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Al via i rimborsi per i risparmiatori traditi dalle banche: come richiederli

Al via i rimborsi per i risparmiatori traditi dalle banche: come richiederli

Arrivano i primi indennizzi per centinaia di risparmiatori traditi dalle banche venete e dagli istituti del Centro Italia. I risarcimenti, pari al 30%

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Alan Marchesi, tra i più Autorevoli conoscitori della finanza internazionale

Arrivano i primi indennizzi per centinaia di risparmiatori traditi dalle banche venete e dagli istituti del Centro Italia. I risarcimenti, pari al 30% delle somme perdute, saranno versati dalla Consob. Potranno richiederli solo i correntisti che abbiano ottenuto una pronuncia favorevole dall’Arbitro per le controversie finanziarie.

È giunto il tanto agognato momento di essere risarciti per le cosiddette ‘vittime delle banche’: i correntisti che hanno perduto i propri risparmi negli ultimi anni acquistando azioni e obbligazioni delle banche venete in liquidazione coatta amministrativa da giugno 2017, ovvero Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e dei quattro istituti di credito in risoluzione da fine 2015 (cioè Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti). L’atteso indennizzo, previsto dal decreto Milleproroghe, sarà versato dalla Consob. La novità positiva non riguarda tutti però: possono cantar vittoria e incassare una parte del maltolto solo coloro cui l’Arbitro per le controversie finanziarie ha dato ragione in tutto o anche solo in parte.

Il fondo. Ad aprire il ‘rubinetto’ dei rimborsi nei confronti dei consumatori che hanno perso i propri risparmi investendo in strumenti finanziari (azioni e obbligazioni subordinate/convertibili) emessi dalle quattro banche del Centro Italia e dalle due banche venete, è un emendamento al decreto Milleproroghe in vigore dal 22 settembre scorso. Saranno circa 800 i clienti delle banche indennizzati in prima battuta, chiarisce l’Acf. I primi rimborsi potrebbero arrivare già nel mese di novembre.

Le risorse per risarcire i risparmiatori provengono dal fondo di ristoro istituito a tal fine dal governo Gentiloni (legge 205 del 27 dicembre 2017) con una dote di 100 milioni di euro in tutto, ovvero 25 milioni l’anno per quattro anni, dal 2018 al 2021.

La data entro la quale il fondo dovrebbe diventare operativo, con l’emanazione del relativo decreto attuativo, è slittata al 31 gennaio 2019. Tuttavia, per accorciare i tempi e venire incontro alle esigenze dei consumatori beffati il decreto Milleproroghe ha “sbloccato” i 25 milioni previsti per il 2018 conferendo alla Consob la facoltà avviare i primi risarcimenti già ora. Il fondo, una volta operativo, rimborserà con priorità i danneggiati più bisognosi, cioè pensionati e i titolari di redditi annui inferiori ai 35.000 euro lordi.

A chi spettano i risarcimenti. A oggi dunque possono già fare domanda i risparmiatori che abbiano presentato ricorso all’Acf, l’Arbitro per le controversie finanziarie (organo di mediazione facente capo alla Consob) e abbiano ricevuto una pronuncia positiva o la ottengano entro il prossimo 30 novembre. Sono compresi gli acquirenti di titoli emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca tramite le loro rispettive controllate, Banca Nuova e Banca Apulia. Il ricorso all’arbitro è gratuito e si propone online. Le somme che la Consob erogherà ammontano al 30% del danno riconosciuto nella decisione dell’Acf, fino a un massimo di 100.000 euro.

Come fare domanda. La richiesta di ristoro può essere presentata alla Consob di persona dai ricorrenti o dai propri rappresentanti legali. Non è possibile delegare il proprio avvocato. Si procede compilando il modulo messo a disposizione dall’Authority e indicando in modo chiaro nell’oggetto della domanda: la dicitura “istanza di ristoro”, il proprio nome e cognome, numero del ricorso a cui si fa riferimento e numero della relativa decisione dell’Arbitro.

La richiesta va poi inviata:

– meglio se tramite Pec o mail ordinaria a: istanzaristoro@pec.consob.it;

– in alternativa per posta tradizionale a Consob, via G.B. Martini n. 3, 00198 Roma.

I moduli dovranno essere compilati in ogni loro parte, come indicato sul retro e nell’avviso dell’Autorità, allegando tutta la documentazione richiesta.

Fonte : repubblica.it

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