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Amazon sta creando un’alternativa a Youtube?

Amazon sta creando un’alternativa a Youtube?

Qualche mese fa, in occasione dell’ufficializzazione della prima trimestrale 2018, il CFO di Amazon Brian Olsavsky aveva dichiarato che tra i pian

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Qualche mese fa, in occasione dell’ufficializzazione della prima trimestrale 2018, il CFO di Amazon Brian Olsavsky aveva dichiarato che tra i piani futuri di Amazon ci sarebbe stato anche quello di un possibile ampliamento dell’inventory pubblicitariadisponibile. E ora sembra che tale programma potrebbe presto diventare realtà.

Secondo quanto riporta il sito The Information, citando persone vicine ai fatti, Amazon avrebbe in piano di lanciare un nuovo servizio video per i suoi dispositivi streaming Fire TV (utilizzati da un numero stimato di 48 milioni di persone). Il servizio sarà gratuito e ospiterà annunci pubblicitari. Si chiamerà provvisoriamente Free Dive e sarà separato da Prime Video, che invece è per abbonamento e privo di adv (e dunque più simile a Netflix).

Secondo il sito, il nuovo servizio infatti non sarà proposto come alternativa a Prime Video, quanto piuttosto come un’estensione del catalogo di contenuti a disposizione degli utenti, grazie al quale Amazon avrà a disposizione più spazi per la propria pubblicità.

A tal proposito, Amazon si starebbe concentrando sull’acquisizione dei diritti di tramissione di vecchi programmi televisivi e serie tv, per i quali avrebbe già avviato una serie di dialoghi con case di produzione e distribuzione di primo piano. L’obiettivo sarebbe quello di partire con un catalogo di lancio abbastanza ricco.

Dello sviluppo del servizio si starebbe occupando Internet Movie Database (IMDB), il sito specializzato su film e tv di proprietà del gigante di Seattle.

Amazon punta dunque ad ampliare la propria inventory pubblicitaria in un’ambiente proficuo e in crescita, come quello degli annunci video. Nell’ultima trimestrale, quella relativa al Q2 2018, la società ha messo a segno un aumento del 132% dei propri ricavi pubblicitari, passati dai 945 milioni di dollari dello stesso trimestre del 2017 ai 2,2 miliardi di quest’anno.

 

 

 

 

ildecoder.com

 

 

 

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