenti di ingegneria presso l’università Ramon Llull di Barcellona. I tre, affiancati da altri due giovani, hanno fondato la statup Arkyne Technologies e brevettato l’idea che, però, ha obiettivi molto più ambiziosi. Ma procediamo con ordine.

La fotosintesi clorofilliana è un processo naturale, identico da millenni, in cui la luce del sole trasforma l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno e altri composti organici necessari alla sopravvivenza delle piante.

Durante il processo, non tutti i nutrienti sono utilizzati e quelli in eccesso vengono rilasciati, attraverso le radici delle piante, nel terreno circostante. Qui, i microrganismi presenti nel suolo, una volta alimentati da queste sostanze nutritive, rilasciano come sottoprodotto elettroni che, grazie a questa nuova invenzione,vengono incanalati in nanoconduttori.

L’energia prodotta diventa quindi elettricità che può essere sfruttata grazie a una presa USB cui si possono collegare i cavi. La pila produce energia sia di giorno che di notte per 5 anni, senza interferire con la vita della pianta, basta innaffiare la pianta quotidianamente e che quest’ultima sia viva. Un vaso Bioo Lite può produrre quotidianamente fra i tre e i quaranta watt ed ecco creata l’energia pulita in casa.

Come spiegano i creatori“Abbiamo lavorato a quest’idea negli ultimi dieci mesi, dopo aver analizzato alcuni studi della NASA sull’argomento. Le energie rinnovabili sono il futuro, ma ora è giunto il momento di farle diventare la nostra fonte primaria”.

Per usare Bioo Lite non è richiesta alcuna abilità particolare e bastano cinque semplici passaggi: prima si rimuove la presa USB dal vaso, si aggiunge l’acqua, si scuote il vaso per far attivare la procedura, si aggiunge la pianta prescelta insieme alla terra e subito dopo si può collegare un oggetto elettronico.

Un modo originale e comodo per produrre energia pulita in casa.

I creatori precisano inoltre che la pianta non subisce effetti negativi dato che il sistema utilizza solo l’energia extra della fotosintesi che in caso contrario andrebbe dispersa nel terreno.

Una volta lanciato sul mercato (i creatori prevedono di terminare la produzione a dicembre) Bioo Lite costerà circa 135 dollari.

Come dicevamo, però, gli obiettivi della startup sono molto più ambizioni. Attraverso una campagna di crowdfounding , infatti, si dovrebbe finanziare lo sviluppo dell’applicazione per produzioni d’energia su scala più vasta, utilizzate per produrre elettricità sufficiente ad alimentare un nucleo familiare medio. Per farlo, potrebbe essere sufficiente piantare 10 pannelli da 1mq sotto terra, in un giardino di 100 mq.

Superficie che può diminuire se invece di piantine ornamentali o orticole di poche decine di centimetri d’altezza in giardino si piantano alberi o arbusti. Sebbene l’efficienza di questo sistema non superi quella degli omologhi solari, il suo vantaggio è che produce elettricità continuamente, a una potenza costante e a costi inferiori. Dieci pannelli che soddisfano le esigenze energetiche di una villetta potrebbero avere un costo di 3mila euro, contro i 10-20mila di un impianto a pannelli solari.

 

 

 

 

ambientebio.it

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